Telepass, corsa per rilevare il 49% delle quote, i possibili nomi; Warburg Pincus, Bain Capital, Stonepeak, Advent, fondo pensione olandese, l’operatore industriale Via Verde
Partner Group non ha ancora notificato l'exit, ma la corsa al 49% delle quote è già attiva; Luca Luciani accelera il piano strategico e punta a 1 miliardo di euro di ricavi e 10 milioni di clienti entro il 2030
Partner Group non ha ancora notificato l'exit, ma inizia a diventare sempre più seguita la corsa a quel 49% di quote di Telepass. Si parla, per adesso, di sei potenziali acquirenti, anche se la procedura non è ancora entrare in una fase formale, poiché gli advisor Ubs e Mediobanca sono ancora in fase di sondaggio del mercato. L'operatore di telepedaggio è controllato da Mundys, della famiglia Benetton.
Tra i principali soggetti interessati all’operazione ci sono soprattutto gruppi di private equity: Warburg Pincus, Bain Capital, Stonepeak e Advent. A questi si aggiungono il fondo pensione olandese APG e l’operatore industriale Via Verde.
APG ha già una solida presenza nel settore infrastrutturale: detiene Brisa, il più grande gestore autostradale del Portogallo, e fino alla fine del 2024 controllava anche Itinere, uno dei principali concessionari di strade a pedaggio nel nord della Spagna. Via Verde, invece, è considerata la "Telepass portoghese".
Warburg e Bain avevano già mostrato interesse per l’asset nel 2019, quando l’ex Atlantia aveva messo in vendita una quota di minoranza della controllata, oggi guidata da Luca Luciani. Nelle ultime settimane, si è parlato anche di un possibile interesse da parte di EQT e Brookfield. Gli advisor dell’operazione hanno inviato il teaser anche a grandi compagnie assicurative, come la tedesca Allianz, che però avrebbe poi accantonato il dossier.
Secondo fonti di mercato, Partners Group – che nel 2021 ha acquisito il 49% della società di telepedaggio per 1,05 miliardi di euro – punta ora a valorizzare il 100% dell’azienda per circa 3,8 miliardi. L’obiettivo è una crescita dei ricavi dai 374 milioni attuali a circa 435,5 milioni (+16%) e un aumento dell’EBITDA da 158,8 a 180 milioni (+13,3%). A guidare questa accelerazione è la strategia del nuovo CEO Luca Luciani, entrato in carica a marzo 2024 dopo l’esperienza in Cellnex Italia.
Luciani ha già impresso un cambio di passo: ha raddoppiato i canoni in un colpo solo e ha avviato un processo di repricing per il segmento consumer, partito lo scorso luglio. Questo dovrebbe portare a un ulteriore incremento del fatturato a fine anno, grazie all’effetto pieno delle nuove tariffe su base annuale.
Oltre all’aumento dei ricavi, Luciani ha avviato una riorganizzazione del gruppo, cedendo asset non strategici. Il suo obiettivo è superare il modello tradizionale di telepedaggio – ancora oggi utilizzato da sei clienti su dieci solo per evitare le code al casello – e trasformare l’azienda in una vera piattaforma di mobilità urbana. Il nuovo approccio, con offerte pay-per-use pensate anche per i giovani, punta a far crescere la base clienti dagli attuali 7 milioni (tra famiglie e aziende) a 10 milioni entro il 2030, con l’ambizioso traguardo di raggiungere 1 miliardo di euro di ricavi.
Durante l’estate, la società ha anche lanciato un nuovo modello di telepedaggio senza canone, pensato per i viaggiatori occasionali. Secondo indiscrezioni, sarebbe in corso anche un nuovo round di finanziamento con le banche.