Alitalia, prestito ponte dall'Italia di €400 mln del 2019 è illegale per l'Ue: "Da restituire più gli interessi"
Secondo la Commissione Europea il prestito ponte ricevuto da Alitalia ha costituito un aiuto di Stato illegale che ha prodotto "un ingiusto vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti"
La Commissione Europea ha decretato illegale il prestito ponte da 400 milioni di euro concesso dall'Italia ad Alitalia nel 2019. L'azienda deve quindi rendere la somma allo Stato con l'aggiunta degli interessi.
Ue: "Alitalia ha ricevuto aiuto di Stato illegale"
La Commissione Europea ha dichiarato illegale il prestito ponte concesso dall'Italia ad Alitalia Società Aerea Italiana spa e alla sua controllata Alitalia CityLiner nel 2019. L'Italia ora deve recuperare i 400 milioni di euro più gli interessi. Per Bruxelles si è trattato di un aiuto di Stato illecito perché Alitalia aveva già beneficiato di altri appoggi finanziati, ovvero due prestiti da 900 milioni concessi nel 2017 e mai rimborsati.
Il terzo prestito quindi violerebbe l’obbligo una tantum previsto dagli orientamenti per il salvataggio e la ristrutturazione. "L’Italia non si è comportata come avrebbe fatto un operatore privato, non avendo valutato in anticipo la probabilità di rimborso dei prestiti", spiega la Commissione.
L'Italia, preoccupatasi solo di "garantire la continuità del servizio dei voli nazionali e internazionali di Alitalia", "avrebbe conferito ad Alitalia un ingiusto vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti sulle rotte nazionali, europee e mondiali".
Alitalia deve ripagare l'Italia, non Ita
Secondo la Commissione è Alitalia a dover rimborsare lo Stato Italiano: questo significa che Ita Airways non è considerata come "il [suo] successore economico". Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato: "L’esclusione di Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte ad Alitalia è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada. Le conclusioni della Commissioni Ue erano attese e ampiamente previste".
Arianna Podestà, portavoce della Commissione europea per la Concorrenza, spiega come avverrà la restituzione: "L'amministrazione straordinaria di Alitalia è tuttora in corso con l'obiettivo di completare la liquidazione dei beni della compagnia. [...] Nel caso di una impresa insolvente l'eliminazione della distorsione della concorrenza può essere ottenuta registrando le richieste relative all'aiuto illegale nella gerarchia dei creditori della procedura fallimentare in corso sotto l'amministrazione straordinaria. Pertanto i 400 milioni saranno ripagati da Alitalia entro i limiti dei ricavi ottenuti dalla vendita dei beni della compagnia e dal valore di qualsiasi bene rimanente che non venga venduto"