Angelini e Recordati pronte alla fusione: in arrivo un maxi polo italiano del farmaco da 4 miliardi di euro di fatturato
Il progetto prevederebbe una fusione con il supporto di investitori per la creazione di un big player farmaceutico nella produzione di farmaci generici e dedicati alle malattie rare, attesa per metà dicembre una decisione cruciale sull’accordo
Si prevede l’arrivo di un maxi polo del farmaco italiano. Sembrerebbe che Angelini Pharma e Recordati Spa, controllata da CVC Capital Partener vogliano attuare una fusione per creare il più grande gruppo europeo nel settore farmaceutico. Secondo rumors i due colossi farmaceutici sono attualmente in trattativa per un’operazione che potrebbe dar vita a un gruppo da 4 miliardi di euro di fatturato, alla cui guida dovrebbe essere confermato Robert Koremans, l’attuale CEO di Recordati.
Il piano: fusione con il supporto di investitori
Il piano dell’operazione dovrebbe prevedere l’unione delle due aziende con il coinvolgimento di una cordata di investitori finanziari a sostengo del progetto. In particolare, Angelini potrebbe conferire le attività di Angelini Pharma all’interno del perimetro di Recordati, ottenendo in cambio un aumento di capitale dedicato.
Allo stesso tempo, Angelini con i suoi advisor starebbero lavorando ad una cordata per raggiungere fino a 2 miliardi di euro, necessari per acquisire una consistente quota azionaria detenuta dal fondo CVC. Tra i potenziali partner finanziari coinvolti figurano nomi di rilievo come KKR e TPG.
L’operazione non dovrebbe comportare l’obbligo di lanciare un’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) su Recordati, trattandosi di una fusione a carattere industriale. Recordati che attualmente vanta una capitalizzazione di mercato di 10,8 miliardi di euro potrebbe scegliere di puntare su una fusione di ampia portata o di esplorare la possibilità di coinvolgere un fondo sovrano di Abu Dhabi, mentre risulta meno probabile un’eventuale cessione ad altri fondi di private equity.
Il nodo del prezzo e le tempistiche
Lo scoglio più grande resta quello del prezzo, dinamica forse risolvibile entro metà dicembre, periodo in cui è previsto un confronto cruciale tra le parti.
Se l’accordo andrà in porto, darà alla luce un big player italiano del settore farmaceutico, con competenze che spaziano dalla produzione di farmaci generici a quelli dedicati alle malattie rare.