Enel, le azioni tornano sopra i 6€, spinte dalla controllata Endesa, in rialzo nonostante tassa su extraprofitti e su voci di riassetto e vendita

Impatto negativo della tassa spagnola sul settore energetico entrata in vigore nel 2023: pende il ricorso di Endesa

Le azioni di Enel S.p.A. tornano sopra i 6 euro, spinte dalla controllata Endesa, che è in recupero e chiude in rialzo, nonostante la probabile riconferma della tassa decisa dal governo spagnolo, pari all'1,2% sugli extraprofitti, e su voci di riassetto in vista del nuovo piano industriale di Enel atteso per il 22 novembre, oltre che su ipotesi di vendita totale o parziale.

La vendita dell'intera quota di Endesa, controllata Enel al 70%, consentirebbe di dimezzare il debito di Enel, che nel 2014 aveva ceduto già il 22% delle sue azioni, riducendo la sua partecipazione dal 92% al 70%.
Tuttavia, benché si parli dell'interessamento di Repsol, il piano strategico di Enel per contenere il debito non prevede un riposizionamento in Spagna, ma la cessione delle attività in America Latina, come sta avvenendo.

Endesa ha pubblicato i conti del terzo trimestre e, nonostante la spada di Damocle della probabile permanenza della tassa sugli extraprofitti, prevede in linea col piano 2023-25, quest'anno ebitda tra € 4,4 e 4,7 miliardi ed utile netto ordinario tra 1,4 e 1,5 miliardi. Bisogna attendere i nuovi piani strategici 2024-26, che saranno pubblicati il 22 novembre da Enel ed il 23 novembre da Endesa, per avere un quadro chiaro.
L'impatto negativo della tassa sul settore energetico entrata in vigore nel 2023 sarà comunque determinante. Contro il prelievo forzoso dell'1,2% delle entrate, pende il ricorso di Endesa. Sull'utile netto consolidato, sceso di ben il 36%, si tratta di un attuale aggravio di € 208 milioni, che si stima anche superiore sul prossimo anno.

Il banchiere Borja Prado, ex presidente Endesa, aveva parlato dell'acquisto della controllata, una delle operazioni più grandi nel settore utility, considerando l'enterprise value di Endesa di circa 34 miliardi di euro. Endesa paga dividendi per circa 1,2 mld con attività di generazione, regolate, rinnovabili e retail.

Nei primi 9 mesi del 2023, la capitalizzazione di mercato è aumentata di oltre il 9% a 20,4 miliardi di euro, l'utile netto ordinario, base per la distribuzione del dividendo, è sceso del 28% a 1,059 miliardi di euro per via del calo dell'ebitda (- 3%, al netto delle partite straordinarie, a 3,353 miliardi di euro) per l'impatto negativo della tassa. Il governo Spagnolo intende comunque estenderla oltre il 2024, dimentico che si trattava di una misura straordinaria. 

José Bogas, amministratore delegato di Endesa, ha in merito espresso rammarico, essendo una misura discriminatoria per le utility spagnole, discriminatoria quindi anti Unionale, poiché diminuisce la capacità di investire rispetto ad altri attori dell'Unione Europea.