Mondadori, nel '23 ricavi netti in crescita a €904,7 mln (+0,2%) e risultato netto a €62,4 mln (+20%); Berlusconi: "Ottimi risultati"
Marina Berlusconi, Presidente di Mondadori: "Confermiamo il nostro obiettivo di raggiungere il miliardo di ricavi nei prossimi tre anni"
Mondadori chiude il 2023 con ricavi netti in crescita a 904,7 milioni di euro in crescita dello 0,2% rispetto al 2022 (+1,1% a perimetro omogeneo. Il risultato netto di gruppo sale a 62,4 milioni (+20%). L'ebitda adjusted e' pari a 152,1 milioni (+11,5%) con una redditivita' al 16,8%, in crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto all'anno scorso, "nella parte alta della guidance comunicata (16-17%)".
Lo evidenzia il gruppo editoriale di Segrate nella nota sui risultati 2023 approvati dal cda.
Il cash flow ordinario e' pari a 68,7 milioni di euro (+15%), coerente con la parte alta della guidance, mentre la posizione finanziaria netta (no Ifrs) e' negativa per 86,1 milioni di euro (da -177,4 milioni a fine 2022).
Considerando gli effetti dell'Ifrs 16, la Pfn risulta di -58,6 milioni, con un rapporto pari a una volta l'Ebitda, in linea con le previsioni, in riduzione rispetto da 1,3 volte di fine 2022.
Il board ha inoltre proposto alla prossima assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro per azione ordinaria (da 0,11 euro lo scorso anno), per un ammontare complessivo di 31 milioni (+9%).
Marina Berlusconi, Presidente di Mondadori, ha dichiarato: “Gli ottimi risultati di Mondadori nel 2023 premiano ancora una volta quel percorso di profonda trasformazione che in questi anni abbiamo intrapreso e portato a termine.
Oggi siamo un’azienda di libri, dai quali proviene circa il 90% dei nostri ricavi e dei nostri margini. Siamo solidi sia dal punto di vista economico che da quello patrimoniale e abbiamo saputo ridurre progressivamente la nostra presenza in un settore come quello dei periodici, un tempo centrale, ma oggi alle prese con una crisi irreversibile. Con ricavi in aumento a 904,7 milioni confermiamo il nostro obiettivo di raggiungere il miliardo nei prossimi tre anni.
La redditività risulta in crescita a 152,1 milioni, con una marginalità del 16,8%. Anche grazie a una brillante generazione di cassa ordinaria che sale fino a sfiorare i 70 milioni, l’indebitamento resta contenuto a 86 milioni (escludendo IFRS 16), sebbene siano state effettuate alcune importanti acquisizioni. Del resto nel corso degli anni non abbiamo mai smesso di investire: dai libri Rizzoli alla scolastica De Agostini, fino alle operazioni più recenti nei fumetti o nella promozione e distribuzione per editori terzi in una logica di verticalizzazione della nostra presenza nei libri. Sono state fatte operazioni mirate anche nel digitale, settore su cui manteniamo un forte interesse.
Sono convinta che questi nostri successi siano un segnale positivo per tutto il Paese. Il libro, che è forse il mezzo di comunicazione più antico, si sta dimostrando anche il più resiliente, capace di mantenersi eternamente giovane in un’epoca di cambiamenti continui e velocissimi. Ma va sostenuto.
Compito di noi editori è continuare ad investire, a offrire qualità e ad alimentare quanto più possiamo il dibattito ed il confronto tra idee; compito delle istituzioni è creare strumenti ancora più efficaci per incentivare la lettura. Perché un Paese in cui si legge di più è anche un Paese più libero e migliore”.