Kiko (Percassi), in arrivo le offerte dei fondi: in lizza Advent, Carlyle, L Catterton e KKR; valutazione fra €1,5 e €2 mld

A breve le prime offerte non vincolanti per la multinazionale della cosmetica made in Italy di proprietà della famiglia Percassi

Kiko è di nuovo sul mercato e arriveranno a breve le prime offerte non vincolanti per la multinazionale della cosmetica made in Italy di proprietà della famiglia Percassi. 

Tra i fondi di private Equity interessati già dalla prima fase della procedura Advent, Carlyle, L Catterton e KKR. Le indiscrezioni rivelano una valutazione compresa fra 1,5 e 2 miliardi di euro circa, sulla base di un ebitda 2023 stimato in 130 milioni di euro. Ciò porterebbe a una valutazione almeno doppia rispetto a quella che aveva ricevuto l’azienda quando, nel 2022, quando la famiglia Percassi aveva ricomprato la quota del 38% del capitale della società allora detenuta da Peninsula Capital. I Percassi in tal modo sono tornati a controllare il 100% di Kiko direttamente e indirettamente tramite la holding Odissea srl. Il riacquisto della quota di Peninsula in Kiko era avvenuta dopo l’importante incasso (stimato intorno ai 275 milioni di euro) ottenuto da Antonio Percassi nella cessione del 47,3% dell’Atalanta Calcio a una cordata guidata dal finanziere Stephen Pagliuca.

La valutazione di Kiko si baserebbe su multipli superiori alle 12 volte l’ebitda previsto per la fine di quest’anno, che sarebbe superiore di circa il 40% rispetto al dato relativo al 2022, in cui aveva generato 671 milioni di ricavi, in crescita del 42% dai 474 milioni del 2021 e del 14% dai 588 milioni del 2019, con un mol di 75 milioni (+350% rispetto ai 22 milioni del 2021, e +30% dai 57 milioni del 2019).

Simone Dominici, ceo di Kiko Milano, in occasione della presentazione dei risultati 2022, aveva affermato “Entro la fine del 2023 apriremo altri 120 store, arrivando a oltre 1.100 negozi dislocati in 75 Paesi con l’obiettivo di superare gli 800 milioni di ricavi con un ebitda record oltre i 100 milioni“. “Il piano di sviluppo punta inoltre a raggiungere, entro la fine del 2027, 2mila punti vendita, entrando in nuovi paesi e rafforzando la nostra presenza in Asia, America Latina e Africa con l’obiettivo di raggiungere ricavi pari a 1,25 miliardi, aveva aggiunto.