Generalfinance, nel '23 cresce l'utile a €15,1 mln (+38%), dividendo '24 a €0,59 (+37%); Gianolli: "Conferme importanti"

Il Cda di Generalfinance ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2023; patrimonio netto a 66,4 mln di Euro

Generalfinance ha chiuso il 2023 con un utile netto pari a €15,1 mln (+38%), il dividendo a €0,59 (+37%) e un patrimonio netto a 66,4 mln di Euro. 

Il Cda, riunitosi sotto la presidenza di Maurizio Dallocchio, ha infatto approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2023. 

Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance, ha dichiarato: “Il 2023 è stato un anno di conferma molto importante. Il primo esercizio dopo la quotazione ci ha visti replicare una forte crescita degli aggregati commerciali, patrimoniali e reddituali, in linea con i target comunicati al mercato. Da un punto di vista commerciale, nell’anno abbiamo registrato una forte crescita del flusso di erogazioni, pari a oltre 2,2 miliardi, in aumento del 29% rispetto sul 2022, con un utile netto che cresce del 38%; ciò a conferma del costante trend di crescita, in un contesto caratterizzato da carenza di liquidità per le imprese distressed o con rating bassi - nostro target di clientela - che hanno limitato accesso al credito bancario.  Siamo divenuti un attore rilevante nel mercato del finanziamento alle imprese distressed, con una credibilità e un track record ulteriormente consolidati nell’esercizio. Il merito di questi risultati va a tutto il team e agli stakeholder di Generalfinance, che ringrazio sentitamente.”

I dati economici di Generalfinance

Il margine di interesse si attesta a 9,0 milioni di euro, in aumento (+24%) rispetto al 2022 grazie principalmente alla crescita dei crediti erogati; l’incremento dei tassi di mercato (Euribor 3 mesi), ha determinato un rialzo parallelo sia degli interessi passivi che attivi per la componente di finanziamenti e anticipazioni a tasso variabile, che rappresentano la larga parte del passivo e dell’attivo. Tuttavia, a causa delle differenti tempistiche di adeguamento dei tassi d’interesse sul passivo e sull’attivo, il repentino rialzo dei tassi di mercato – pur a fronte di un bilanciamento fra attivo e passivo a tasso variabile – ha determinato nel corso del 2023 un effetto negativo (c.d. “basis risk”) sul margine d’interesse.

Le commissioni nette sono pari a 27,2 milioni di euro, in crescita rispetto a 23,6 milioni di euro del 2022 (+15%). In tale ambito, la dinamica delle commissioni attive risente dell’evoluzione particolarmente positiva del turnover (+27% anno su anno), a testimonianza dell’ottima performance commerciale ed operativa della Società nel corso dell’anno.

Il margine di intermediazione ammonta a 36,2 milioni di euro (+17%) mentre le rettifiche nette di valore su crediti ammontano a 1,3 milioni di euro, determinando un costo del rischio, calcolato rapportando le rettifiche all’erogato annuo, pari a 6 basis point.

I costi operativi sono pari a 12,9 milioni di euro (-2% rispetto al 2022, anno in cui sono stati sostenuti i costi straordinari legati all’operazione di IPO perfezionata in giugno). A fine esercizio il numero di dipendenti di Generalfinance si attesta a 71 rispetto ai 63 di fine 2022.

Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 6,9 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta pari a circa 15,1 milioni di euro di euro a fronte di 10,9 milioni di euro registrati nel 2022.

Dati patrimoniali e qualità dell’attivo

Le attività finanziarie al costo ammortizzato – rappresentate in larga misura da crediti netti verso la clientela - si attestano a 462 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto principalmente dell’incremento del flusso di crediti erogati, passato da 1.674 milioni di euro del 2022 a 2.161 milioni di euro del 2023 (+29%). La percentuale di erogazione complessiva (media fra pro-solvendo e prosoluto) – rapporto fra erogato e turnover dell’esercizio - è passata dal 83% del 2022 all’84% del 2023; i giorni medi di credito risultano in decremento da 75 del 2022 a 69 del 2023, a testimonianza del profilo di duration dell’attivo estremamente contenuto. 

All’interno dell’aggregato i crediti deteriorati lordi totalizzano 2,8 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 0,6% circa, a fronte dello 0,35% del 2022. La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 32% circa. Al riguardo, si fa presente che, in sede di ispezione di Banca d’Italia e, conseguentemente, nell’ambito del procedimento sanzionatorio avviato di cui al prosieguo, la Vigilanza ha contestato alla Società il meccanismo di calcolo dei crediti scaduti sulla base della nuova definizione di “default” - “New DoD” - di cui all’art. 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”), entrata in vigore il 1º gennaio 2021, ritenendolo non conforme alla normativa di riferimento. 

Al riguardo, nell’ambito delle proprie controdeduzioni, la Società ha formulato una serie di considerazioni tenuto conto, da un lato dei numerosi dubbi interpretativi che la nuova definizione di default ha posto tra gli operatori di mercato e, dall’altro lato, della specificità del business della Società. Generalfinance finanzia infatti le imprese mediante acquisto di crediti di natura commerciale – e non finanziaria – che originano da transazioni fra aziende e che di norma sono caratterizzati, per la loro stessa natura, da tempi di pagamento più flessibili e da possibili contestazioni che possono avere un impatto sulle tempistiche degli incassi. Tali considerazioni non sono state, tuttavia, condivise dall’Autorità di Vigilanza, la quale ha chiarito la sua posizione in merito ai criteri di calcolo delle posizioni scadute, precisando che “la soglia di rilevanza relativa dello scaduto [deve essere] calcolata ponendo al denominatore del rapporto il valore dell’importo degli anticipi per i crediti commerciali piuttosto che il monte crediti nominale (comprensivo della quota non anticipata)”. 

Di conseguenza, la Società ha provveduto ad adeguare il meccanismo di calcolo dello scaduto per i crediti pro-solvendo facendo riferimento al rapporto fra le esposizioni (fatture) scadute e il totale dell’esposizione sul Cedente. La posizione creditizia viene ora classificata in “default” laddove, sulla base di tale nuovo meccanismo di calcolo, lo scaduto superi le soglie di materialità assoluta (100 o 500 euro a seconda della controparte) o relativa (1%) per 90 giorni consecutivi. Tale nuova metodologia è stata applicata al portafoglio sul 31.12.2023, con un calcolo retroattivo a partire dal 1° ottobre 2023.

Nonostante il predetto cambio di metodologia, nel Q4 2023 non si è verificato alcun impatto significativo derivante dall'applicazione della “New DoD”, grazie ad una proattiva attività di collection e una specifica gestione dei rapporti con alcuni clienti cedenti. Peraltro, è possibile che gli importi scaduti possano subire una maggiore volatilità in futuro a causa della metodologia più stringente introdotta.

La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata da depositi a vista verso banche - risulta pari a 21,6 milioni di euro - a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità - mentre il totale dell’attivo di bilancio ammonta a 500,0 milioni di euro, a fronte di 443,8 milioni di fine 2022.

Le attività materiali – immobili strumentali e diritti d’uso riferiti a immobili e beni strumentali - sono pari a 5,0 milioni di euro, in linea con l’ammontare del precedente esercizio. Le immobilizzazioni immateriali – principalmente rappresentate dalla piattaforma informatica proprietaria – ammontano a 2,6 milioni di euro, a fronte dei 2 milioni del 2022.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 409,4 milioni di euro, sono costituite da debiti per 376,8 milioni di euro e da titoli in circolazione per 32,6 milioni di euro.

I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (174,3 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo (166,0 milioni di euro) relativo all’operazione di cartolarizzazione in essere.

I titoli sono costituti da due prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.

Patrimonio netto e ratio di capitale

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2023 si attesta a 66,4 milioni di euro, rispetto a 56,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022. 

I coefficienti patrimoniali di Generalfinance – includendo pro forma anche l’utile relativo al quarto trimestre 2023 - evidenziano i seguenti valori: 

  • 13,6% CET1 ratio;
  • 13,6% TIER1 ratio;
  • 15,5% Total Capital ratio.

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d’Italia. 

Evoluzione prevedibile della gestione

La positiva dinamica dell’attività commerciale riscontrata nel 2023 – andamento del turnover, dell’erogato e della base clienti – e il contesto di riferimento favorevole all’attività di Generalfinance consente di guardare con ottimismo all’andamento economico finanziario della Società nel 2024. La Società si attende infatti risultati in ulteriore crescita rispetto a quelli realizzati nel 2023 ed in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico.

Dividendi

Il Consiglio di Amministrazione – tenuto conto dell’esigenza di rafforzare nel continuo i ratio patrimoniali in linea con gli obiettivi strategici pluriennali - propone di destinare l'utile netto dell’esercizio come segue: 

  • agli azionisti un dividendo in contanti (al lordo delle ritenute di legge) di 0,59 Euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola il 15 aprile. Ai sensi dell'articolo 83-terdecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) la legittimazione al pagamento del dividendo è determinata con riferimento alle evidenze dei conti dell'intermediario di cui all'articolo 83-quater, comma 3 del TUF, al termine della giornata contabile del 16 aprile (c.d. record date); il pagamento sarà effettuato dal 17 aprile per il tramite degli intermediari autorizzati presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli. Sulla base del prezzo dell’azione al 22 febbraio scorso, il rendimento (dividend yield) dell’azione è pari al 6,1%. Il monte dividendi complessivo ammonta pertanto a Euro 7.454.688,940.
  • A riserve – in particolare alla Riserva Straordinaria – per il residuo, pari a Euro 7.612.704,060.