TIM verso il cambio di governance, Poste entra in CdA con Lasco, PosteMobile lascia la rete Vodafone per l'ex incumbent, integrazione rete punti vendita
TIM accelera sulla riorganizzazione; mentre cambia la governance con l’ingresso di Lasco nel CdA per Poste Italiane, prende il via la collaborazione commerciale tra i due gruppi, con l’integrazione della rete di punti vendita e nuove sinergie sui servizi digitali
L'ingresso di Poste Italiane nel capitale di TIM sta prendendo forma anche a livello di governance. Con l’acquisto del 15% delle azioni TIM da Vivendi per 684 milioni di euro, Poste ha raggiunto una quota del 24,8%, diventando il primo azionista dell'operatore telefonico. Pur senza stravolgimenti immediati nella struttura societaria, l’intenzione del gruppo guidato da Matteo Del Fante è quella di garantire una presenza forte nel consiglio di amministrazione.
In pole position per entrare nel CdA c’è Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste, figura chiave nella strategia del gruppo. La sua nomina potrebbe essere ufficializzata entro l’assemblea del 24 giugno, in attesa dell’approvazione dell’Antitrust, prevista per lo stesso mese. Resta da capire se Lasco (o un altro rappresentante di Poste) assumerà anche ruoli di rilievo, come la presidenza attualmente ricoperta da Alberta Figari.
L’eventuale riorganizzazione del CdA potrebbe coinvolgere Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti, che aveva rappresentato l’azionista di minoranza prima della cessione delle quote a Poste Italiane.
Vivendi esce da TIM e rinuncia alla causa sulla rete
L’uscita di Vivendi dal capitale TIM segna un cambio di passo per l’azienda e semplifica il percorso per il ritorno alla distribuzione dei dividendi. L’accordo tra la società francese e Poste prevede non solo la vendita delle quote, ma anche il ritiro del ricorso in appello contro la cessione della rete a KKR e al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Questo ritiro elimina un ostacolo significativo alla riorganizzazione finanziaria del gruppo. L’amministratore delegato Pietro Labriola potrebbe proporre già a giugno la ricostituzione delle riserve tramite l’abbattimento del capitale sociale, facilitando il ritorno al dividendo. Gli azionisti di risparmio saranno i primi a beneficiarne, con un potenziale di distribuzione fino a 500 milioni di euro.
Contestualmente, Vivendi non ha più rappresentanti nel CdA di TIM. Nell’accordo siglato con Poste, infatti, non erano previsti ruoli operativi per la società francese, sancendo così la sua uscita di scena anche a livello di governance.
PosteMobile passa dalla rete Vodafone a quella TIM
Un altro aspetto chiave dell’operazione riguarda le sinergie tra TIM e Poste Italiane. Il primo passo concreto sarà il passaggio di PosteMobile alla rete TIM, abbandonando Vodafone. Questo cambiamento rafforza la partnership tra le due società e consente a Poste di integrare maggiormente i suoi servizi con l’infrastruttura dell’operatore telefonico.
Oltre alla telefonia mobile, le sinergie si estenderanno anche ad altri settori. Poste potrà sfruttare i 4.100 negozi TIM – di cui oltre 500 di proprietà o in franchising – per la vendita dei propri servizi finanziari, assicurativi e di fornitura di luce e gas. Questo amplia ulteriormente la già vasta rete distributiva di Poste, che conta su 12.800 uffici postali e 51.000 punti vendita tramite la società Lis, acquisita nel 2022.
Sinergie tra TIM e Poste: nuove opportunità di business
L’ingresso di Poste Italiane come azionista di maggioranza di TIM avviene con un approccio graduale e strategico, senza strappi rispetto alla governance attuale. L’amministratore delegato Pietro Labriola guarda con fiducia al nuovo assetto azionario e alla presenza di Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, riconoscendo nel nuovo socio di riferimento un interlocutore solido e istituzionale, capace di accompagnare TIM in una fase cruciale della sua trasformazione.
L'arrivo di Poste apre prospettive di collaborazione anche in altri ambiti. Nel settore assicurativo, TIM ha recentemente lanciato Tim MyBroker, società di brokeraggio che distribuisce polizze per la casa, la salute e i viaggi. Poste, che già domina il mercato Vita e sta crescendo nel settore Danni, potrebbe rafforzare questa offerta attraverso la rete di TIM.
Anche nel credito al consumo si prospettano nuove opportunità. Poste, che ha partnership con istituti come Findomestic e Compass, potrebbe sviluppare servizi finanziari dedicati ai clienti TIM, replicando il modello già adottato nelle tabaccherie e nei bar della rete Lis.
Il consolidamento della partnership tra TIM e Poste non è solo una mossa strategica per entrambe le aziende, ma rappresenta anche un passo avanti nella creazione di un ecosistema integrato di servizi, capace di offrire soluzioni sempre più complete ai clienti italiani.