Area Studi Mediobanca, Sport&Outdoor italiano: nel 2023 ricavi aggregati a €11,7 mld e 50.800 addetti, export al 63,6% dei ricavi

L’Italia resta tra i Paesi più sedentari dell’OCSE (80,3%): l’inattività costa €1,3 miliardi l’anno; spinta per nuove politiche di promozione del movimento

Area Studi Mediobanca, Sport&Outdoor italiano: nel 2023 ricavi aggregati a €11,7 mld e 50.800 addetti, export al 63,6% dei ricavi. Secondo il primo report dell’Area Studi Mediobanca dedicato all’industria Sport&Outdoor, l’Italia si conferma protagonista del settore in Europa. È l’unico paese dell’UE con bilancia commerciale positiva negli articoli sportivi (+644 milioni nel 2023) e leader nelle esportazioni extra-UE, con specializzazione in cinque categorie chiave, tra cui calzature sportive, sci e articoli per la ginnastica.

Le aziende italiane del comparto Sport&Outdoor (82 con fatturato >19 milioni) generano un valore aggiunto pari allo 0,15% del PIL nazionale, con 11,7 miliardi di euro di ricavi aggregati nel 2023 e un impiego di circa 50.800 lavoratori. Il Veneto domina per concentrazione produttiva, grazie al distretto di Montebelluna.

Crescita sostenibile e sfide globali

Le aziende italiane si distinguono per una forte vocazione all’export (63,6% del fatturato), un’alta incidenza di spese in R&S (2,2%) e una strategia focalizzata su innovazione e sostenibilità. Il 72,7% sviluppa prodotti con requisiti ESG e il 66,7% ha avviato la definizione di obiettivi di riduzione delle emissioni.

Le previsioni per il 2025 sono moderatamente ottimistiche: si stima una crescita del 3%, nonostante i rischi legati al contesto geopolitico e alla pressione sui prezzi. L'autofinanziamento resta la principale leva di investimento per l’83,3% delle imprese, che mostrano anche un buon accesso al credito.

Sul piano mondiale, le 52 multinazionali Sport&Outdoor con ricavi >1 miliardo hanno generato un fatturato complessivo di 356 miliardi di euro nel 2024, con Nike al vertice. Il comparto si conferma tra i più dinamici a livello globale, superando persino il fashion in termini di crescita.

Attività fisica: opportunità e necessità

Infine, il report sottolinea l’importanza dell’attività fisico-sportiva per la salute pubblica. Nonostante segnali positivi, l’Italia ha ancora uno dei tassi di sedentarietà più alti dell’OCSE (80,3%). Il costo sanitario di questa inattività è stimato in 1,3 miliardi di euro all’anno fino al 2050. Il nuovo riconoscimento costituzionale dello sport (2023) rappresenta un passo avanti per rafforzare le politiche di promozione del movimento.