Donnarumma (Gruppo FS): "La nostra intenzione è rafforzare il Gruppo nella messa in sicurezza dell’execution dei nostri investimenti"
Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, ha dichiarato: "Non vogliamo allargare i nostri interessi commerciali né vendere nuovi servizi o prodotti, ma garantire solidità ed efficacia delle operazioni"
“La nostra intenzione è rafforzare il Gruppo dal punto di vista della messa in sicurezza dell’execution dei nostri investimenti. Non vogliamo allargare i nostri interessi commerciali né vendere nuovi servizi o prodotti”. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, in un’intervista al Sole 24 Ore, specificando che l’obiettivo è garantire la solidità e l’efficacia delle operazioni, evitando qualsiasi forma di salvataggio di Stato e mantenendo la concentrazione sulle attività core del Piano Strategico 2025-2029.
Numeri e investimenti del Gruppo FS
Il Piano presentato dall’AD Donnarumma prevede investimenti pari a 100 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, oltre 60 dei quali destinati alle infrastrutture ferroviarie. Secondo le stime, entro il 2029 il Gruppo punta a raggiungere ricavi pari a 20 miliardi di euro, con un Ebitda superiore a 3,5 miliardi e un risultato netto maggiore di 500 milioni. Ogni anno sono circa 570 milioni le persone che utilizzano i servizi del Gruppo FS in Italia e, nei prossimi cinque anni, Trenitalia potrebbe incrementare gli utenti di oltre 100 milioni e Busitalia – la società specializzata nel trasporto su gomma – di più di 95 milioni di passeggeri.
Acquisizioni
Il Gruppo FS sta valutando diverse possibili acquisizioni “ma siamo ancora in fase esplorativa” spiega Donnarumma. Pur circolando nomi come Mermec, Firema e Pizzarotti, l’interesse principale resta la realizzazione efficace degli investimenti, evitando il rischio di cantieri bloccati a causa di difficoltà degli appaltatori. “Noi ci occupiamo di mettere in sicurezza le Fs, non operiamo salvataggi di Stato” precisa l’AD.
PNRR
Ferrovie dello Stato ha già investito 15 miliardi di euro degli oltre 24 legati al Recovery Plan. Nonostante alcuni rischi di ritardi dovuti a fattori esterni, sono state adottate azioni industriali e rimodulazioni concordate con i ministeri e la Commissione Europea per mitigare tali rischi. La rinegoziazione del PNRR non comporterà blocchi alle infrastrutture, ma solo una revisione dei tempi e delle modalità di finanziamento, ha spiegato Donnarumma aggiungendo che "la rimodulazione riguarda, infatti, il rispetto dei tempi e, quindi, porta o all’esclusione dell’opera dal piano, che sarà però finanziata con altri fondi, oppure alla riconfigurazione del target da un punto di vista funzionale, più spostato cioè verso un profilo costruttivo”.
Risorse umane e siti industriali
Cruciale anche il capitolo dedicato all’impiego delle risorse umane, tanto per compensare il turnover naturale, quanto per sostenere la crescita delle infrastrutture e dei servizi attraverso il reclutamento di figure con competenze tecniche: “Assumiamo ogni anno migliaia di persone – sottolinea Donnarumma – perché siamo un’azienda di quasi 100 mila dipendenti che ha una naturale perdita di risorse dovuta al pensionamento: diciamo un 4-5% l’anno. Ne rimettiamo dentro più o meno altrettante, ma non basta perché le nostre infrastrutture stanno crescendo, i nostri servizi crescono e quindi la nostra offerta è sempre maggiore”.
Progetto newco per l’Alta Velocità
È in corso la valutazione per la creazione di una nuova società (newco) a cui conferire le tratte in uso esclusivo dell’Alta Velocità e alcune tratte miste: “Il percorso è partito, ma stiamo proseguendo le valutazioni con il Mef – fa sapere Donnarumma - Il controllo rimarrà a Ferrovie dello Stato e il modello di finanziamento potrebbe prevedere l’applicazione del metodo RAB (Regulatory Asset Base). Noi non vogliamo né privatizzare né quotare la società, stiamo solo strutturando un metodo per finanziare le opere”.