Grandi Stazioni, attesa per l’asta, un deal da 1,5 mld di euro, a marzo le manifestazioni di interesse
Voci di interesse da Adia e Mubadala, fondi sovrani di Abu Dhabi, da QIA, fondo sovrano del Qatar, mentre sul fronte assicurativo, il gruppo Crédit Agricole Assurance è interessato e, nel real estate commerciale, Altarea; si fa il nome anche della svedese EQT
Fermento per il gruppo che gestisce pubblicità e contratti di locazione di 14 delle più importanti stazioni ferroviarie italiane, gli azionisti di Grandi Stazioni Retail spa, infatti, hanno dato mandato al team di UBS di gestire una attesa e complessa operazione, che prevede un primo step il prossimo marzo, quando le manifestazioni di interesse da parte degli investitori dovranno essere recapitate.
Antin 7 anni fa aveva valorizzato Grandi Stazioni circa un miliardo di euro, valutazione basata su ricavi operativi consolidati ed ebitda, ora la richiesta sarebbe 1,5 miliardi, più elevata della valutazione di 1,3 miliardi cui si arriverebbe applicando lo stesso multiplo all’ebitda di 80 milioni, che lo scorso marzo si stimava per fine 2023 dopo che il gruppo aveva chiuso il 2022 con circa 550 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 60 milioni.
Quelle valutazioni si basavano infatti su ricavi operativi consolidati di circa 231 milioni di euro nel 2015 per GS Retail e su un ebitda di 58 milioni, per un enterprise value allora di oltre 16 volte l’ebitda. Quindi si tratterebbe di una valutazione un po’ più elevata dei 1,3 miliardi cui si arriverebbe applicando lo stesso multiplo all’ebitda.
Le prime indiscrezioni in merito al ritorno sul mercato del gruppo, controllato dal giugno 2016 da Antin Infrastructure al 65,32% e partecipato dai coinvestitori Icamap e Borletti Group, risalgono già a marzo 2023. Al riguardo, sembra che Borletti e Icamap reinvestirebbero per una quota di minoranza, con Antin in uscita definitiva.
La cordata Antin-Icamap-Borletti aveva assunto il controllo proprio in una gara pubblica, indetta dai vecchi azionisti Ferrovie dello Stato ed Eurostazioni, gruppo partecipato da Edizione, holding della famiglia Benetton, Vianini lavori, Pirelli e Sncf. Ciò grazie alla cifra di 953 milioni di euro, che aveva ampiamente superato tutte le offerte pervenute in fase finale dagli altri tre attori sulla scacchiera nella fase finale, ovverosia Altarea, Lone Star e Deutsche Bank, che si aggiravano tutte intorno a poco più di 800 milioni.
Attualmente c'è molta attesa e mobilitazione tra gli operatori di tutti i maggiori fondi che investono in infrastrutture real estate, per non parlare dei fondi sovrani, dei grandi gruppi assicurativi e dei fondi pensione. Più in dettaglio, si sono diffuse voci su ADIA e Mubadala, fondi sovrani di Abu Dhabi, e di QIA, fondo sovrano del Qatar, mentre sul fronte assicurativo sembra che il gruppo Crédit Agricole Assurance sia interessato e, nel real estate commerciale, Altarea, che nel 2019 aveva vinto la gara su Cento Stazioni, dopo avere già provato nel 2016 ad acquisire GS Retail; tra i fondi di infrastrutture, si fa insistente il nome della svedese EQT.