LVMH, la divisione wine& spirits crolla dell'11% con un totale di €4,7 mld; a rischio la guida di Schaus, CEO di Moët
Il principale fattore che ha contribuito a questo risultato negativo per Moët Hennessy è stato il crollo delle vendite di champagne e la domanda di Cognac da parte dei consumatori cinesi ha subito una forte contrazione
La divisione Moët Hennessy del gruppo LVMH, che gestisce alcuni dei marchi di vini e alcolici più rinomati al mondo, tra cui Dom Pérignon, Veuve Clicquot e Cognac Hennessy, si trova in un momento critico. Philippe Schaus, CEO della divisione, potrebbe presto lasciare il suo incarico a causa delle performance deludenti registrate negli ultimi nove mesi. Questo potrebbe segnare uno dei cambiamenti più significativi ai vertici di LVMH, in risposta alla crisi che sta colpendo il settore.
La performance negative del settore wine&spirits
La divisione wine & spirits di LVMH ha subito un duro colpo, con un calo delle vendite dell'11% con un totale di circa 4,7 miliardi di euro nei primi nove mesi dell'anno. Il principale responsabile di questo risultato negativo è il crollo delle vendite di champagne, che non è riuscito a mantenere i ritmi sostenuti della pandemia.
Il rallentamento economico cinese ha inoltre pesato sulla domanda di Cognac Hennessy. A fronte di questo scenario, le altre divisioni del gruppo hanno mostrato una performance più contenuta: moda e pelletteria (-3%), orologi e gioielleria (-5%), mentre profumi e cosmetici (+2%) e DFS (+1%) hanno registrato una leggera crescita.
Calo in borsa
Le difficoltà della divisione wine & spirits hanno avuto un impatto significativo sul titolo LVMH in Borsa. Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari, il 16 ottobre, il gruppo ha registrato una perdita del 7,5% a Parigi, chiudendo la giornata con un calo del 5%.
Philippe Schaus verso l'uscita
Philippe Schaus, CEO di Moët Hennessy dal 2017, paga con il posto i risultati negativi della divisione. L'ingegnere spaziale lussemburghese, dopo una lunga carriera nel gruppo, non è riuscito a invertire la rotta, segnata da un costante calo delle vendite a partire dal 2023. Il manager potrebbe approdare ai vertici di Campari, dopo l'addio di Matteo Fantacchiotti dopo soli 5 mesi in carica.