Confindustria, Marenghi abbandona la corsa alla carica di Presidente: "Ora convergenza diventa la nostra comune priorità "
La decisione di Marenghi è stata annunciata con una lettera alla commissione dei saggi; ora è corsa a 3 tra Edoardo Garrone, Emanuele Orsini e Antonio Gozzi
Alberto Marenghi si è ritirato dalla corsa alla presidenza di Confindustria a circa tre settimane dal voto del 4 aprile.
La pluralità di candidature non è una dispersione di risorse ma ricchezza progettuale e propositiva. Siamo però arrivati ad una fase nella quale la ricomposizione e la convergenza diventano la nostra comune priorità. Il mio non è perciò un abbandono della corsa ma la scelta di una modalità diversa di partecipare al confronto, senza alcuna condizione, ma nell'ottica esclusiva di garantire massima compattezza e condivisione", così ha spiegato Marenghi in una lettera indirizzata alla commissione dei saggi per l'elezione del Presidente di Confindustria.
Confindustria: ora è corsa a 3 tra Garrone Orsini e Gozzi per la presidenza
A rimanere in corsa sono dunque solo tre candidati: Edoardo Garrone, Emanuele Orsini e Antonio Gozzi. Terminate le consultazioni con la base associativa, i saggi hanno inviato una lettera ai presidenti e componenti del consiglio generale annunciando "ulteriori comunicazioni" sull'eventuale "raggiungimento della soglia percentuale di voti assembleari regolarmente esercitabili", pari al 20%, necessaria per "l'automatica partecipazione al voto di designazione del 4 aprile".
Garrone e Orsini avrebbe già superato la soglia del 20%, mentre Gozzi si starebbe avvicinando a tale target.
In vista dell'appuntamento del consiglio generale del prossimo 21 marzo, la commissione – si legge ancora nella missiva inviata dai saggi, Mariella Enoc, Ilaria Vescovi e Andrea Moltrasio – procederà entro la fine della corrente settimana all'analisi della documentazione acquisita, con particolare attenzione al riscontro di legittimità formale e sostanziale delle delibere delle associazioni che sono state trasmesse e depositate in queste settimane di consultazione".
Lo statuto di Confindustria prevede un numero massimo di tre candidati per il voto, a scrutinio segreto, del consiglio generale, "fermo restando un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile".
Da procedura, per acquisire lo status di presidente designato è necessario conseguire almeno la metà più uno dei voti dei presenti in consiglio generale, senza tener conto degli astenuti e delle schede bianche. Se non si dovesse raggiungere il quorum richiesto alla prima votazione, in caso di tre candidati, si andrà al ballottaggio tra i due più votati nel primo scrutinio.