Consorzio Vino Chianti, grande distribuzione rappresenta uno dei principali canali di sbocco della denominazione
Il cambiamento climatico o la minore capacità di spesa delle famiglie sono elementi di criticità che possono essere superati con un’attenzione maggiore alle esportazioni
Si è svolta domenica 18 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze Chianti Lovers & Rosso Morellino l’Anteprima 2024 del Consorzio Vino Chianti, che nel 2027 si appresta a celebrare i 100 anni dalla sua fondazione. Nel 1927, un gruppo di viticoltori costituì il “Consorzio del Vino Chianti”, una delle prime associazioni di produttori di vino del nostro paese, con la missione di tutelare e promuovere il vino Chianti D.O.C.G. “quale per tradizione antichissima è conosciuto in Italia e all’estero”. Il territorio ricadente sotto l’egida del Consorzio è dal 1932 composto da sei province, punteggiate da città d’arte e cultura tra le più belle del mondo: Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato. Questa “love story” tra l’uomo e la natura, ad oggi coinvolge circa 3.000 aziende disseminate su una superficie vitata di circa 15.500 ettari, che ogni anno esprime una media di produzione rasente i 100 milioni di bottiglie. Durante l’Anteprima vengono allestite più aree espositive e tecniche, come la grande sala stampa riservata ai giornalisti, oppure l’area produttori, che registra ormai regolarmente l’intervento di oltre 120 aziende del Chianti con proprio banco. I numeri di questo evento sono ormai sempre più simili a quelli di un grande show: oltre 200 giornalisti internazionali, circa 1000 buyers tra italiani ed esteri, 300 etichette di vino Chianti D.O.C.G. non ancora in commercio presentate “en primeur”, e oltre 4.000 Chianti lovers impazienti di degustare, ascoltare e conoscere le storie dei produttori del vino d’Italia più famoso nel mondo. Un appuntamento ormai molto atteso e partecipato da tutta la città, un nuovo modo di portare il prodotto al consumatore, vero e reale destinatario di tutti i nostri sforzi, e diffondere lo stile Chianti alle nuove generazioni. A presiedere il Consorzio del Vino Chianti c’è ormai da qualche anno il produttore vitivinicolo Giovanni Busi, che parlando al margine dell’Anteprima 2024 afferma: “La scienza e la ricerca saranno gli strumenti con cui supereremo le difficoltà del settore. Perché si tratta di difficoltà legate ad agenti esterni, come il cambiamento climatico o la minore capacità di spesa delle famiglie. Mentre la qualità della produzione è rimasta di altissimo livello. Partiamo dal cambiamento climatico: la ricerca ci darà l'opportunità di utilizzare materiale vivaistico che possa resistere alla siccità e alle temperature più alte, alle malattie”. Le criticità del settore non sono poche. "La rivolta dei trattori è un sintomo – sottolinea Busi - è il segnale che il settore sta arrivando al limite della sopportazione. Dal nostro punto di vista, quello che viviamo come un peso è la burocrazia, perché pone dei forti limiti alle imprese. Le istituzioni dovrebbero promuovere la ricerca in agricoltura, invece la burocrazia la rallenta. Abbiamo bisogno di uno Stato che sia veloce e agile come lo sono le imprese, magari di più. Se fosse così, potremmo fare grandi cose”. “Per quel che riguarda il mercato – ha continuato il presidente del Consorzio Vino Chianti - il nostro settore sta subendo i contraccolpi dell’inflazione, dei tassi alti di interesse, del costo delle bollette. Su questo, ovviamente, non possiamo intervenire. Servono politiche che riescano a far tornare il denaro nei portafogli delle famiglie. All'interno del nostro consorzio, poi, stiamo studiando nuove tipologie di Chianti da poter mettere sul mercato. Calpestiamo i nostri marciapiedi da mattina sera, conosciamo il mercato. Non stiamo certo ad aspettare l’accadere degli eventi”. “Per quel che riguarda i nuovi mercati – ha spiegato Busi - come un po’ tutti i vini italiani oggi siamo poco presenti in Sudamerica, ma in quell’area ci sono le potenzialità per un incredibile sviluppo, perché la denominazione del Chianti è molto apprezzata. Per quanto riguarda l'Asia, la Cina sarà un Paese a cui dobbiamo guardare con grande attenzione, così come al Vietnam, dove l'apprezzamento per il Chianti sta crescendo in maniera esponenziale. Non possiamo trascurare i mercati esteri perché sono importanti quanto quello italiano. È necessario fare maggiori investimenti, maggiore promozione, maggiore pubblicità”. Ad illustrare le prospettive del Consorzio Vino Chianti per il 2024 è stato invece il direttore Marco Alessandro Bani. “A gennaio 2024 – ha detto – abbiamo registrato una crescita del 21% di vendite rispetto a gennaio 2023. Siamo partiti col piede giusto, l'importante è mantenere il ritmo e la tendenza. Dopo un 2023 che si è chiuso con un’ulteriore riduzione delle vendite il 2024 mostra segni di recupero. Per capire davvero dove andrà il mercato, serviranno ancora alcuni mesi. Dai primi dati, però, abbiamo verificato che c'è un aumento del volume delle vendite del vino di Chianti. E, soprattutto, c’è un aumento dei prezzi medi di vendita del 5-6% e questo è di aiuto alle aziende, che stanno affrontando un periodo non semplice, anche e soprattutto per i contraccolpi sui mercati esteri delle crisi internazionali. Se guardiamo i dati della grande distribuzione, nel 2023 abbiamo venduto 3 milioni di bottiglie in più rispetto a 2019. La grande distribuzione rappresenta uno dei principali canali di sbocco della nostra denominazione. Per cui guardiamo al futuro con positività”. “In questa intensa giornata di degustazione – dichiara Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Morellino di Scansano - abbiamo condiviso e commentato con la stampa e gli appassionati lo stile inconfondibile e le peculiarità delle nuove annate del Morellino. Per quanto riguarda la versione Annata, possiamo affermare che questi primi assaggi del millesimo 2023, ancora in affinamento, confermano le buone sensazioni che avevamo riscontrato a fine vendemmia. Freschezza, morbidezza e tannini lievi definiti mettono già in evidenza lo stile inconfondibile della denominazione, come versione elegante e gradevole di Sangiovese che si affaccia sulla Costa Toscana. La Riserva 2021 si presenta come vino che ha già una sua personalità perché riesce a combinare in maniera armoniosa la freschezza tipica del Morellino con una struttura importante”. L’iniziativa è organizzata e promossa da Chianti Lovers & Rosso Morellino, intervento realizzato con il cofinanziamento FEASR del PSR 2014-2020 della Regione Toscana sottomisura 3.2 anno 2021.