Agenzia Dire, Davide Vecchi nuovo Direttore Editoriale; "Contento, motivato e convinto per questa nuova sfida"
L’ex direttore responsabile de il Tempo avrà il compito di rinnovare l’offerta di servizi della Dire e di organizzare eventi e confronti tematici
Davide Vecchi è il nuovo Direttore Editoriale della Dire con il compito di rinnovare l'offerta dei servizi dell'Agenzia. In particolare, grazie alla sua comprovata e lunga esperienza, avrà il compito di rendere il brand Dire maggiormente competitivo sul mercato dell’informazione primaria. In collaborazione con il direttore responsabile Nico Perrone, si occuperà inoltre di organizzare eventi e confronti tematici, presenziando a momenti pubblici che vedranno coinvolta la Dire
“Sono contento di intraprendere questa nuova sfida – afferma Davide Vecchi - , motivato e convinto di sostenere il progetto di rilancio aziendale avviato dall’editore Stefano Valore. Credo che la Dire abbia un potenziale enorme, partendo dal consolidamento e dal rafforzamento del ruolo di agenzia di stampa nazionale tra le più importanti d’Italia”. L’editore della Dire Stefano Valore di Villanueva de Castellòn esprime soddisfazione per il nuovo arrivo: “Il mio più caloroso benvenuto in squadra a Davide Vecchi, un nome importante nel panorama editoriale italiano. Sono certo che ci darà una grossa mano a rilanciare l’immagine della Dire. L’obiettivo è fare la differenza, ogni giorno sempre di più”.
Chi è Davide Vecchi, il nuovo Direttore Editoriale dell'agenzia Dire
Classe 1974, Davide Vecchi è nato a Perugia ed è un giornalista e saggista italiano. Inizia la sua carriera scrivendo di cronaca su Il Messaggero, per poi trasferirsi a Milano per frequentare la scuola di giornalismo Walter Tobagi.
Svolge il praticantato presso il primo giornale on-line Eday edito dal fondo Kiwi 2 di Elserino Piol per poi passare a L'Espresso e nel 2004 ad Adnkronos, dove si occupa principalmente di politica. Nel 2010 entra ne Il Fatto Quotidiano e nel 2018 viene nominato direttore del Gruppo Corriere e nel 2022 è diventato direttore del quotidiano Il Tempo.