Zoom, utile netto nel terzo trimestre 2022 a 48,4 mln (-85%), ricavi a 1,1 mld (+5%). Previsioni fatturato in calo a 4,37 mld nel 2023

Eric S. Yuan, fondatore e AD di Zoom: "Nel terzo trimestre registrato fatturato superiore alle previsioni, per la continua crescita del settore Enterprise"

Le difficoltà aumentano e non sembrano arrestarsi per il servizio di videoconferenza Zoom, dopo la spinta alla crescita sperimentata durante la pandemia di coronavirus. La società, infatti, durante la pandemia ha sperimentato un boom della domanda per la piattaforma di videoconferenza, Nel terzo trimestre fiscale fino alla fine di ottobre, le entrate totali di Zoom sono aumentate del 5% su base annua a 1,1 miliardi di dollari. Lo ha comunicato la società in una dichiarazione, dopo la chiusura dei mercati azionari statunitensi lunedì.

L'utile netto di Zoom è pero' crollato da 340,3 milioni di dollari - o 1,11 per azione - nel terzo trimestre dell'anno fiscale 2022 a 48,4 milioni, o 0,16 per azione, a causa degli elevati costi delle stock option e di altri oneri dei dipendenti.

La società, fondata nel 2011, ha anche leggermente abbassato le sue previsioni di fatturato per l'intero anno fiscale 2023 e ora prevede che le entrate totali siano comprese tra 4,37 miliardi e 4,38 miliardi di dollari.

Zoom, ricavi a 2,6 mld nel 2021 (+317% vs 2020 e +686% vs 2019)

Zoom è stato originariamente sviluppato per uso aziendale, ma è diventato improvvisamente un prodotto di mercato di massa durante la pandemia di coronavirus quando sono entrati in vigore in tutto il mondo i regimi di smart working.

La società, prima della pandemia pressoché sconosciuta, è stata una di quelle più favorite dall’epidemia di Covid-19 che ha costretto milioni di persone in isolamento per evitare il contagio. L’aumento degli utenti privati e aziendali, che utilizzavano la piattaforma per effettuare videochiamate, ha aumentato considerevolmente i ricavi che nel 2021 hanno toccato la cifra record di $2,6 miliardi, un aumento del 317% rispetto al 2020 e del 686% rispetto al 2019.

I clienti aziendali sono aumentati del 14%, raggiungendo quota 209.300 nel periodo, con 3.286 clienti che hanno contribuito con un fatturato superiore a 100.000 dollari negli ultimi 12 mesi, con un incremento di circa il 31% rispetto all'anno precedente.

"I nostri clienti si rivolgono sempre più spesso a Zoom per avere ambienti di lavoro flessibili e per favorire connessioni e collaborazioni autentiche. Rispondere in modo proattivo a queste esigenze con la piattaforma in espansione di Zoom continua a essere il nostro obiettivo in questo ambiente dinamico", ha dichiarato il fondatore e amministratore delegato di Zoom Eric S. Yuan.

E aggiunge: "Nel terzo trimestre abbiamo registrato un fatturato superiore alle previsioni, grazie alla continua crescita del settore Enterprise. Inoltre, il nostro reddito operativo non-GAAP è risultato significativamente più alto rispetto alle nostre previsioni, il che ci pone nella condizione di concludere l'anno con una crescita del fatturato, una forte redditività GAAP e non-GAAP e un flusso di cassa libero che prevediamo si collochi nella parte alta del nostro intervallo di 1 miliardo-1,15 miliardi di dollari". "

In prospettiva, Zoom prevede che il fatturato del quarto trimestre dell'anno fiscale 2023 sarà compreso tra 1,095 miliardi di dollari e 1,105 miliardi di dollari, mentre l'EPS rettificato dovrebbe essere compreso tra 0,75 e 0,78 dollari.

Per l'intero anno fiscale 2023, la società prevede un fatturato compreso tra 4,37 miliardi di dollari e 4,38 miliardi di dollari, con un EPS rettificato previsto tra 3,91 e 3,94 dollari.

Tuttavia, ora che il clima di emergenza è terminato, molte persone sono tornate a lavorare in presenza (almeno parzialmente) e le scuole non hanno più bisogno della didattica a distanza, cosa che ha leso pesantemente i ricavi di Zoom.

Zoom mostra un rialzo da $83 nel periodo pre-pandemia fino al picco - toccato nell’ottobre del 2020 - a $588. Tuttavia, da agosto 2021, il titolo ha iniziato una tendenza discendente che è stata solo accelerata nel 2022 e che lo ha portato a perdere, dall’inizio dell’anno, il 56% (contro il 13% dell’S&P 500).