Intervista a Gianluca Castellini, CEO Smurfit Westrock Italy

Azienda leader nel settore della produzione di carta e di imballaggi sostenibili, per Smurfit Westrock l’economia circolare rappresenta uno dei pilastri delle proprie attività di business. Quali sono le sfide principali da affrontare per far si che gli imballaggi siano effettivamente sostenibili?

La visione a lungo termine del nostro Gruppo è creare un packaging con un minimo impatto ambientale per contribuire a migliorare il nostro futuro e il nostro pianeta. La carta, essendo un prodotto naturale, è riciclabile, riutilizzabile e biodegradabile. Inoltre, grazie ai nostri 2.000 designer, siamo in grado di rispondere a ogni esigenza dei nostri clienti. Con la fusione con il Gruppo WestRock si è di molto rafforzata la capacità produttiva di carta, raggiungendo oltre 24 milioni di tonnellate all’anno, da utilizzare per produrre oltre 20 milioni di tonnellate di imballaggi sostenibili. Siamo autosufficienti nell’approvvigionamento della materia prima: a seconda dei cicli economici, ci sono sempre di più periodi di carenza di carta a livello mondiale, e noi così possiamo permetterci di assicurare ai nostri clienti la garanzia di fornitura continua dei prodotti.

A proposito di imballaggi sostenibili, Smurfit Westrock ha lanciato l’iniziativa Better Planet Packaging per sostituire gli imballaggi in materiale plastico con quelli in cartone ondulato. Ci può dire di più dell’iniziativa e dell’impatto generato?

Al centro della strategia di Smurfit Westrock c'è, appunto, la sostenibilità. Il nostro obiettivo è quella di supportare i clienti in una transizione ecologica dove gli imballaggi assumono un ruolo sempre più importante. Lo testimoniano le recenti indagini condotte fra i consumatori che scelgono i brand anche in base ai materiali delle loro confezioni. Better Planet Packaging è il progetto concreto in cui si traduce la nostra mission. Vengono studiate e proposte soluzioni di packaging che possano sostituire gli imballaggi plastici tradizionali in favore di soluzioni a base carta, che per definizione sono rinnovabili, riciclabili e biodegradabili e hanno un minimo impatto ambientale. Nascono così soluzioni all’avanguardia che mettono in rilievo le qualità funzionali del cartone ondulato: resistente, versatile, personalizzabile. Ne sono un esempio l’ampia gamma di vassoi e vaschette Safe&Green® create per sostituire la plastica nel mondo dell'ortofrutta; l’innovativo Thermal Box-in-Box, il sistema di packaging interamente in cartone ondulato per mantenere la temperatura controllata delle merci che elimina il polistirolo; o ancora la soluzione TopClip per le bibite in lattine che sostituisce il tradizionale wrap in plastica con soluzioni di aggancio in carta.

Ci sono altre iniziative – in corso e future – che vanno in questa stessa direzione?

Tra gli aspetti che influenzano di più l’acquisto di un prodotto, secondo una recente indagine di Nomisma (20024), al primo posto ci sono gli imballaggi in eccesso. Dobbiamo riuscire a progettare e ottimizzare gli imballaggi, e adesso avremo anche nel regolamento europeo una prima limitazione sui volumi vuoti. Al secondo posto ci sono le confezioni riciclabili. E ovviamente come settore cartario su questo punto siamo la soluzione di eccellenza. Il terzo punto riguarda le emissioni, che è anche la sfida più importante. L’industria cartaria è energivora e abbiamo già una notevole parte di uso di energia rinnovabile, ma non basta, dobbiamo arrivare a zero. Da quasi 20 anni il nostro Gruppo redige il Bilancio di Sostenibilità. Assieme all’innovazione è un driver fondamentale per il futuro della nostra realtà. Guardando al futuro, rimane importante educare e sensibilizzare i consumatori sulle questioni legate alla sostenibilità e al packaging. È fondamentale comunicare in modo chiaro e trasparente le caratteristiche e le qualità dei materiali di imballaggio, così da favorire scelte consapevoli e responsabili da parte dei consumatori, diventando partner dei nostri clienti. Dall’altro dobbiamo investire su processi che siano sempre più autonomi nel consumo di energia, usando quindi sempre più fonti rinnovabili e implementando impianti che riducano gli scarti (es. la nostra cartiera di Verzuolo (CN) e il nuovo impianto che consente il recupero delle plastiche dal rifiuto cartaceo).

Per Smurfit Westrock la sostenibilità passa anche per l’attenzione per le proprie persone, come testimoniato anche dalla Certificazione Top Employer conseguita per cinque anni consecutivi. Ci può raccontare in cosa consiste la vostra People Strategy?

Sono 5 anni che otteniamo la certificazione "Top Employer 2024". Questo riconoscimento mette in risalto il lavoro costante e continuo delle politiche dedicate alle risorse umane, che si concretizza nell’attrarre, trattenere e sviluppare i talenti garantendo un ambiente di lavoro che favorisca la crescita professionale e la creazione di esperienze di lavoro positive. L’inclusione e la diversità, così come la Sicurezza e la Sostenibilità, sono i capisaldi della nostra People Strategy. I nostri sforzi vanno nel garantire sicurezza e benessere ai nostri dipendenti, attraverso programmi come ‘Safety for Life’ e con iniziative dedicate all'inclusione e al supporto delle famiglie. È questo che rende Smurfit Westrock un datore di lavoro attraente per i talenti in cerca di opportunità di crescita.

Qual è il valore aggiunto di far parte della Community di CEOforLIFE?

CEOforLIFE è un’interessante iniziativa, indispensabile per conoscere le best practises di altre realtà di rilievo italiane, in temi come sostenibilità, tecnologia e welfare aziendale. Il valore aggiunto è sicuramente la creazione del network tra i rappresentati di tutte queste aziende: la condivisione di valori e la possibilità di apprendere come si può realizzare nel concreto uno sviluppo aziendale sostenibile. Il confronto e il dialogo rendono questo contesto valido ed è inestimabile la possibilità di “farsi accendere la lampadina” su altre iniziative da poter implementare.