Fenice srl, Chiara Ferragni acquisisce il 99,8% delle quote e diventa azionista "unico", Morgese detiene lo 0,2%, Barletta fuori

Prima di acquisire tutte le quote, l'imprenditrice digitale deteneva il 32,5% del capitale, il socio Paolo Barletta il 40% e Pasquale Morgese il 27,5%

Chiara Ferragni diventa azionista "unico" di Fenice srl (la società che controlla il brand che porta il suo nome) acquisendo il 99,8% delle quote. Lo ha annunciato l’imprenditrice con un post su Instagram: “Oggi voglio raccontarvi una cosa: sono per la prima volta diventata azionista di maggioranza di Chiara Ferragni Brand. Non è solo una questione di quote o di percentuali: è un inizio”.

Nel 2024 Fenice aveva chiuso il bilancio con 10,2 milioni di perdite cumulate e i suoi soci in quel momento erano la Alchimia di Paolo Barletta che deteneva il 40%, Pasquale Morgese con il 27,5% e la Sisterhood della Ferragni con il 32%. L’abbattimento del capitale per le perdite aveva reso necessario l’intervento dei soci con un aumento di capitale quantificato dai consulenti in 6,4 milioni. Tuttavia ha risposto quasi interamente Chiara Ferragni. Gli altri soci, non avendo seguito l’aumento, hanno visto le proprie quote ridursi ai minimi termini: Barletta ha votato a favore dell’aumento ma non lo ha sottoscritto ed è uscito. Morgese ha votato contro in assemblea, ma ha seguito con una minima parte e ora risulta allo 0,2%.

L'annuncio su Instagram

"Congratulazioni Chiara! Ti comunico che da questo momento hai il 99% della società che ha il tuo brand", si legge nello screenshot di un messaggio WhatsApp pubblicato dall'imprenditrice digitale sul suo profilo Instagram. Ferragni ha scelto questo modo per comunicare di essere diventata "per la prima volta", azionista di maggioranza di Chiara Ferragni brand. Nella didascalia del post ha scritto: "To new starts and to whatever they might be (ai nuovi inizi e a qualunque cosa possa essere)".

"Questa decisione è un passo concreto - si legge nel post -. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. E’ essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand ed il mio nome. Non voglio raccontare una favola, le favole non esistono. Ma so che sto provando a costruire qualcosa di nuovo. Con fatica, lucidità e responsabilità. Non vi racconterò una rinascita perfetta, quella non sto riuscendo a viverla nemmeno io. Vi racconterò la realtà: fatta di alti e bassi, imperfetta, mia. E questo è l'unico punto da cui ripartire”.