Frammenti di Bruxelles, raccolta di dieci racconti di mondi diversi che convivono in una città multiforme
Si tratta di scritti civili che caratterizzano realtà politiche con toni ironici e leggeri, dipingendo tipi umani arcigni o comici, svelando le dinamiche di microcosmi chiusi
“Frammenti di Bruxelles” raccoglie in dieci racconti i mondi diversi che, convivono in una città multiforme, a volte tranquilla città di provincia, altre centro cosmopolita dell’Europa, spesso villaggio burocratizzato in grado di trasmettere gli incubi peggiori di una Unione Europea, incompiuta, labirinto spaventoso del potere odierno.
Si tratta in parte di scritti civili che caratterizzano realtà politiche con toni ironici e leggeri, dipingendo tipi umani arcigni o comici, svelando le dinamiche di microcosmi chiusi, nei quali si modulano le tecniche del governo e del conformismo sociale.
Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo è più volte preso di mira come una certa borghesia liberale che crede nella favola da essa inventata ed è convinta di contribuire al bene del mondo. I fallimenti del socialismo sono riassunti nella storia di un leader, della competizione con il suo pupillo. Il socialismo quale progetto di trasformazione della società è ormai seppellito sotto le macerie della partitocrazia. La vita delle Ambasciate e degli Istituti di cultura viene ritratta nella sua comica futilità. La massoneria del mondo universitario appare come un’ombra sottostante alla tragica fine di una professoressa.
Il libro tuttavia disvela, con le atmosfere languide di una città cangiante, i sogni, le delusioni, le paure e i rancori di una umanità tenera nelle sue debolezze e nel suo perenne fermento. Come in molti altri scritti della stessa autrice l’animo al femminile è esplorato nelle sue sfumature nascoste e nella solitudine che accompagna la relazione tra i due sessi.
Il racconto "Il dottore"
Il racconto “ il Dottore” apre la raccolta. Si svolge tra l’edifico di piazza Lussemburgo e un’isola persa nel Mediterraneo dalla quale proviene il protagonista. Il contrasto tra la natura dell’isola e l’ambiente artificiale del Parlamento si riflette nelle difficoltà dell’europarlamentare ad ambientarsi e accettare le dinamiche di un politichese distante dagli interessi dei cittadini.
“Se ne tornò a casa infreddolito. Decise di farsi un bagno caldo e di consolarsi con la lettura di poche pagine tratte da Resurrezione di Tolstoj. Nei fumi dell’acqua che amava bollente, leggeva e si commuoveva. Lo scrittore russo gli sembrava di un’attualità straordinaria. Non viveva anche lui l’orrore del principe Nechljudov? I suoi consimili al servizio dello Stato avevano smarrito la pietas.
«Che fai, Antonio, ti nascondi?». Senza aspettare risposte ave- va continuato, muovendosi intorno a lui, quasi danzasse, per raccontargli l’ultimo intrigo che aveva concepito con i liberali affinché la mozione passasse. Parlava senza guardarlo, soffermandosi in piedi davanti alla finestra, ritornando verso di lui alla scrivania, agitando le sue forme morbide, i capelli ondulati di un castano ramato. Antonio temette a un tratto che la collega volesse stendersi sulla scrivania per come si dimenava lenta e ipnotizzante come un serpente…. “
Il racconto "Fiori nel letame"
I marciapiedi di Bruxelles pullulano di ragazze dell’Est che si vendono accanto a vetrine di negozi lussuosi e ristoranti ben frequentati. L’amore tra uno stagista europeo e una sedicenne ungherese ingenua, innocente, incorrotta dalla prostituzione, viene raccontato in “Fiori nel letame”.
“ Maurizio non seppe più nulla di Klara anche se a volte gli sembrò di scorgere la sua silhouette e l’ovale del viso di cera tra la folla del centro storico, da lontano, come un miraggio nascosto dietro una Madonna o una maschera di Pulcinella. Non la dimenticò neanche quando conobbe nuovi amori. Klara restò il volto dell’altro, di “quell’altro” che i tanti non sospettavano neanche …..”
Il racconto"Ordinaria tristezza borghese"
In “Ordinaria tristezza borghese” l’autrice si cimenta nel ritratto lucido e spietato di una relazione sentimentale e dell’ ambiente aristocratico brussellese. La storia acquista un pathos crescente nello scontro tra la sensibilità ingenua della protagonista e il muro di ipocrisie e convenzioni eretto da una classe in declino, che teme l’autenticità dei sentimenti.
“Extra Ecclesiam nulla salus. La frase mi risuonava nelle orec- chie mentre restavo dietro i vetri dello studio a contemplare con Minou il giardino spoglio e mal curato nella primavera appena accennata. Non c’è salvezza fuori dalla chiesa. Mi sembrava di ricordare confusamente che i comunisti negli anni Settanta avevano pronunciato parole simili contro chi voleva rinnovare il partito, sostenendo i diritti dell’individuo contro la ragion di stato. Aristocratici, clericali, comunisti, non c’era scampo! Ogni microcosmo si difendeva come un organismo dotato di un programma interno che attivava per la propria sopravvivenza.”
Il racconto "Camminando a tentoni"
In “Camminando a tentoni” un leader socialista immaginario è il protagonista emblematico della fine delle speranze di una delle tradizioni politiche europee più prestigiose. Il personaggio è seguito nei suoi innumerevoli stati di animo, nelle relazioni torbide con i compagni del partito e con una giovane marocchina di cui è l’amante. L’ amara consapevolezza di come il partito sia mutato e gli spazi politici si siano ristretti domina il politico, che pur senza rinunciare alle beghe tessute al fine di mantenere il potere, riesce esprimere il rimpianto dei tempi andati, delle
Il fiammingo restava in piedi alla finestra. Man mano si calmava. Il respiro decelerava. Avvertì un piccolo dolore al petto e pensò che sarebbe finito in questo modo, un infarto nella camera dell’amante. Che fine da babbuino! Intuiva la resa di Aisha e sapeva che a breve sarebbe stata sua. Si ricordò di una sera in cui Van Bever, l’unica persona che avesse rispettato nella sua lunga vita, gli aveva raccontato come le leonesse, un momento dopo che il leone aveva sconfitto il capo branco e ucciso i loro figli, andassero in calore e fossero pronte al coito col vincitore assassino. «Queste sono le femmine, lo sai?». Si era voltato a guardarlo con occhi buoni e chiari. Aveva aggiunto: «Le femmine, non le donne».
"Said", l'ultimo racconto
Said chiude la raccolta. Si svolge nel quartiere dell’immigrazione marocchina a Bruxelles, la più numerosa e integrata. Protagonisti due fratelli, il loro estraniamento nella famiglia patriarcale, la lenta e dolorosa scoperta di una città che li attrae e li respinge fino all’abbraccio della libertà e della rivolta contro la tristezza dei genitori, i dogmi e i tabù lasciati alle spalle.