Banca Sistema, Garbi (Ad): "Per noi impatto da tassa su extraprofitti non rilevante, forse nullo"
Gianluca Garbi, Amministratore Delegato di Banca Sistema: "Si stima che, per il nostro istituto di credito, l'impatto da tassa sugli extraprofitti non sia rilevante e non si esclude che possa essere nullo"
Banca Sistema, dopo la notizia della tassa sugli extraprofitti alle banche, rende nota la sua posizione in merito, specificando i possibili impatti che potrebbero - o non potrebbero - manifestarsi.
Di seguito la nota divulgata con le parole di Gianluca Garbi, Amministratore Delegato della banca:
"Con riferimento alle notizie di stampa circa la nuova norma che prevederebbe una tassazione aggiuntiva sulle banche, in base alle informazioni finora disponibili, si stima che l'impatto per Banca Sistema, che nel tempo ha adeguato la remunerazione sui conti correnti derivanti dalla raccolta online, non sia rilevante e non si esclude che possa essere nullo.
Oggi Banca Sistema remunera i conti corrente delle persone fisiche al 2% e la remunerazione lorda dei suoi conti deposito va dal 3,60% a 3 mesi fino al 4,75% con imposta di bollo a carico della banca".
TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI: ALIQUOTA AL 40%, LA PROPOSTA DEL MINISTRO DELL'ECONOMIA
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in accordo con il consigliere (ed ex viceministro dell’Economia) Enrico Zanetti, ha valutato in Italia l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti alle banche.
Evidenziando la sensibile crescita ai conti di queste ultime (nel 2022 e nel primo trimestre del 2023 gli istituti di credito hanno realizzato importanti utili, guadagnando sulla differenza tra i tassi su prestiti e mutui), il Ministro ha proposto la misura durante un question time a Monte Citorio.
Bisogna inserire "una legge che preveda una forma di tassazione aggiuntiva che incameri alle casse dello Stato un importo pari al vantaggio economico prodotto dalle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti approvate nei mesi passati, nel limite in cui esso si traduca in maggiori utili finali rispetto a quelli conseguiti dalla medesima banca negli esercizi antecedenti a quelli di attuazione delle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti”, così viene presentata la proposta da Zanetti.
Si ricorda che, in maniera correlata e complementare, a luglio 2022 la BCE aveva iniziato ad aumentare i tassi. Come effetto, le banche hanno deciso di aumentare i tassi su prestiti, mutui e sconfinamenti del conto corrente.
In questo panorama, si apre la richiesta di imporre una tassa sugli extraprofitti - recentemente confermata con aliquota al 40% - che direzionerebbe i fondi al sostegno dei mutui per la prima casa e al taglio delle tasse.
L'imposta del 40% verrebbe divisa in due parti:
- La prima parte calcolata a partire dagli interessi passivi e attivi tra il 2021 e il 2022, con franchigia al 3%
- La seconda parte calcolata sull’eccedenza del 6% relativa agli anni 2021-2023
La tassa non può essere superiore del 25% del patrimonio netto all’anno 2022. Le banche dovranno versare la tassa entro il 30 giugno 2024, e questa imposta non potrà essere portata in deduzione dai redditi o dall’Irpef.