Ride 4 Vape 2025, 200 km in bici contro il fumo: il 92,2% dei vaper è ex fumatore, il 77% sceglie gli aromi per smettere
Conclusa a Roma la sesta edizione della pedalata simbolica per promuovere il vaping come strumento di riduzione del rischio. Roccatti (Anafe): “Flavour ban rischia di favorire il mercato nero e ostacolare i 4,7% di italiani che hanno smesso grazie all’e-cig”. In Italia oltre 90.000 morti l’anno per fumo.
Si è conclusa a Roma, davanti al ministero della Salute, la sesta edizione della 'Ride 4 Vape', il viaggio simbolico in bicicletta nato nel 2020 per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sui danni del fumo tradizionale e sul principio della riduzione del rischio legato alla sigaretta elettronica. Protagonista Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria e vicepresidente di Ieva, associazioni che rappresentano il comparto dei prodotti da svapo a livello nazionale ed europeo. Roccatti ha percorso in un'unica giornata i 200 km da Perugia a Roma, affrontando oltre 2.000 metri di dislivello. Ex fumatore per 15 anni e oggi vaper, Roccatti con questa impresa testimonia come sia possibile cambiare stile di vita, praticare sport e normalizzare la propria salute grazie al passaggio a prodotti a rischio ridotto come le sigarette elettroniche e i liquidi da inalazione.
La scienza conferma questa differenza: centinaia di studi indipendenti hanno rilevato una riduzione della tossicità delle e-cig di almeno il 95% rispetto alle sigarette tradizionali, provandone il ruolo come strumento di cessazione più efficace delle terapie convenzionali.
Il titolo scelto per l'edizione 2025 è 'Flavour Ban = Black Market', a sottolineare i rischi legati a un eventuale divieto degli aromi nei liquidi per sigaretta elettronica. Una misura che, come dimostrano diverse esperienze internazionali, finisce per alimentare il mercato nero e incentivare il ritorno al fumo tradizionale, con impatti negativi sulla salute pubblica. Un tema cruciale anche alla luce della revisione in corso della Direttiva europea sui prodotti del tabacco (Tpd3).
Un recente sondaggio Euromedia Research, condotto su un campione di 4.000 italiani, ha evidenziato il ruolo centrale degli aromi per favorire un abbandono efficace e duraturo della classica sigaretta: il 77% degli utilizzatori adulti di sigarette elettroniche considera i gusti diversi dal tabacco decisivi per abbandonare le vecchie bionde, mentre il 92,2% di chi utilizza l'e-cig è un ex fumatore e il 4,7% della popolazione ha smesso di fumare grazie a questi dispositivi.
"Il fumo provoca oltre 90.000 morti l'anno in Italia e il 91% dei fumatori non vuole o non riesce a smettere. Per questo il vaping rappresenta un'alternativa concreta di riduzione del danno- ha spiegato Umberto Roccatti- Vietare gli aromi con la motivazione di salvaguardare i minori, che per legge non possono acquistare e già si rivolgono al mercato illegale, significherebbe privare milioni di fumatori adulti dello strumento più efficace per smettere e, paradossalmente, rafforzare proprio quel mercato illegale. Le politiche per la salute pubblica devono basarsi sulle evidenze scientifiche, non su pregiudizi".