Enel, Ebitda in crescita del 15%, maggiori capex di € 8 mld e debito netto in calo di € 5 mld anche grazie a dismissioni nel triennio 2022-2024

Goldman Sachs è convinta che il Capital Market Day di Enel di novembre segnerà una svolta nella strategia del gruppo;

Goldman Sachs, la società leader che opera a livello mondiale nell'investment banking è convinta che il Capital Market Day di Enel di novembre segnerà una svolta nella strategia del gruppo guidato da Flavio Cattaneo. Nello specifico, la banca americana si aspetta un aumento significativo degli investimenti in conto capitale per le reti elettriche e le energie rinnovabili in Europa centrale. Le stime di base di Goldman Sachs prevedono un'accelerazione di un terzo del capex, ma ci sarebbe lo spazio per molto di più:

"La nostra stima base ottimistica per l'utile per azione del 2027 è di 76-78 centesimi di euro, il che porterebbe Enel a una crescita media annua, cagr, dell’eps del 5-6%. Questo implicherebbe anche un upside del 15% circa rispetto alla previsione del consenso di Visible Alpha per il 2027 e del 25% per il 2028. Quindi, riconfermiamo il nostro rating buy sull’azione e rivediamo al rialzo il target price da 9 a 9,20 euro dopo aver alzato leggermente le nostre stime per riflettere profitti più forti guidati dall'aumento del capex e spese finanziarie leggermente più basse".

Goldman Sachs, ha osservato come Enel abbia anche completato con successo il deleveraging: tra il 2022 e il 2024 l'ebitda è aumentato complessivamente del +15% (nello specifico +3 milardi di euro alle rinnovabili, principalmente grazie al recupero dell'idroelettrico e alle attività di vendita nel retail), il debito netto, però è diminuito di circa 5 miliardi grazie anche alle dimissioni di asset avvenuti a multipli e superiori alle aspettative. Questo implica un rapporto di debito netto e ebitda di 2,4 volte entro la fine dell'anno.

Goldman Sachs è convinta che Enel possa incrementare il piano di investimenti di circa il 30-60%

Grazie alla solidità finanziaria raggiunta da poco, e grazie anche alle crescenti opportunità nelle reti di distribuzione di energia elettrica e di rinnovabili in Europa Goldman Sachs stima che Enel abbia la possibilità di incrementare il suo piano di investimenti triennale di circa il 30-60%. Secondo la società di investment banking, La compagnia energetica italiana potrebbe avere anche un'accelerazione di capex triennale di +8 miliardi.

"stimiamo che Enel possa incrementare il suo piano di investimenti triennale di circa il 30-60%. Il nostro caso base aggiornato incorpora un aumento del capex all'estremità inferiore di questo range, c’è spazio per un ulteriore incremento: rispetto al piano attuale, vediamo la possibilità di circa 14 miliardi di ulteriori investimenti nel periodo 2025-2027, in uno scenario ottimistico."

La società leader che opera a livello mondiale nell'investment banking si aspetta che entro il 2033 gli investimenti europei nelle reti elettrice possano subire un'accelerazione che potrebbe variare tra l'80 e il 100%, a seconda della regione. Questo, nella sua totalità comporterebbe una spesa di 800 miliardi di euro per le reti T&D in Europa nei prossimi dieci anni:

"Crediamo che questo super ciclo secolare di investimenti per le reti elettriche rifletta tre principali fattori: primo, la sottovalutazione strutturale. Negli ultimi due decenni e mezzo, le politiche di transizione energetica in Europa si sono concentrate in gran parte sullo sviluppo delle energie rinnovabili, quindi eolico e solare. Di conseguenza, le reti elettriche sono state trascurate: attualmente, questi asset hanno oltre 40 anni e stanno rapidamente invecchiando. Secondo, l’elettrificazione. Il processo di elettrificazione implica una crescente necessità di nuove connessioni, lo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e la capacità di gestire carichi molto più elevati da edifici e fabbriche elettrificati. Terzo, la gestione della complessità. La crescente quota di generazione distribuita, i veicoli elettrici, il solare sui tetti e i datacenter, ha notevolmente aumentato la complessità dei sistemi elettrici. Le reti elettriche dovranno fare affidamento su big data e algoritmi per gestire i  sistemi energetici in modo predittivo. Ciò richiederà investimenti in software, sensori e hardware intelligenti. Alcune utility europee hanno già iniziato a implementare tale accelerazione del capex nei loro piani. E.On, ad esempio, entro il 2028, conta di raddoppiare il proprio capex annuale nelle reti di distribuzione elettrica rispetto ai livelli del 2022. E con la pubblicazione dei risultati del primo semestre del 2024 ha rivelato un potenziale upside del +50% rispetto a questo piano di investimenti recentemente annunciato".

Degli investimenti ulteriori potrebbero anche portare ad Enel un utile per azione, nel 2027 che potrebbe variare tra i 76-78 centesimi. Questo comporterebbe un cagr del 5-6% rispetto alle linee guida del 2024, posizionando Enel su un multiplo prezzo/utile di circa 8,5 volte entro il 2027.

"Se escludiamo i dividendi pagati nel periodo 2025-2027, il p/e esclusi i dividendi sarebbe circa 6,5 volte nel nostro scenario ottimistico. Quindi, riconfermiamo il nostro rating buy sull’azione, in considerazione del rischio di uspside per la crescita
organica, di uno dei più alti rendimenti da dividendi tra le azioni europee: 6,7% con una cedola in aumento a 0,45 euro per azione a valere sull’utile stimato a 7,14 miliardi nel 2024 e 6,9% con una cedola di 0,46 euro per azione a valere sull’utile stimato a 7,29 miliardi nel 2025, e di una valutazione depressa: p/e 2027 stimato a circa 8,5 volte o a circa 6,5 volte esclusi i dividendi"

L'Italia è pronta a sbloccare le energie rinnovabili?

Di recente, l'Italia ha approvato un decreto che riconosce le aree idonee che dovrebbero ricevere l'approvazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Le autorizzazioni di queste aree potrebbero essere finalizzare in tempi record, entro 12 mesi. Nonostante questo possa effettivamente mettere sotto pressione i prezzi del mercato italiano, le stime di Goldman Sachs tengono già in conto di una riduzione a lungo termine, dopo il 2030 dei prezzi a meno di 60 euro a MWh su base nominale.

"Ci sarebbe altro spazio di rialzo per l'ebitda della società: stimiamo che ogni ulteriore GW possa apportare 100-120 milioni di ulteriore ebitda all'anno rispetto al piano attuale".