Isybank e Intesa Sanpaolo, concluse le indagini di AGCM sul trasferimento clienti e presunte pratiche scorrette
L'AGCM ha concluso l'indagine su Isybank e Intesa Sanpaolo, accettando gli impegni delle due banche per risolvere le irregolarità nel trasferimento di oltre 2 milioni di clienti
Isybank e Intesa Sanpaolo sono state oggetto di un'indagine avviata a novembre scorso dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L'AGCM ha concluso l'istruttoria accettando gli impegni presentati dalle due società, ritenendoli adeguati a risolvere le potenziali irregolarità identificate.
L'istruttoria era stata avviata a causa di presunte pratiche commerciali scorrette durante la riorganizzazione del Gruppo, che prevedeva il trasferimento di oltre 2 milioni di clienti "prevalentemente digitali" da Intesa Sanpaolo a Isybank.
Il problema principale identificato dall'AGCM era che i conti correnti dei clienti presso Intesa Sanpaolo venivano chiusi unilateralmente e riaperti con Isybank, una banca digitale che non offriva alcuni servizi precedentemente disponibili. Inoltre, tutto questo avveniva senza una comunicazione chiara e accessibile e senza ottenere il consenso esplicito dei clienti.
Un portavoce di Intesa Sanpaolo commenta così la decisione comunicata oggi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha chiuso il procedimento avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo e di isybank accettando gli impegni proposti dalle due banche.
“Siamo lieti che sia stato riconosciuto l’impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo e della nostra banca digitale isybank, volto a rispondere positivamente alle osservazioni giunte dall’Autorità. Questo importante risultato è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’Autorità stessa per l’obiettivo comune di mantenere al centro l’ascolto dei clienti e garantire il miglior servizio rispetto alle loro esigenze. Isybank, la banca digitale del nostro Gruppo, proseguirà nello sviluppo di un’offerta innovativa e di qualità, arricchita da nuovi prodotti. Intesa Sanpaolo conferma la centralità della tecnologia nell’ambito del piano d’impresa, che prevede investimenti significativi per una leadership in Europa anche nel campo dell’innovazione”.