Poste Italiane, stretta finale su vendita patrimonio immobiliare da 500 mln, gara tra Generali Real Estate e Dea Capital Re; Kryalos esclusa

Il gruppo di Matteo Del Fante accelera per chiudere la gara di sviluppo dei centri logistici, con oltre 600 mila mq di immobili da ammodernare per la trasformazione industriale

La competizione per l'assegnazione del patrimonio immobiliare di Poste Italiane, valutato oltre 500 milioni di euro, si è ridotta a due contendenti. L'offerta di Kryalos, la società di gestione fondata e guidata da Paolo Bottelli e partecipata al 35% da Blackstone, che gestisce 12.5 miliardi di euro in immobili, è stata scartata per ragioni qualitative legate alla composizione dell'offerta.

Ora rimangono in gioco Generali Real Estate, specializzata in investimenti immobiliari, e Dea Capital Re, controllata del gruppo De Agostini e guidata da Emanuele Caniggia. Il termine per l'assegnazione non è ancora stato definito, ma si prevede che Poste Italiane prenderà una decisione entro l'estate, poiché l'operazione è centrale nel nuovo piano industriale del CEO Matteo Del Fante. Questo piano mira a trasformare Poste da gruppo di recapiti a operatore logistico.

Poste Italiane possiede oltre 600 mila metri quadrati di immobili in tutta Italia e intende potenziare i suoi poli logistici, raddoppiando gli spazi dedicati ai magazzini da 230 a 400 mila metri quadrati. L'obiettivo è raggiungere 2 miliardi di euro di ricavi dalla consegna dei pacchi entro il 2028, superando i 1,6 miliardi generati dalla corrispondenza, attualmente pari a 2 miliardi.

Per realizzare questa trasformazione, Del Fante cerca un investitore-sviluppatore che possa aiutare Poste a competere con Amazon, leader nelle consegne al dettaglio in Italia. Gli immobili, valutati circa 700 milioni di euro, sono stati conferiti a un fondo gestito da una società di gestione immobiliare. Poste ha lanciato una gara per trovare un coinvestitore che possa acquisire una quota del 50%, riducendo l'esborso iniziale necessario per finanziare la trasformazione del portafoglio.

La gara ha attirato l'interesse di diversi operatori, tra cui BNP Paribas, Prelios, Coima, Investire e Colliers. Intanto, il mercato osserva anche la privatizzazione della seconda tranche del capitale di Poste, detenuto da Cassa Depositi e Prestiti (35%) e dal Tesoro (29,3%). Sebbene la cessione fosse prevista entro luglio, la premier Giorgia Meloni ha recentemente dichiarato che non è stata ancora presa alcuna decisione in merito. Poste guarda al Ministero dell'Economia e delle Finanze per attivare il processo.