Deutsche Bank non interessata a Commerzbank, almeno nel breve, BCE verso l'autorizzazione ad Unicredit a salire al 29,9%

James von Moltke, AD di Deutsche Bank, sulla fusione con Commerzbank: "Avevamo bisogno di tempo per essere completamente pronti e quel momento non è ancora arrivato"

Deutsche Bank non accelera verso una fusione rapida con Commerzbank, ma non esclude del tutto questa opzione. Questo è il messaggio lanciato ieri dai vertici della prima banca tedesca, durante la presentazione dei risultati trimestrali, che non sono stati particolarmente brillanti. Il CFO James von Moltke ha ammesso che l'acquisizione di un concorrente nazionale è una delle possibilità che Deutsche Bank sta valutando, anche se un’operazione del genere non è prevista nel breve termine. "Stiamo sempre esaminando il nostro set di opzioni come dovrebbe fare qualsiasi tipo di azienda ben gestita e il consolidamento nazionale è chiaramente nella lista delle cose che si prendono in considerazione", ha spiegato von Moltke, rispondendo alle domande di analisti e investitori su una possibile fusione con Commerzbank. "Intendiamo rimanere il numero uno in Germania", ha continuato il CFO. "La logica industriale per le fusioni bancarie ha senso, ma avevamo bisogno di tempo per essere completamente pronti e quel momento non è ancora arrivato". Inoltre, von Moltke ha commentato riguardo a una possibile crescita di Unicredit sul mercato tedesco: "Un'eventuale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit non cambierebbe in modo sostanziale il livello di concorrenza domestica visto il livello di frammentazione del settore". Nelle scorse settimane, Deutsche Bank avrebbe riesaminato il dossier di Commerzbank con l'aiuto del suo storico advisor finanziario, Morgan Stanley, ma al momento non è stata presa alcuna decisione dai vertici del gruppo di Francoforte. I precedenti tentativi di fusione risalgono al 2019 e allo scorso anno, ma in entrambi i casi le trattative non portarono a risultati concreti. In particolare, il progetto emerso prima della pandemia naufragò a causa delle forti opposizioni dei sindacati, che temevano un impatto negativo sull'occupazione. Tuttavia, oggi alcuni ritengono che ci sia spazio per un nuovo tentativo, spinto soprattutto dalle forze politiche, che desiderano ostacolare l'ingresso di Unicredit nel mercato tedesco. "Il tentativo di Unicredit di acquisire quote di Commerz senza consultazione è un atto ostile e non è appropriato in Europa e in Germania", ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo l'acquisto del 9% di Commerz da parte di Unicredit. Nei giorni scorsi, il Ministero delle Finanze ha escluso la possibilità di una legge straordinaria per fermare l'acquisizione di Unicredit: "Smentiamo questi scenari", ha dichiarato brevemente un portavoce. Un intervento di Deutsche Bank potrebbe dunque essere l'unica opzione a disposizione per il sovranismo tedesco, sebbene il mercato rimanga prudente: secondo un sondaggio condotto da Citi tra gli investitori, solo il 23% prevede un accordo tra Deutsche Bank e Commerzbank. Nel frattempo, la Bce ha ribadito più volte la necessità di fusioni transfrontaliere per rafforzare il credito. Inoltre, Francoforte potrebbe presto autorizzare l'aumento di Unicredit al 29,9% al termine della cosiddetta qualifying holding procedure, ovvero la fase preliminare di valutazione per l'acquisizione di partecipazioni rilevanti nel capitale delle banche.