Enel promossa a Overweight da Morgan Stanley; le tre opportunità strategiche indicate dalla Banca d'Affari
Morgan Stanley ha alzato il giudizio sul titolo Enel da ‘equal-weight’ a ‘overweight’; prezzo obiettivo da 7 a 7,5 euro.
Dopo la presentazione del Piano Industriale di Enel, gli analisti sono positivi sulla società italiana che opera nel settore dell'energia elettrica e in quello del gas. Morgan Stanley ha infatti alzato il giudizio sul titolo Enel da ‘equal-weight’ a ‘overweight’, alzando al tempo stesso il prezzo obiettivo da 7 a 7,5 euro.
In particolare, MS ha spiegato di promuovere Enel poiché i prossimi passi della strategie del Gruppo guidato da Flavio Cattaneo dovrebbero permettere un re-rating della valutazione, attualmente ancora a sconto rispetto ai competitor.
"Vediamo Enel e le utilities europee, in generale, a un crocevia per quanto riguarda il percorso strategico che hanno intrapreso. Fino a pochissimo tempo fa le utilities erano considerate simili a bond a bassa crescita o con una crescita di qualità guidata dalle rinnovabili. Con l’aumento delle reti elettriche che sta aumentando a livelli senza precedenti, vediamo una miglior crescita di asset regolamentati a basso rischio rispetto a prima", ha sottolineato Morgan Stanley.
I tre potenziali percorsi strategici di Eni secondo Morgan Stanley
La banca d’affari evidenzia tre potenziali percorsi strategici per Enel. Il primo è la razionalizzazione continua per concentrarsi sulle reti e sull'attività di fornitura integrata a livello europeo. Un percorso che può portare a una rivalutazione graduale combinata con un rendimento dei dividendi interessante.
Il secondo, un cambio di rotta accelerato con ulteriori cessioni di attività non core e cassa fresca per finanziare acquisizioni nelle aree di rete ad alta crescita. Enel può contare, infatti, su più opzioni all’interno del settore per ottimizzare la sua struttura, dato che attualmente ha attività in 19 paesi, anche dopo il recente programma di disinvestimenti di circa 16 miliardi di euro.
"Sebbene ci aspettiamo che l'azienda generi il 24% dell'ebitda del 2024 in America Latina, la regione ospita attività di rete la cui cessione ridurrebbe l'esposizione del gruppo alle reti dal 38% al 27%. Pertanto, il continuo cambiamento del portafoglio probabilmente avverrebbe tramite disinvestimenti non legati alle reti e/o il reinvestimento di capitale in attività di rete a crescita più elevata nei mercati sviluppati. Un percorso che può portare a una rivalutazione dei multipli", ha spiegato la Banca d'Affari.
Terzo infine, una distribuzione massima dell’utile attraverso un aumento del payout dei dividendi finanziato dal controllo del capex e dal flusso di cassa. In questo caso il rendimento dei dividendi continuerà a essere convincente.
"Vediamo il rendimento del dividendo di Enel , con un payout del 70%, come uno dei più attraenti nel settore, e in grado di essere sostenibile nel corso del decennio. Pensiamo che per far sì che Enel si rivaluti più vicino alle valutazioni dei competitor, probabilmente dovrebbe generare un tasso medio annuo di crescita dell’utile per azione più elevato rispetto all'attuale guidance a tre anni di circa il 4%. Se la base di attività attuale, o la nuova base di attività dopo un potenziale cambiamento del portafoglio, non può aumentare il cagr dell'eps al di sopra del 5%, allora l'azienda potrebbe concentrarsi su una storia di distribuzione massima dei dividendi», ha spiegato MS.