Il Presidente Mattarella alla prima Conferenza nazionale delle Camere di commercio

Siccità, crisi internazionale e lievitazione dei prezzi energetici: il contesto in cui operano oggi le imprese agricole è emergenziale. Si è parlato anche di questo alla presenza del presidente della Repubblica a Firenze per l’apertura dei lavori della Conferenza nazionale di Unioncamere.

La prima Conferenza nazionale delle Camere di commercio ha aperto i lavori alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nei due giorni della convention, che si concluderà nella mattinata di sabato, oltre al capo dello Stato arriveranno nella sede della Camera di commercio di Firenze esponenti del Governo (sono attesi i ministri Adolfo Urso e Paolo Zangrillo e il sottosegretario all’Economia Lucia Albano), leader delle categorie economiche, come Carlo Bonomi (Confindustria), Carlo Sangalli (Confcommercio), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Marco Granelli (Confartigianato), Dario Costantini (Cna), Ettore Prandini (Coldiretti), Patrizia De Luise (Confesercenti), e rappresentanti delle istituzioni come Silvana Sciarra, presidente della Corte costituzionale e Margherita Cassano, presidente della Corte di Cassazione. In apertura, gli interventi di Andrea Prete presidente di Unioncamere e di Leonardo Bassilichi, numero uno della Camera di commercio di Firenze e vicepresidente nazionale di Unioncamere. E’ previsto per sabato un videomessaggio del Commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni.

Il titolo della convention, “Progettare il domani con coraggio”, risponde all’obiettivo dichiarato: definire il contributo del sistema camerale nell’ambito dell’attuazione delle politiche governative e del Pnrr. In altre parole, nella due giorni fiorentina si parlerà del ruolo che le Camere di commercio italiane, a nome delle oltre 5 milioni d’imprese iscritte nei loro registri, giocano al tavolo dell’economia nazionale in un’ottica di sviluppo e di stabilità. Non è un caso che Unioncamere abbia scelto Firenze per questo appuntamento che, infatti, si terrà nella sede della più antica Camera di commercio d’Italia, quella fiorentina appunto, istituita nel 1770 dal granduca Pietro Leopoldo proprio per superare le corporazioni medievali, regolamentare i commerci e dare una voce unitaria alle diverse attività economiche.

La convention è organizzata su quattro focus: “frontiere dell’innovazione”, “lavoro”, “economia italiana nel contesto internazionale” e “modernizzazione del Paese e Pnrr”.  Ad accogliere il Presidente Mattarella alla prima Conferenza nazionale delle Camere di commercio, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani il quale nel suo intervento ha sottolineato la profonda trasformazione del mondo dell’impresa e del lavoro di cui le Camere di commercio possono essere la voce ‘esponenziale’ delle nuove realtà. A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nel suo intervento di saluto alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio, che si è tenuta a Firenze alla presenza di numerose personalità tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  “Firenze e la Toscana hanno vissuto il loro sviluppo grazie alle arti e alle corporazioni – ha ricordato il presidente Giani - ma fu lo proprio il Granduca Pietro Leopoldo a dire che era necessario un interlocutore unico e non 21 corporazioni rigidamente organizzate per non frenare lo sviluppo del nuovo. La Camera di commercio è stata costituita proprio per facilitare la nascita di nuove professioni ed oggi più che mai, in una fase di così profonda trasformazione, mentre tutto sta cambiando con la rivoluzione digitale, l'avvento della robotica, l'intelligenza artificiale, l’attenzione allo sviluppo sostenibile, le Camere di commercio possono essere voce esponenziale per i lavori che si trasformano, per l'impresa che vive con dinamismo, che cambia, si sviluppa e cresce”. 

“Noi lo vediamo il grande spirito di collaborazione che c’è tra le istituzioni qui a Firenze - ha proseguito Giani - La Camera di commercio insieme a noi ha realizzato il polo espositivo e si occupa delle sue manutenzioni, fa parte della nostra società fieristica, è sempre con noi quando serve sinergia tra le varie istituzioni per dare voce, servizi, prospettive e finanziamenti alle nuove imprese”. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha sottolineato l’importanza di “Abbattere i costi di gestione per consentire alle imprese una transizione green. La tecnologia può fornire un valido aiuto, ma serve supporto dalle istituzioni per abbattere i costi di gestione e consentire alle imprese una rapida transizione green. Emerge la necessità di impostare una visione comune che ponga l’agricoltura come settore strategico per l’economia e che metta al centro un progetto di innovazione e sostenibilità, riconoscendo il ruolo ed il valore dell’agricoltura nella crescita e nell’affermazione dell’Italia in ambito europeo ed internazionale”.

Confagricoltura, la più antica Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole, ha da subito voluto fortemente che i benefici previsti dal Piano Industria 4.0 fossero estesi al settore primario con Agricoltura 4.0. Questo per via della convinzione che la sostenibilità e il nuovo modello di sviluppo che essa richiede, ossia la green economy, corrispondano a nuove opportunità di mercato, nuove imprenditorialità, nuovi posti di lavoro, lotta all’inquinamento ambientale e al riscaldamento globale mediante un efficiente uso delle risorse a disposizione. “Le potenzialità, dunque, esistono e sono supportate anche da numeri importanti, ma la politica e l’amministrazione pubblica devono seguire di pari passo, supportandola, l’onda lunga dell’innovazione imprenditoriale italiana. Se vogliamo fare della sostenibilità un vero driver per crescere, dobbiamo creare le basi perché le imprese possano ridurre i costi di gestione ed innovare il proprio modo di fare impresa. Una rivoluzione culturale, dei cittadini e delle istituzioni per arrivare a premiare il merito e le eccellenze”, ha concluso il presidente Giansanti.