Siae, nel 2023 incassi a €628 mln (+8,8%). Cresce la raccolta da diritto d'aurore, fatturato record e numeri precovid

Se il 2019, l’ultimo anno pre-pandemia, era stato da record per lo spettacolo italiano, il 2023 si appresta a essere addirittura migliore. E da record quindi saranno anche i numeri della Siae. I conti del preconsuntivo, approvato ieri all’unanimità, indicano per il 2023 incassi da diritto d’autore e servizi a provvigione in crescita a 628 milioni di euro

Se il 2019, l’ultimo anno pre-pandemia, era stato da record per lo spettacolo italiano, il 2023 si appresta a essere addirittura migliore. E da record quindi saranno anche i numeri della Siae. I conti del preconsuntivo, approvato ieri all’unanimità, indicano per il 2023 incassi da diritto d’autore e servizi a provvigione in crescita a 628 milioni di euro. Nel 2022 si erano fermati a 577 milioni. L’aumento è anche rispetto ai 593 milioni stimati dal bilancio di previsione, ma soprattutto rispetto ai 598 milioni del 2019. Sommando poi gli incassi da copia privata si arriva a un totale di 758 milioni.

Incassi che permettono all’ente di tutela del diritto d’autore e degli artisti, presieduto da Salvatore Nastasi, di arrivare al pareggio con un anno di anticipo rispetto alle stime. A novembre dello scorso anno il bilancio di previsione ipotizzava ancora un risultato negativo per 12 milioni, comunque più che dimezzato rispetto ai quasi 30 milioni del 2022. Il pareggio sarà invece centrato già alla fine di quest’anno. Va ricordato che fare utili non è nella missione dell’ente, che, di contro, può sfruttare eventuali avanzi per abbassare la quota trattenuta per il funzionamento, oggi attorno al 15% e in passato più alta.

La Siae si lascia quindi alle spalle la crisi dovuta alle restrizioni per contenere la pandemia che avevano avuto un impatto anche più profondo di quello della Seconda Guerra Mondiale. Basti pensare che nel 2020 la raccolta era crollata a 385 milioni, per poi riprendersi leggermente a 395 milioni nel 2021. Nel complesso tra il 2020 e il 2022 la crisi sanitaria ha eroso circa 500 milioni di incassi.

La ripresa è stata quindi ancora più sostenuta, considerato che l’obiettivo dello scorso autunno per l’esercizio 2023 era di avvicinarsi quanto più possibile al fatturato pre-crisi.

Introiti da musica online in crescita del 35,5%

La raccolta record è frutto della ripartenza degli eventi culturali, ma anche dei nuovi contratti con la Rai, con Spotify, con Youtube. Con Meta, dopo un’iniziale rottura, è stato trovato un accordo transitorio valido fino al 6 ottobre che gira attorno alla proposta di prorogare alle stesse condizioni il contratto di licenza scaduto a dicembre 2022. Nel frattempo si tratta per una nuova intesa. La musica online è sicuramente uno dei settori in maggiore crescita. Gli incassi nel 2023 supereranno quota 80 milioni, in crescita del 35,5% con circa 21 milioni in più rispetto al consuntivo 2022. Dai soli diritti di esecuzione musicale, ossia tutto ciò che si riferisce alla riproduzione in pubblico dell’opera, radio o televisione e esibizioni live, arrivano invece 265 milioni.

A luglio il piano industriale

Le prossime settimane saranno dedicate a mettere a punto il nuovo piano industriale cui il nuovo management della Società Italiana degli Autori ed Editori sta lavorando con il contributo di Bain & Company. Sarà chiuso entro luglio e approderà in consiglio di sorveglianza per l’approvazione a settembre, dopo la pausa estiva.

L’attenzione alle implicazioni dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sulla tutela del diritto d’autore sarà una delle direttrici lungo le quali si muoverà il futuro della Siae. Un sostegno arriva dall’AI Act approvato dal Parlamento Europeo.

Secondo il nuovo regolamento, l’AI generativa (quella di ChatGpt) dovrà rispettare requisiti di trasparenza (in parte già messi in evidenza dal Garante italiano) che prevedono l’obbligo di rivelare quali contenuti sono stati realizzati dall’Intelligenza Artificiale, la prevenzione di contenuti illegali, la pubblicazione dei dati coperti da diritto d’autore usati nell’addestramento.

Fonte: MilanoFinanza