OPA di Fnac Darty, insieme a Ruby Equity Investment su Unieuro: il cda si spacca sulla valutazione,5 sì 5 no e un astenuto

Il cda si spacca sulla valutazione dell'opas Fnac Darty, cinque membri votano a favore, cinque contro e uno si astiene

Unieuro, il consiglio d'amministrazione (cda) si divide sulla valutazione dell'offerta pubblica d'acquisto francese, da 9 euro cash e 0,1 azioni Fnac Darty per ogni azione del gruppo italiano consegnata. Dopo due riunioni il consiglio di Unieuro l'esito sul cuore dell'offerta è di base un non esito. Come è stato comunicato prima dell'apertura dei mercati, il board, non ha raggiunto una maggioranza a proposito. Nello specifico cinque consiglieri hanno ritenuto il prezzo adeguato, cinque no e uno si è astenuto.

Spaccatura nel cda di Unieuro: contrari e a favore

Andando a vedere più nel dettaglio la questione, è interessante vedere le posizioni dei singoli consiglieri: il no è arrivato da parte di Giancarlo Nicosanti Monterastelli,Ceo di Unieuro e dalla direttrice generale Maria Bruni Olivieri, che, rispettivamente controllano il primo oltre 496 mila azioni (che diventeranno 550 mila entro il 3 settembre incentivi), mentre Maria Bruni Olivieri toccherà le 50 mila azioni. Complessivamente rappresentano poco meno del 3% di Unieuro.  

Passando invece al sì, l'approvazione è arrivata dai rappresentanti di Iliad Italia, cioè dal ceo Benedetto Levi, da Giuseppe Nisticò sales & customer care director, nonchè primo azionista di Unieuro con il 12,6% e Stefano Meloni che controlla 100 mila azioni. Ad astenersi è stato il consigliere Daniele Pelli.

Cda concorde sulle criticità

Nonostante la spaccatura a proposito dell'opas francese, il cda di Unieuro è concorde a proposito delle prospettive presentate da Fnac Darty. Il board, in maniera univoca ha rilevato alcune criticità, con riferimento alle informazioni fornite dagli offerenti a proposito delle motivazioni dell'offerta, i programmi futuri e le eventuali operazioni straordinarie successivamente all'Offerta stessa messi a confronto con gli obiettivi strategici avviati e seguiti dal gruppo Unieuro e comunicati al mercato.

Nello specifico, il cda di Unieuro ha riscontrato che l'assenza di un piano industriale post-integrazione impedirebbe  una "valutazione oggettiva e approfondita dei potenziali benefici per Unieuro e i suoi azionisti, lasciando incertezze sulle prospettive future dell'operazione". Sono sorti anche dei dubbi sui 20 milioni di euro di sinergie che Fnac Darty ha indicato. Per il board, appaiono limitate e relative i maniera esclusiva al costo dell'acquistato e non "si precisa di quale quota di tali sinergie e in quale arco temporale Unieuro potrà effettivamente beneficiarne".

Non è chiaro agli amministratori se il gruppo italiano continuerà a ricoprire un ruolo nel consolidamento del mercato italiano e quali vantaggi potrebbe trarne dalla fusione a proposito dell'espansione nel settore dei servizi, visto che una strategia del gruppo, su questo fronte è già in atto.