Nomine partecipate 2023, la decisione subito dopo Pasqua: la partita tra Meloni, Salvini e Berlusconi

Per le maggiori partecipate statali le decisioni dopo il 12 Aprile, Il braccio di ferro tra Meloni, Berlusconi e Salvini

La partita per i rinnovi delle grandi partecipate pubbliche è ormai al rush finale: una stagione calda per la premier Meloni che ha sul tavolo, tra le altre, le scadenze dei CdA di Enel, Eni, Leonardo, Poste Italiane e Terna. La decisione è ormai imminente ma, a quanto risulta a Il Giornale d'Italia, niente sarà deciso prima di Pasqua. Tutto rimandato dunque alla settimana del 12 aprile. La decisione sarà presa da Meloni, Berlusconi e Salvini, anche se il nodo da sciogliere, come anticipato da questa testata, sarebbe il braccio di ferro Meloni-Berlusconi e Salvini, il quale farebbe fatica a imporre i suoi nomi.

Meloni, “Continuità o cambiamento? Per noi contano le competenze”. Berlusconi e Salvini pronti a spingere i loro uomini

Nell’ individuare i nomi dei vertici delle aziende di stato, la Presidente del Consiglio aveva sottolineato “per il governo contano le competenze, non le provenienze. Le persone che saranno nominate svolgeranno ruoli di guida e di controllo, talvolta cruciali, e dovranno assicurare elevata competenza, indipendenza e terzietà”.

Aggiungendo inoltre: “tra continuità e cambiamento scegliamo una terza opzione: vogliamo premiare le competenze migliori, valutando i risultati pregressi conseguiti e scegliendo le persone più adeguate ad assicurare il miglior funzionamento delle nostre aziende”.

È da considerare però, che nel braccio di ferro in atto tra le forze della maggioranza, a giocare un ruolo fondamentale nella scacchiera delle nomine potrebbe essere la volontà della premier Meloni di non porre veti sulle riconferme, considerate come una decisione unanime. Si tratta di uno scenario possibile seppur è ancora tutto da decidere: la fetta va infatti divisa con Salvini e Berlusconi, che non avrebbero nessuna intenzione a cedere il passo.