FiberCop, la Torre Laurentina a Roma è l’infrastruttura che domina silenziosa il Lazio, 220 metri al servizio delle telecomunicazioni

Costruita nel 1983, la Torre FiberCop ospita antenne per reti 4G, 5G e servizi di pubblica sicurezza, poco visibile, ma centrale nella rete digitale del Centro Italia

A Roma, città nota per la sua storia millenaria e l’iconico skyline dominato da cupole e monumenti antichi, domina silenziosa la Torre delle Telecomunicazioni FiberCop, conosciuta anche come Torre Laurentina.

L’infrastruttura è progettata per ospitare antenne e apparati dedicati alla trasmissione radio di segnali telefonici e dati. Funziona sia come ponte radio per diversi siti del Centro Italia, sia come stazione base per la telefonia mobile, supportando le reti 4G e 5G. Oltre ai servizi telefonici, la torre integra funzioni strategiche di interesse nazionale, tra cui il Public Safety. Le sale operative dotate di impianti di illuminazione e pannellature, contribuiscono a rendere l’infrastruttura un punto nevralgico per la connettività e le comunicazioni digitali dell’intera area metropolitana.

Con i suoi 178 metri di altezza, svetta non solo nella Capitale, ma nell’intera regione Lazio: un colosso moderno che sfida il tempo e lo spazio. Un’opera ingegneristica di rilievo che incarna il simbolo dell’evoluzione delle telecomunicazioni in Italia e testimone di un progresso che non si impone, ma è fondamentale.

Situata in via di Tor Pagnotta, nel quartiere Laurentino–Giuliano-Dalmata, fu costruita nel 1983 con l’obiettivo di diventare un elemento cardine per le trasmissioni nel Centro Italia. La combinazione di cemento e acciaio le conferisce solidità e durata, rendendola un esempio emblematico di ingegneria moderna nel sistema delle infrastrutture digitali nazionali. La sua base si trova a 42 metri sul livello del mare e raggiunge un’altezza complessiva di circa 220 metri. L’impianto è stato realizzato per resistere a venti che soffiano fino a 200 km/h, con un’oscillazione massima di 40 cm.

Nonostante la sua imponenza, è poco conosciuta. Non è abitabileaperta al pubblico, e la sua funzione tecnica la tiene ai margini dell’attenzione cittadina, a differenza di strutture più visibili come la Torre Eurosky (155 m) o la Torre Radio di Monte Mario (146 m).

Questa “presenza assente” nel paesaggio urbano è spesso ignorata, ma svolge un ruolo vitale nel tessuto digitale della città. È l’infrastruttura che sostiene la rete su cui viaggiano le nostre comunicazioni quotidiane.

Dietro il suo profilo anonimo si cela una tecnologia strategica, discreta eppure indispensabile per tutti. È la dimostrazione che la grandezza può risiedere nell’efficienza e nel servizio costante, ben oltre l’apparenza.

In una città che si racconta attraverso il passato, la Torre di Tor Pagnotta emerge come rappresentazione della modernità concreta. Una struttura non fatta di pietra, ma di onde e segnali, emblema dell’innovazione e del futuro delle telecomunicazioni italiane.