Istat, cala a 106,8 la fiducia delle imprese al minimo da novembre (106,4). Cresce fiducia consumatori da 98,1 a 106,5

L'Istat rivela un calo generalizzato in tutti i compartimenti rispetto al mese di luglio ma i dati sono comunque "sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023"

In calo l’indice composito del clima di fiducia delle imprese nel mese di agosto, che passa da 108,9 del mese scorso a 106,8. Il valore era sempre cresciuto a partire da Dicembre (a novembre aveva toccato il valore di 106,4), raggiungendo un picco di 110,5 ad Aprile. In lieve calo anche la fiducia dei consumatori, che passa da 106,7 a 106,5, ma comunque in netto aumento rispetto a novembre, quando il valore era stato di 98,1. 

A rivelarlo è l’Istat, precisando che per le imprese si è registrato un peggioramento generalizzato in tutti i comparti economici presi in considerazione. Nello specifico, l’indice di fiducia passa da 99,1 a 97,8 nella manifattura e da 166,5 a 160,2 nelle costruzioni. Ancora, l’’indice nel commercio al dettaglio passa da 111,0 a 108,8 e nei servizi di mercato da 105,5 a 103,6. 

I valori per quanto riguarda l’industria vedono un calo generalizzato con però intensità diverse tra manifattura (da 99,1 a 97,8) e costruzioni (166,5 a 160,2). Calo anche nei servizi, con un valore di 108,8 (rispetto a 111,0 del mese scorso) nel commercio e di 103,6 (rispetto a 105,5) nei servizi di mercato.  

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sul livello della produzione; le scorte rimangono sostanzialmente stabili. Per quanto riguarda le costruzioni invece, sia i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sia le aspettative sull’occupazione presso l’azienda registrano una dinamica negativa.

L’ultima rilevazione dell’Istat ha comunque sottolineato che “L’indice di fiducia dei consumatori si riduce lievemente pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023”. Nel commento si legge anche che “si evidenzia un deciso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, una diminuzione delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni sulla situazione economica personale".