Teha, cambio nome per The European House Ambrosetti; nel 2023 60 milioni di euro di ricavi

La società si prepara ad affrontare una nuova stagione con €60 mln ricavati nel 2023 e circa 300 dipendenti; De Molli: "Nel 2000 questi numeri erano un terzo"

The European House Ambrosetti cambia nome e diventa ufficialmente Teha. In occasione del 50mo anniversario del forum di Villa d'Este, il gruppo annuncia ufficialmente il nuovo acronimo, nato in seguito all'anticipazione del settembre scorso dai sentimenti comuni di modernizzazione e rinnovamento. 

Come riportato da Il Corriere della Sera, l'azienda si prepara ad una stagione di crescita con altre acquisizioni e l'espansione internazionale vantando numeri importanti: 60 milioni di euro i ricavi nel 2023 e più di 300 dipendenti, tant'è che "nel 2000 questi numeri erano solo un terzo".

Così ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner, amministratore delegato e azionista di maggioranza della società di consulenza con Marco Grazioli, il quale racconta: "Sedici anni dopo il buyout che ha portato all’uscita del fondatore Alfredo Ambrosetti diventiamo ufficialmente Teha. Avevamo bisogno di modernizzare il marchio. Il nome sociale rimane The European House Ambrosetti spa, ma Teha è più veloce, in linea con i tempi, i social. Per il 50mo anniversario del primo forum a Cernobbio, dal 6 all’8 settembre 2024, avremo iniziative come una mostra con nostre foto storiche che potranno essere acquistate per sostenere associazioni non profit come Vidas, Telethon e il Carcere di Bollate da cui abbiamo fra l’altro assunto due persone che lavorano a distanza. Abbiamo supportato numerose aziende per assumere detenuti dal Carcere di Bollate".

De Molli ha poi proseguito: "Dietro Teha ci sono i concetti di casa ed Europa. Adesso è di moda parlare di Europa ma all’inizio degli anni ‘90 non lo era. Il mondo della consulenza strategica, dei think tank, era tutto delle organizzazioni americane: McKinsey, EY, Deloitte, Bcg, Accenture, Bain. Nulla contro gli Usa, ma nel nostro mondo non c’erano piattaforme per lo sviluppo della leadership davvero europee".
Quanto al concetto di house, chiarisce che si tratta del modello Villa d’Este, benché Cernobbio sia solo una delle attività di Teha. "Ospitiamo in una casa personalità diverse, per il confronto", dice, e ricorda Shimon Peres e Yasser Arafat, ai tempi primo ministro d’Israele e presidente della Palestina; il deputato olandese di estrema destra Geert Wilder, "antieuropeo per eccellenza"; il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (ha aperto il forum per le edizioni 2022 e 2023), ma anche il vicepremier russo Arkady Dvorkovich. 

"Equilibrio e inclusione: questa è la radice della parola house: aprirsi al confronto, dare ascolto". Così è passata a Cernobbio un pezzo della storia mondiale, con presidenti Usa (Joe Biden), italiani (Sergio Mattarella) e della Bce (Christine Lagarde), principi e regine (Alberto di Monaco e Ranja di Giordania), papi e grandi imprenditori (Francesco e Gianni Agnelli), economisti e politici.