La Commissione Europea autorizza l'acquisizione di Novamont da parte di Versalis
Il progetto di acquisizione non solleverebbe problemi di tutela della concorrenza per la limitata posizione di mercato combinata delle società
La Commissione Europea ha approvato, a norma del regolamento UE sulle concentrazioni, l'acquisizione del controllo esclusivo di Novamont S.p.A. da parte di Versalis S.p.A., entrambe italiane. L’operazione riguarda, principalmente, il mercato dei bioprodotti e dei biochimici, ottenuti da risorse rinnovabili.
Novamont è una società leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili. Versalis è la prima azienda chimica italiana e leader a livello internazionale la cui strategia è fortemente mirata verso la specializzazione del portafoglio anche attraverso la chimica da fonti rinnovabili.
L’acquisizione di Novamont, Benefit company certificata B Corp protagonista nel settore della bioeconomia circolare e nel mercato per lo sviluppo e la produzione di bioplastiche e biochemicals biodegradabili e compostabili, rappresenta una grande opportunità di accelerazione della strategia attraverso l’integrazione di una piattaforma tecnologica unica e complementare, fornendo un rilevante contributo alla decarbonizzazione del portafoglio prodotti.
La Commissione ha concluso che il progetto di acquisizione non solleverebbe problemi dal punto di vista della concorrenza, data la limitata posizione di mercato combinata delle società risultante dall'operazione. L'operazione è stata esaminata nell'ambito della procedura ordinaria di esame delle concentrazioni.
Versalis, società chimica di Eni e azionista di Novamont per una quota del 36%, e Mater-Bi, società controllata da Investitori Associati II e NB Renaissance, avevano comunicato ad aprile di aver firmato l’accordo per l’acquisizione da parte di Versalis del restante 64% del pacchetto azionario di Novamont detenuto da Mater-Bi.
L’operazione permette di rafforzare la piattaforma Novamont, accelerando lo sviluppo di filiere multiprodotto ad alto valore aggiunto e i progetti di territorio per disaccoppiare l’utilizzo delle risorse naturali dalla crescita economica nella logica di fare di più con meno.