Vodafone, acquisiti asset strategici di Telekom Romania per € 30 milioni rafforzando rete clienti e spettro mobile
Vodafone Romania conclude con OTE un’operazione che include clienti postpagati, spettro e torri, Digi acquisisce la base prepagata, intesa che ridisegna gli equilibri delle telecomunicazioni romene e apre scenari strategici per il futuro del settore
Vodafone Romania ha siglato un accordo con l’Hellenic Telecommunications Organization (OTE) per rilevare asset di Telekom Romania Mobile Communications (TKRM) dal valore di 30 milioni di euro. La transazione include la clientela postpagata, lo spettro radio e le torri di rete, mentre Digi Romania assorbirà il segmento prepagato. La chiusura dell’operazione è prevista entro ottobre 2025, con l’obiettivo di completare tutti i passaggi tecnici e regolatori richiesti.
Un’intesa pianificata da tempo
L’accordo nasce dal Memorandum d’Intesa firmato nell’ottobre 2024 tra Vodafone, Digi e OTE. La divisione degli asset è funzionale a una specializzazione dei due operatori: Vodafone rafforza la propria solidità con clienti a più alto valore, Digi si concentra su un bacino d’utenza ampio e flessibile, più sensibile al prezzo e ai servizi a consumo.
Effetti strategici sul mercato
Per Vodafone, la mossa rappresenta un passo decisivo per consolidare la propria posizione competitiva in Romania. Lo spettro aggiuntivo e le nuove torri consentiranno una copertura più estesa e prestazioni di rete potenziate, elementi cruciali in un contesto di crescente domanda di connettività. Per Digi, l’acquisizione del prepagato significa rafforzare la leadership in un segmento che rappresenta ancora una quota significativa del mercato locale.
Le parole di Margherita Della Valle, CEO di Vodafone
Margherita Della Valle, CEO di Vodafone, ha sottolineato come l’operazione “supporti la strategia di costruzione di posizioni solide nei mercati in crescita, investendo in reti di alta qualità su cui i clienti fanno affidamento”. L’intesa, oltre a ridisegnare gli equilibri del settore romeno, potrebbe diventare un modello replicabile in altri Paesi europei, dove la separazione tra postpagato e prepagato appare sempre più come uno strumento di efficienza industriale e di valorizzazione delle risorse infrastrutturali.