Rapporto Kpmg 2022, consumo illecito di sigarette nella UE a 35,8 miliardi, il 50% in Francia, perdita stimata per i governi di € 11,3 mld
Il rapporto annuale Kpmg, commissionato da Philip Morris International, ha evidenziato che la Francia è prima per il consumo di sigarette contraffatte (61,5%), mentre l’Italia, con una quota di illecito pari al 2,3%, conferma di essere una best practice
Dal rapporto annuale Kpmg 2022 sul consumo illecito di sigarette in Ue, Regno Unito, Norvegia, Svizzera, Moldavia e Ucraina, commissionato da Philip Morris International, si evince che solo nell'area europea sono stati consumati circa 36 miliardi di sigarette illecite e ciò ha comportato ai governi una perdita stimata di 11,3 miliardi di euro di entrate fiscali, l'8,5% in più rispetto al 2021. L'incremento sarebbe dovuto al continuo aumento dell'uso di prodotti contraffatti, con la Francia che si posizionerebbe al primo posto per il consumo di tali articoli (61,5%), mentre l’Italia, con una quota di illecito quasi del tutto invariata rispetto al 2021 e pari al 2,3%, conferma di essere una best practice del consumo nazionale i cui volumi di sigarette illecite, pari a 1,4 miliardi, rimangono anch'essi sostanzialmente uguali a quelli del 2021.
La situazione europea
PMI sollecita i governi ad attuare politiche che contribuiscano a una diminuzione del mercato dei prodotti contraffatti, prendendo in considerazione anche approcci innovativi per spingere milioni di persone a prendere le distanze dal fumo. In merito, Massimo Andolina, Presidente Regione Europea di Philip Morris International, ha spiegato che alcuni Stati membri dell'UE, con l'attuazione di iniziative mirate proprio a tale scopo, sono riuscite a registrare una diminuzione del consumo sigarette illecite. Al contrario, nei Paesi in cui le tasse hanno subito aumenti sproporzionati e in cui le norme non prendono in considerazione il principio della differenziazione del rischio, come Belgio, Danimarca, Francia e Germania, si è registrato uno spostamento del mercato legale verso quello gestito dalle reti criminali.
Come spiegato da Gregoire Verdeaux, vicepresidente per le Relazioni Esterne di PMI, oltre alla questione relativa alle perdite stimate per i governi, il mercato delle sigarette contraffatte costituisce un problema anche per il conseguimento degli obiettivi di salute pubblica in generale, legati al tentativo di ridurre il fumo.
Nonostante l’aumento complessivo del consumo illecito, dal rapporto Kpmg si rileva che la maggior parte dei Paesi Ue ha registrato una quota stabile o in calo dello stesso nel corso del 2022. La diminuzione si è registrata soprattutto in Paesi come Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Romania dove il dato riflette un consumo illecito in discesa del 7,5%. In particolare, poi, Polonia e Romania, hanno raggiunto l’incidenza più bassa mai registrata da quando Kpmg ha iniziato a pubblicare i suoi studi annuali.
La situazione italiana
Per quanto riguarda il risultato italiano, Luigi Scordamaglia, Managing Director Filiera Italia e direttore relazioni internazionali di Coldiretti, spiega che la qualifica di best practice è dovuta a un mix costituito dal lavoro delle forze dell’ordine insieme all'introduzione di nuove tecnologie e all'evoluzione dei quadri normativi e fiscali. Tutto ciò è avvenuto di concerto con una maggiore consapevolezza sociale che il mercato delle sigarette illecite finanzia la criminalità organizzata.
In aggiunta a ciò, si è verificata una collaborazione notevole tra pubblico e privato, sinergia necessaria per contrastare le dimensioni del fenomeno e la sua continua mutazione. Obiettivo che si raggiungerà solo quando tutti gli attori coinvolti, governi, industria e società civile, metteranno a fattor comune le proprie competenze e risorse per vertere le scelte dei consumatori verso il mercato legale.