VeM: +34% le operazioni nel secondo trimestre, assenti nei primi 6 mesi dell’anno i mega deal

Presentato il primo semestre 2023 del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeMTM sulle operazioni di venture capital in Italia: crescita nel secondo trimestre da 64 a 86 (+34%)

Presentato il primo semestre 2023 del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeMTM sulle operazioni di venture capital in Italia. Lo studio è realizzato dall’Osservatorio Venture Capital MonitorVeMTM attivo presso Liuc Business School e realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio legale e al supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, con l’obiettivo di sviluppare un monitoraggio permanente sull’attività di early stage istituzionale svolta nel nostro Paese.
Nel primo trimestre, sono state realizzate 64 operazioni, che diventano 86 nei successivi tre mesi (+34%). Complessivamente il primo semestre 2023 si è chiuso con 150 operazioni (initial e follow on); erano 192 lo scorso anno (-22%). Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 138 rispetto ai 163. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta a 496 milioni di euro distribuiti su 135 round, in diminuzione rispetto ai 976 milioni per 180 operazioni del primo semestre 2022. Si registra un lieve calo sull’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 196 milioni a 178 milioni di euro, con un numero di operazioni in linea con l’anno precedente (15 round rispetto ai 12). Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 674 milioni di euro (erano 1,2 miliardi nel primo semestre 2022).
Evoluzione dell’indice VeM-i
L’indice VeM-i fa registrare un valore pari a 1.775 nel secondo trimestre del 2023, segno di una buona ripresa dopo il rallentamento monitorato nei primi tre mesi dell’anno.
Nei primi sei mesi dell’anno i grandi assenti sono i mega deal; infatti, l’ammontare investito in startup italiane si è praticamente dimezzato, passando da 976 a 496 milioni di euro” dichiara Anna Generali, Prorettore Liuc - Università Cattaneo, “È mancato il ruolo dei grandi fondi internazionali che hanno rallentato l’attività nella prima parte dell’anno a causa delle crisi economica e geopolitica in corso”.
"Nel primo semestre ’23 il mercato italiano del VC ha manifestato, nel suo complesso, un rallentamento già ampiamente anticipato dai mercati internazionali nel secondo semestre ‘22”. Dichiara Luca Pagetti, Resp. Finanziamento Crescita delle Startup Intesa Sanpaolo Innovation Cencioniter. “Incoraggia il fatto che, nell’ultimo trimestre, l’indice VeM sia tornato a salire. Intesa Sanpaolo Innovation Center continua a contribuire alla crescita del mercato italiano partecipando attivamente allo sviluppo degli ecosistemi di innovazione sui territori, accompagnando la crescita delle startup più meritevoli anche attraverso gli investimenti di Neva SGR”.
"Nonostante un mutato contesto economico generale che ha provocato una contrazione nel primo semestre 2023 per gli investimenti nelle startup, il ruolo dei business angel continua a essere determinante. I business angel italiani infatti hanno partecipato in autonomia o insieme al Venture Capital italiano a quasi il 47% delle operazioni registrate, 239 milioni di euro su un totale di 511 milioni complessivamente investiti. Siamo ottimisti per quanto riguarda il secondo semestre di quest’anno, ci aspettiamo una nuova ripartenza anche con grandi deal a conferma di un mercato italiano che prosegue nella strada del suo consolidamento" ha commentato Paolo Anselmo, Presidente di IBAN.
“La dimensione del mercato è negli ultimi tre anni, cresciuto a un livello mai visto, nonostante le varie
oscillazioni”, ha dichiarato Pierluigi De Biasi, partner dello studio legale E.Morace & Co. “Per trimestri in calo ne sono seguiti altri in crescita, segno della vivacità del mercato dell’innovazione”.
Focus su Technology Transfer, Corporate venture capital e filiera dell'early stage
Il totale degli investimenti in TT (Technology Transfer) dal 2018 al I semestre del 2023 è stato pari a oltre 600 milioni di euro su 232 operazioni. Questi risultati sono arrivati grazie anche all'impatto dei fondi della piattaforma ITAtech che a oggi hanno raccolto complessivamente oltre 300 milioni di euro realizzando, dal 2018, 143 investimenti per un ammontare totale pari a 312 milioni di euro (compresi i co-investitori).
Con riferimento all'attività di corporate venture capital, nel primo semestre dell’anno, si conferma l'evidenza recente che vede una notevole presenza di imprese nei round di venture capital. In particolare, è stata registrata la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo in circa il 21% dei round complessivi.

Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 272 milioni di euro su 82 round, le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 224 milioni di euro su 53 operazioni e i soli business angel hanno investito 15 milioni in 17 round. Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito 511 milioni di euro su 152 round (era circa 1 miliardo di Euro su 198 round nel I semestre 2022).
Distribuzione geografica e settoriale
Come per gli anni passati, a livello di investimenti initial, la Lombardia è la Regione in cui si concentra il maggior numero di società target, 61, coprendo il 49% del mercato italiano (41% nel I semestre 2022). Seguono Piemonte (13%) e Lazio (8%).
Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 38%. L’Ict è costituito per un 23% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 77% su società con focus su enterprise technologies. Seguono le startup operanti nei settori dell’Healthcare e dell’Energia e ambiente, entrambe con una quota del 12%.

Il Venture Capital Monitor – VeM è un Osservatorio nato nel 2008 e attivo presso Liuc Business School, promosso con AIFI e realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio legale e al supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, con l’obiettivo di sviluppare un monitoraggio permanente sull’attività di early stage istituzionale svolta nel nostro Paese.
LIUC – Università Cattaneo è nata nel 1991 per iniziativa di 300 imprenditori della Provincia di Varese e dell’Alto Milanese, uniti in un concorso corale per la realizzazione del progetto, spesso con apporti economici significativi, ha come punto di forza uno stretto legame con le imprese e con il mondo professionale, nonché una marcata vocazione internazionale. La LIUC con le scuole di Economia e Ingegneria, Centri di Ricerca, Laboratori e Osservatori propone corsi di laurea e laurea magistrale, master universitari, corsi di formazione permanente e ricerca su commessa. Tra i master attivati è presente quello in Merchant Banking, specificamente pensato per incontrare la domanda crescente di professionisti espressa dalle banche di investimento, da società di Private Equity e Venture Capital e da Società di Gestione del Risparmio. Il Venture Capital Monitor è un Osservatorio focalizzato sull’attività di investimento destinata all’avvio di nuove imprese innovative, il quale si pone come obiettivo quello di individuare i principali trend di mercato definendone i possibili sviluppi futuri. Per ulteriori informazioni: www.liuc.it
AIFI, Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private debt, è stata costituita nel maggio del 1986 al fine di sviluppare, coordinare e rappresentare, in sede istituzionale, i soggetti attivi sul mercato italiano dell'investimento in capitale di rischio. L'Associazione è un’organizzazione di istituzioni finanziarie che stabilmente e professionalmente effettuano investimenti in aziende, sotto forma di capitale di rischio, attraverso l'assunzione, la gestione e lo smobilizzo di partecipazioni prevalentemente in società non quotate, con un attivo sviluppo delle aziende partecipate.
Intesa Sanpaolo Innovation Center è la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata alla frontiera dell’innovazione: esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell'economia circolare, per fare di Intesa Sanpaolo la forza trainante di un’economia più consapevole, inclusiva e sostenibile. Con sede nel grattacielo di Torino progettato da Renzo Piano e un network nazionale e internazionale di hub e laboratori, l’Innovation Center è un abilitatore di relazioni con gli altri stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione – come imprese tech, startup, incubatori, centri di ricerca e università – e un promotore di nuove forme d’imprenditorialità nell’accesso ai capitali di rischio. Le attività principali su cui si concentra il lavoro di Intesa Sanpaolo Innovation Center sono la circular economy, lo sviluppo delle startup più promettenti, il corporate venture capital – attraverso la controllata Neva Sgr – e la ricerca applicata.
IBAN – Italian Business Angels Network è un’Associazione senza scopo di lucro, ufficialmente riconosciuta e con personalità giuridica, fondata il 15 marzo 1999 a seguito del Progetto “DG Impresa” promosso dalla Commissione europea. L’Associazione coordina e sviluppa l’attività di investimento da parte di investitori informali (termine anglosassone “Business Angel”) nel capitale di rischio di piccole imprese e startup. All’interno del contesto nazionale si pone come punto di riferimento per gli investitori privati, per i network nazionali (BAN) e per i Club di Investitori, mentre a livello europeo, dopo essere stata tra i fondatori di EBAN, è ora tra i membri permanenti di BAE - Business Angel Europe, la Confederazione delle Associazioni di Business Angel in Europa, nata nel 2013 anche grazie a IBAN per essere la voce degli investitori informali in Europa.
E. Morace & Co. è uno studio legale attivo da ottant’anni assistendo le imprese, partendo dal diritto marittimo e dai rapporti commerciali. Dal 2019 ha una sede a Milano, nella quale lavorano professionisti portatori di competenze specifiche in materia di acquisizioni e fusioni, rapporti societari e intellectual. Lo Studio vuole assistere le startup italiane, sollevando i promotori dell’impresa dal doversi preoccuparsi di temi legali e lavorando alla velocità degli innovatori, essendo presente nei momenti critici e quindi tipicamente tutelando il patrimonio immateriale e intellettuale dell’intrapresa, aiutando la definizione dei rapporti di lavoro e commerciali, partecipando all’organizzazione della vita societaria e infine assistendo la startup nel reperimento dei mezzi finanziari.