L’azionista di Menarini, Lucia Aleotti, ai Colloqui dell’Economia: “Minaccia dazi sugli investimenti in Toscana”

Lucia Aleotti, che è anche vice presidente di Confindustria, ha partecipato all’incontro organizzato dalla Camera di commercio di Firenze sugli scenari economici italiani ed internazionali

L’azionista di Menarini, Lucia Aleotti, ai Colloqui dell’Economia: “Minaccia dazi sugli investimenti in Toscana”

“La Menarini produce negli Usa quel che vende in quel Paese e quindi non è colpita direttamente dall’aumento dei dazi, ma il combinato disposto dei dazi americani con la svalutazione del dollaro non va sottovalutato, può avere effetti gravi, Trump punta a riportare negli Stati Uniti le produzioni che avvengono fuori dal Continente”. Lo ha detto Lucia Aleotti, azionista e componente del consiglio di amministrazione del Gruppo Menarini, oltre che vice presidente di Confindustria, protagonista de “Il Colloquio dell’economia” che si è svolto oggi presso l’auditorium della Camera di commercio di Firenze in collaborazione con Il Sole-24ore. Intervistata da Marzio Bartoloni, giornalista de Il Sole, Aleotti si è intrattenuta sui grandi temi dell’economia. E a proposito dell’azione di Trump per “riportare a casa” le grandi aziende americane, Aleotti ha risposto alla domanda se non ci sia il rischio di una “riduzioni di investimenti sul territorio toscano della multinazionale americana che a Firenze produce farmaci importanti”, ovvero la Eli Lilly. “Diciamo che non è un tema nell’immediatezza – la risposta di Aleotti – ma è logico che nell’arco di qualche anno si ridimensionerà la crescita che hanno avuto località diverse dagli Stati Uniti per gli investimenti nella produzione dei farmaci. Ma l’Italia ha tutte le possibilità per giocarsi bene il mantenimento dei propri presidi industriali”. In un altro passaggio del proprio intervento, Aleotti ha ricordato come “molte aziende abbiano già dichiarato che aumenteranno gli investimenti negli Usa”.

Dura Aleotti con le politiche dell’Europa. “Bene il mercato unico, non l’unicamente mercato” ha sintetizzato l’imprenditrice per sottolineare la “debolezza” di politiche insufficienti a rafforzare i tessuti industriali e la competitività delle aziende, una “debolezza” efficacemente esemplificata. “Prendete il caso del primo vaccino contro il Covid, la tecnologica era tedesca, ma la produzione è avvenuta in America e noi europei ci siamo preoccupati solo di comprarlo al miglior prezzo possibile sul mercato”. In altri passaggi dell’intervista, Aleotti ha sottolineato come l’Europa sia attiva nel “promuovere analisi e ricerche, ma che poi non sia all’altezza quando si deve passare alla fase concreta per aiutare le imprese a produrre, a essere competitive e profittevoli”, ha detto. “In Europa abbiamo opportunità soffocate, abbiamo perso anche il primato nella ricerca, se abbiamo dovuto assistere alla fuga di 200 miliardi di investimenti è perché questi investimenti sono meno remunerativi nel Vecchio Continentale che altrove”. Tra le richieste all’Europa e all’Italia “la riduzione della burocrazia e una migliore protezione delle proprietà intellettuale”.

A proposito della stretta dazi, Aleotti ha detto che “la Toscana è esposta più di altri territori per la sua forte vocazione all’export”. E ancora: “In questi giorni è uscito il manifesto di tre economisti sul rischio di deindustrializzare della regione, un grido di allarme che viene da economisti e non dal mondo delle produzioni. Dobbiamo stare attenti. Non può esistere un territorio che faccia a meno dell’industria se vuole avere uno standard elevato, perché all’industria sono attaccati i servizi ad alto valore aggiunto, la logistica e gli altri settori”. Infine un pensiero ai tanti giovani presenti all’evento. “Voglio chiedere alla pubblica amministrazione di aiutarli e alleggerirli di tutte le pratiche necessarie all’avvio di un’impresa e di permettere loro di concentrarsi solo sulle idee, i progetti, la produzione” ha detto Aleotti. Il “Colloquio” è stato aperto dai saluti del presidente della Camera di commercio Massimo Manetti. L’intervista ad Aleotti è stata introdotta da una relazione del segretario generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini sullo stato dell’economia fiorentina. “Nei primi sei mesi del 2025 – ha detto il segretario generale -  il commercio estero fiorentino si è caratterizzato per un andamento fortemente positivo, con incremento del 39% delle esportazioni. L'aumento continua a risentire del contributo del settore farmaceutico, senza il quale si avrebbe una contrazione tendenziale del 9% (la quota del settore farmaceutico è del 53% al secondo trimestre 2025), e non si può negare che questo exploit debba essere attribuito anche alla necessità delle imprese esportatrici di massimizzare la direttrice statunitense prima del liberation day. Ma il dato interessante, confermato anche dalle previsioni relative al secondo semestre dell’anno, è che a fronte di questo aumento del valore dell’export, diminuisce il peso della quota di vendite negli Usa, che nel primo semestre 2025 cala al 23,4% dal 25,2%. Cresce, insomma, l’eterogeneità della distribuzione geografica di quanto esportato verso Paesi che potrebbero rappresentare un discreto cuscinetto, capace di ammortizzare la possibile contrazione delle vendite negli Usa”. Chiosa il presidente della Camera Manetti: “Vogliamo leggere quest’ultimo dato anche come risultato positivo delle tante attività di supporto messe in campo dalla Camera di commercio per aiutare le imprese a diversificare gli sbocchi commerciali”.