IRTOP, 63 società quotate su Euronext Growth Milano hanno rendicontato la sostenibilità nel '23 (+15%)
Al via i risultati dell'Osservatorio ECM ES; Gonferiti gli "EGS Awards" a Ediliziacrobatica, Green Oleo, ICF Group, Imprendiroma
IRTOP Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Advisory per la quotazione, IPO Partner di Borsa Italiana, annuncia le analisi dell’Osservatorio ECM ESG su Euronext Growth Milan, che ha indagato le prassi di disclosure ESG delle 63 società quotate su EGM al 31 dicembre 2023 (31% del totale) che hanno rendicontato le proprie attività di sostenibilità. Le principali evidenze dell’Osservatorio sono state presentate a Milano nel corso di un convegno rivolto a investitori, istituzioni e stampa economico-finanziaria. Partner dell’evento: Pavia e Ansaldo, RSM.
Anna Lambiase, CEO di IRTOP Consulting e Direttore Scientifico dell’Osservatorio ECM ESG: “Secondo le analisi del nostro Osservatorio ECM ESG nel 2023 crescono del 17% le società quotate che rendicontano la sostenibilità e rappresentano il 31% del totale, per una capitalizzazione di 3,0 miliardi di euro. L’attenzione crescente da parte degli investitori istituzionali con fondi ex art. 8 e art. 9 continua a stimolare le PMI a rendicontare le tematiche ESG. Rendicontare la sostenibilità pone queste società in una condizione di vantaggio competitivo rispetto alle altre e genera comportamenti virtuosi che si riflettono sia sugli stakeholder interni che sugli stakeholder esterni, i quali percepiscono la chiara volontà di creare e mantenere valore nel breve, medio e lungo termine. Nel 2023 il 73% delle società dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità (in forte crescita rispetto al 56% nel 2022); emerge inoltre che il 63% delle aziende (in aumento rispetto al 57% nel 2022) ha preso in considerazione l'impatto che la propria attività ha sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per chi già rendiconta, è necessario definire SDGs (Sustainable Development Goals) raggiungibili e implementarli nei piani industriali. È necessario sviluppare un processo di reporting delle performance sociali, ambientali ed economiche, per sostenere un’idea di progetto sostenibile utile per ottenere un vantaggio competitivo e il successo aziendale di lungo termine. Inoltre le informazioni non finanziarie sono sempre più utilizzate da banche e investitori istituzionali per i finanziamenti alle PMI e per favorire l’accesso a strumenti di finanza sostenibile quali IPO e bond green o social.”
Avv. Mia Rinetti, Partner Capital Market Pavia e Ansaldo e Avv. Milena Prisco Partner e responsabile ESG Pavia e Ansaldo: “I dati dell’Osservatorio ECM ESG evidenziano una crescente attenzione da parte delle PMI agli aspetti di sostenibilità: il 73% delle società dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità (56% al 31 dicembre 2022). A nostro avviso non si tratta di una tendenza ma di un progressivo cambio di mentalità. La rendicontazione ESG delle PMI è sempre di più lo snodo per lo sviluppo di pratiche imprenditoriali che beneficiano della finanza sostenibile e del favore dei mercati, lo dimostra la consultazione aperta a Bruxelles sugli standard di rendicontazione per le PMI soggette al reporting non finanziario secondo la direttiva CSRD. Dalla nostra esperienza professionale non possiamo che confermare i dati dell’Osservatorio che evidenziano una timida adozione della governance integrata ESG, che diventa, invece, strategica ed essenziale per l’integrazione dei fattori ESG nei piani industriali e nelle buone pratiche di governo societario nella rilevazione dei rischi e delle opportunità di sostenibilità.”
Caratteristiche settoriali e regionali delle società Sustainable su Euronext Growth Milan
Al 31 dicembre 2023 sono 63 le società quotate su Euronext Growth Milan (31% del totale) che hanno rendicontato le proprie attività di sostenibilità e rappresentano una capitalizzazione complessiva pari a 3,0 miliardi di euro. Il dato è in crescita rispetto alle 54 società che hanno rendicontato la sostenibilità al 31 dicembre 2022 ed è ancora più significativo se si considera che nel 2023 hanno rendicontato ulteriori 7 società EGM che sono state successivamente oggetto di OPA o hanno effettuato il translisting al mercato principale.
Le società sustainable appartengono principalmente al settore Technology Services (24%), seguito dai settori Producer Manufacturing (11%) e Commercial Services (10%). In termini di composizione territoriale, la regione più rappresentata è la Lombardia (38%), seguita dal Lazio (13%) e dalla Campania (11%).
Natura della rendicontazione e tipologia di documento
Il 73% delle società dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità, a conferma della crescente attenzione da parte delle PMI agli aspetti di sostenibilità (in incremento rispetto al 56% al 31 dicembre 2022).
Con riferimento alla natura della pubblicazione, si rileva che la stessa è obbligatoria nel 25% dei casi (in quanto connessa alla pubblicazione della Relazione d’impatto correlata allo status di società benefit e in 1 caso alla pubblicazione della DNF), volontaria nel restante 75% dei casi. (Si precisa che al 31 dicembre 2023 le aziende quotate su EGM che hanno lo status di società benefit sono 19, di cui 16 hanno pubblicato la Relazione d’impatto nel corso del 2023.) In relazione alla tipologia di documento, il 66% delle imprese pubblica un Bilancio o Report di Sostenibilità/ESG, mentre il 24% pubblica la Relazione d’Impatto in virtù del proprio status di Società Benefit. Inoltre, il 7% pubblica il Bilancio Integrato e il 3% redige la DNF ex D. Lgs. 254/2016.
L'analisi evidenzia che il 97% del campione preferisce pubblicare il documento in modo distinto, mentre il restante 3% integra il report ESG all'interno del Bilancio
Assessment di materialità
L’86% delle società ha esposto i temi materiali all’interno dei documenti (89% al 31 dicembre 2022). Nello specifico, il 56% delle società ha realizzato una matrice di materialità, prioritizzando quindi i temi identificati in base alla loro rilevanza per il business e per gli stakeholder, mentre il 30% ha mappato i temi sotto forma di lista. Al momento non risultano società che abbiano il processo di analisi della Doppia Materialità.
Il 79% (in crescita rispetto al 67% al 31 dicembre 2022) adotta processi di stakeholder engagement all'interno del proprio business model. Lo stakeholder engagement, strumento di ascolto, dialogo e coinvolgimento con il quale l’impresa si confronta con i propri interlocutori in una logica di rispettiva collaborazione e responsabilità, diventa una leva fondamentale.
Framework di rendicontazione
Tra gli standard di rendicontazione diffusi a livello internazionale, quello maggiormente adottato dalle aziende (82%) è il Global Reporting Initiative (GRI Standards) mentre il 16% non ha specificato lo standard di rendicontazione. Relativamente ai GRI Standards, si rileva che:
- il 27% ha preferito l'opzione «Referenced» (consente di utilizzare soltanto specifici GRI Standards o singole sezioni di questi);
- il 23% ha optato per l'opzione «In Accordance - Core» (il report contiene le informazioni minime necessarie a comprendere la natura dell'organizzazione, i suoi temi materiali e i relativi impatti e come questi vengono gestiti);
- il 19% ha preferito l'opzione «With Reference» (quando un’organizzazione non è in grado di soddisfare i requisiti obbligatori dello standard GRI o vuole rendicontare solo specifiche informazioni).
Obiettivi di sviluppo sostenibile – SDGS
Un ulteriore aspetto di analisi ha riguardato l'adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs definiti dall'AGENDA 2030 dell’ONU. Emerge che il 63% delle aziende (valore in aumento rispetto al 57% al 31 dicembre 2022) ha preso in considerazione l'impatto che la propria attività ha sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Analizzando i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, emerge come il GOAL 8-Lavoro dignitoso e crescita economica (57%) si conferma anche quest’anno l’Obiettivo più adottato dalle Società (56% al 31 dicembre 2022) all’interno del loro percorso di crescita e sviluppo sostenibile, seguito dal 4-Istruzione di qualità (52%). Altri GOALs maggiormente adottati sono 9–Industria, innovazione e infrastrutture e 12-Consumo e produzione responsabili (entrambi al 51%). CERTIFICAZIONI Il 37% delle società possiede le certificazioni ISO 14001:2015 (sistemi di gestione ambientale) e ISO 9001:2015 (sistemi di gestione qualità), il 22% del campione possiede la ISO 45001:2018 (sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro), il 16 % possiede la ISO 27001 (sistema di gestione della sicurezza delle informazioni).
Rischi relativi agli aspetti ESG
L'analisi ha evidenziato che il 37% (35% al 31 dicembre 2022) dichiara di adottare un Modello di Gestione dei Rischi per garantirne un corretto controllo e mappare una strategia risolutiva. Il restante 63% ha dichiarato di non adottare un sistema di identificazione dei rischi di natura non finanziaria, basandosi quindi sull'analisi del contesto interno ed esterno della azienda. Sono stati analizzati i principali rischi cui una società può essere esposta: economici/business (52%), personali (51%), ambientali/climatici (44%), corruzione/frode (29%). Tali rischi si confermano i primi e con percentuali in crescita rispetto al 31 dicembre 2022.
Modelli di governance
L’indagine ha esaminato il grado di integrazione dei modelli di governance implementati. L’87% delle aziende ha adottato il Codice Etico quale documento ufficiale dell'azienda che contiene l'insieme dei diritti, doveri e delle responsabilità nonché i valori dell'ente nei confronti dei portatori d'interesse. L’84% (in aumento rispetto al 70% al 31 dicembre 2022) ha adottato il Modello di Gestione, Organizzazione e Controllo previsto dal D. Lgs. 231/2001, anche se l’81% delle società (valore in calo rispetto all’89% al 31 dicembre 2022) non ha identificato i rischi non finanziari di natura corruttiva attraverso un modello di gestione di anticorruzione. Con l’obiettivo di assumere in maniera più snella ed efficiente le decisioni strategiche in merito alle tematiche di sostenibilità, lo studio ha verificato l’eventuale istituzione di comitati ESG. Il 22% delle società (20% al 31 dicembre 2022) si è dotato di un Comitato di Sostenibilità con il compito di supervisionare i temi non finanziari e di integrare all’interno della propria strategia aziendale i criteri ESG.
La tassonomia UE
Con il termine tassonomia si intende una classificazione comune a livello UE delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. A partire da giugno 2020 è stato adottato il Regolamento UE n. 852/2020, conosciuto come Regolamento sulla Tassonomia, che si pone l’obiettivo - sulla base di criteri scientifici – di fornire una classificazione comune delle attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale agli obiettivi ambientali. La Tassonomia UE si basa su 7 macrosettori economici che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2; in data 5 luglio 2022, la Commissione Europea ha dato il via libera all’inserimento di altri 2 macrosettori (gas e nucleare). Lo studio ha evidenziato come la maggior parte delle aziende del panel (43%) non appartenga a nessuno dei settori della tassonomia, mentre il 30% rientra nel settore “Tecnologia dell’informazione e della comunicazione – ICT”, seguito da “Costruzioni e attività immobiliari” (10%), “Manifatturiero” e “Energia” (entrambi al 6%), “Logistica, trasporti e stoccaggio” (5%).
ESG Awards
Nel corso della presentazione delle principali evidenze emerse dall’analisi dell’Osservatorio ECM ESG, svoltasi a Milano, è stato conferito l’ESG AWARD. Il premio è assegnato alle aziende che rendicontano la sostenibilità e che hanno ottenuto i migliori punteggi ESG derivanti dal sistema di scoring ideato da IRTOP Consulting per le PMI. Il metodo utilizzato per la classificazione si basa su 38 punti chiave per la valutazione ESG, strutturato secondo i 3 pilastri canonici (Enviromental, Social e Governance), interconnessi tra di loro e ponderati secondo i vari aspetti caratterizzanti ciascuna azienda. Tale suddivisione permette di intercettare in maniera precisa le azioni ESG poste in essere dalle società oggetto di valutazione e dalle stesse rendicontate nelle dichiarazioni non finanziarie.
L’ESG AWARD è stato conferito a EDILIZIACROBATICA, che ha totalizzato il punteggio complessivo più elevato, posizionandosi in testa alla classifica. La motivazione: “Dal 2020 EdiliziAcrobatica ha deciso di formalizzare il suo impegno verso la Sostenibilità, in particolare con lo sviluppo e l’implementazione di diverse politiche, tra cui la ESG Policy che concretizza l’impegno del Gruppo verso una gestione e una crescita sostenibile del business. EdiliziAcrobatica vince il premio per l’attuazione di politiche che sono espressione degli impegni assunti dalla Società nell’ambito della responsabilità economica, ambientale e sociale, compreso il rispetto dei diritti umani, con lo scopo di integrare formalmente i fattori ESG all’interno del Business Model e rendere applicabili le diverse procedure alle attività e ai rapporti di business dell’organizzazione, lungo tutta la catena del valore. Nel corso del 2022 EdiliziAcrobatica ha raggiuto i seguenti obiettivi collegati agli SDGs delle Nazioni Unite: 1 (Povertà zero), 3 (Salute e benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (Uguaglianza di genere), 6 (Acqua pulita e igiene), 7 (Energia pulita e accessibile), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 9 (Industria, innovazione e infrastrutture), 10 (Ridurre le disuguaglianze), 11 (Città e comunità sostenibili), 12 (Consumo e produzione responsabili), 13 (Agire per il clima), 14 (La vita sott’acqua), 15 (La vita sulla terra). Il gruppo inoltre promuove lo sviluppo e la crescita economica sostenibile anche grazie all’adesione, al coinvolgimento e all’impegno nelle iniziative del Global Compact delle Nazioni Unite, condividendone e applicandone i 10 principi fondamentali, relativi a diritti umani, standard lavorativi, tutela dell’ambiente e lotta alla corruzione.”
Sono stati conferiti i seguenti ESG AWARDS:
- GREEN OLEO: “per i significativi investimenti realizzati che hanno reso Green Oleo un modello di vera «chimica verde» compliant con le direttive del Green Deal europeo”;
- ICF GROUP: “per lo storico impegno rivolto ai criteri ESG e la continua ricerca verso processi e prodotti per una chimica “invisibile” sempre più Green e Sostenibile”;
- IMPRENDIROMA: “per l’impegno verso la rigenerazione urbana come modello di sviluppo sostenibile attraverso l’innovazione e la riduzione dell’impatto ambientale”;
- Antonio Amendola - Equity Portfolio Manager ACOMEA, Angelo Meda - Head of Equities & Portfolio Manager BANOR e Gianluca Pediconi - Partner & Portfolio Manager MOMENTUM: “per il contribuito all’integrazione dei criteri ESG nelle politiche d’investimento con focus sulle Small & Mid Cap”.