Diversity Project Europe, al via partnership con Pwc; promuovere diversità, parità e inclusione nel risparmio gestito europeo
Presentato il rapporto Embracing Diversity, Equity and Inclusion: Unlocking Success in European Asset Management”; studio condotto su 30 gestori
Diversity Project Europe, al via partnership con Pwc Svizzera per promuovere diversità, parità e inclusione nel risparmio gestito europeo. Il Diversity Project Europe (DPE) e PwC Svizzera hanno pubblicato oggi un nuovo rapporto intitolato “Embracing Diversity, Equity and Inclusion: Unlocking Success in European Asset Management”. Si tratta di uno studio unico nel suo genere che mira a fare il punto della situazione europea in termini di diversità, equità e inclusione (DE&I) nel settore del risparmio gestito in Europa.
La ricerca si basa su un sondaggio condotto tra trenta autorevoli gestori (in grado di vantare un patrimonio gestito di oltre 12.400 miliardi di euro) che hanno accettato di condividere informazioni, sfide e opinioni per un futuro improntato a una maggiore inclusività, nonché su interviste ai fondatori del DPE e sulla mappatura del panorama normativo del settore.
Volontà strategica e norme imperative in materia di DE&I
Stando allo studio, le società di gestione del risparmio riconoscono che la diversità fa bene all’azienda e mostrano un impegno strategico nei confronti di temi quali diversità, equità e inclusione. Oltre due terzi degli intervistati sono convinti o fermamente convinti dell’importanza di integrare a fondo tali criteri nella strategia aziendale, soprattutto in vista dei vantaggi che comportano. L’evoluzione del quadro normativo dell’UE sul fronte DE&I sarà inoltre fondamentale per promuovere i progressi e consolidarli.
Dal sondaggio emerge anche che i gestori europei sono consci dei benefici che l’azienda può trarre dall’applicazione dei criteri DE&I e sono decisi a integrarli nella propria strategia, ma hanno difficoltà a finanziare, valutare e sdoganare tali sforzi. Tra gli interpellati, solo uno su tre ritiene di avere personale sufficiente per conseguire gli obiettivi DE&I prefissati e solo il 14% crede che superiori e responsabili delle risorse umane siano chiamati a rispondere degli obiettivi DE&I nella stessa misura degli altri obiettivi aziendali.
Progressi sul fronte della diversità di genere, ma finora poche donne in ruoli apicali
È sul fronte della parità di genere che gli asset manager europei hanno compiuto i maggiori progressi. In due terzi delle aziende intervistate le donne rappresentano oltre il 40% dei dipendenti, ma questa percentuale diminuisce nei ruoli apicali. Infatti, in più della metà delle imprese partecipanti al sondaggio la presenza femminile tra dirigenti e partner scende al di sotto del 30%.
Maggiore attenzione e intervento necessari in termini di mobilità sociale
In Europa, nel settore del risparmio gestito è stata posta minore enfasi sulla mobilità sociale rispetto alla parità di genere proprio per la complessità del tema, le diverse interpretazioni che ne vengono date e le problematiche sorte nei singoli Paesi. Solo in un’azienda su cinque si raccolgono dati in materia e tra gli ostacoli indicati figurano criticità con il regolamento sulla protezione dei dati, normative rigorose e diverse sensibilità culturali. A quanto pare, la mancanza di dati impedisce di fissare obiettivi specifici e quantificabili per la mobilità sociale che infatti sono stati stabiliti solo nel 4% delle aziende (contro il 61% per la parità di genere).
Superiori non incentivati a portare ad esempio i comportamenti corretti
Anche la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo lascia a desiderare. Appena un’azienda su cinque (18%) ha introdotto incentivi per promuovere comportamenti inclusivi e solo due su cinque (39%) ritengono che i propri vertici siano una dimostrazione tangibile di inclusività a livello apicale. Inoltre, individuare e affrontare nel modo giusto i comportamenti inopportuni è fondamentale per coltivare la cultura dell’inclusione. Stando al sondaggio, però, solo il 28% delle aziende dispone delle politiche e delle direttive necessarie a tale scopo.
Invito a passare all’azione: raccomandazioni pratiche in materia di DE&I
Il rapporto contiene una serie di raccomandazioni ai gestori europei per passare dalla teoria alla pratica in fatto di diversità, parità e inclusione: integrare i criteri DE&I nella strategia di crescita aziendale e armonizzarli con finalità, missione e valori dell’impresa; individuare obiettivi DE&I chiari e quantificabili di cui i superiori siano chiamati a rispondere; investire in meccanismi di reporting solidi e trasparenti in materia di DE&I; garantire in tutta l’azienda parità e trasparenza retributiva; attrarre, fidelizzare e promuovere talenti di varia natura, soprattutto nei ruoli sottorappresentati; attuare programmi volti a favorire la figura del mentore e dello sponsor per i gruppi sottorappresentati; coltivare nella cultura aziendale il concetto di ambiente di lavoro sicuro per incoraggiare il feedback sui temi DE&I; identificare e affrontare gli ‘hotspot’ dell’inclusione nel percorso dei collaboratori.
A proposito dei risultati dello studio, Ric van Weelden, Diversity Project Europe Chair, ha affermato: "Il rapporto mette in luce tanto i progressi compiuti quanto il grande lavoro che resta da fare sul fronte DE&I nel settore del risparmio gestito in Europa. Benché dagli obiettivi in questione emergano una chiara volontà strategica e una dinamica normativa, le aziende hanno notevoli difficoltà a tradurre la teoria in pratica, soprattutto in ambiti come quello della mobilità sociale. Passare subito all’azione seguendo le raccomandazioni contenute in questo rapporto consente non solo di risollevare il morale dei dipendenti e di rispettare gli standard normativi, ma anche di posizionarsi in modo tale da ottenere importanti vantaggi competitivi. Una forza lavoro realmente all’insegna della diversità favorisce una maggiore innovazione, contribuisce a migliorare il processo decisionale e a ottimizzare la performance e, in ultima analisi, garantisce il successo del settore nel tempo."
Sempre a proposito dei risultati dello studio, Johannes Smits, Partner, Diversity, Inclusive Culture and Equity Practice, PwC Switzerland, ha affermato:"Noi di Pwc riteniamo che una forza lavoro davvero capace di valorizzare la diversità grazie a una molteplicità di talenti di varia estrazione sociale sia fondamentale per affrontare le sfide impegnative che siamo chiamati a raccogliere. Una cultura inclusiva è essenziale per liberare questo potenziale e progredire in un mondo sempre più complesso e variegato. La ricerca da noi condotta evidenzia l'importanza che i dipendenti attribuiscono a un ambiente di lavoro ispirato a principi di imparzialità e giustizia. Tuttavia, per promuovere davvero diversità, equità e inclusione e trarne pienamente vantaggio è necessario superare una serie di ostacoli di ordine pratico. Ci auguriamo che lo studio aiuti il settore della gestione del risparmio in Europa a comprendere meglio le sfide e le opportunità legate alla promozione dei criteri DE&I nel nostro campo e incoraggi le aziende a passare all’azione sul piano sia individuale che collettivo."