Gianna Nannini fa cantare i vini toscani. E’ la special guest di PrimAnteprima
PrimAnteprima 2022, a Firenze la giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana promossa dalla Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e da Fondazione Sistema Toscana
Gianna Nannini testimonial d’eccezione per PrimAnteprima, la giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana promossa dalla Regione insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze e da Fondazione Sistema Toscana. La cantante e viticoltrice toscana Gianna è salita sul palco del Cinema La Compagnia di via Cavour a Firenze per raccontare la propria esperienza nel mondo del vino - è infatti proprietaria della Certosa di Belriguardo costruita nel 1348 da monaci cattolici che si insediarono nella zona del senese - insieme al presidente della Regione Eugenio Giani, all’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, al segretario Generale della camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, al presidente di PromoFirenze Massimo Manetti, al direttore di Fondazione Sistema Toscana Francesco Palumbo, a Fabio del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale ISMEA, e Francesco Mazzei, presidente di Avito. A moderare l'incontro Tinto (Nicola Prudente) di Decanter Radio 2 Rai.
“Il vino è qualcosa che ho collegato alla mia infanzia – racconta la cantautrice toscana - quando non lo bevevo, ma lo respiravo. Mia madre, mia nonna avevano 70 ettari di terreno che oggi io grazie ai successi in campo musicale ho potuto rilevare. Nella campagna senese vicino alla Certosa di Belriguardo, casa dove sono cresciuta dai 9 anni fino ai 18 prima di trasferirmi per sempre a Milano, frequentavo amici dei poderi vicini e con loro giocavo, con loro sono cresciuta. Da qui inizia il mio percorso nella conoscenza del vino e della terra, quando la vendemmia era prima di tutto una “festa", per noi bambini. Raccogliere grappoli d'uva e metterli nelle ceste, poi nei tini, schiacciare l'uva a piedi nudi rispondendo qualche canto toscano fra ottave rime e stornelli. Per chi come me ha vissuto la campagna e la terra Toscana è impossibile non sentirne la mancanza. L'attaccamento alla terra è un atto d'amore ed è questo sentimento che genera il rispetto della natura. È necessario un ritorno alla natura per non spezzare quel legame fra uomo e terra che renda il futuro e l'ecosistema ancora vivo”.
Il rapporto diretto di Gianna Nannini con il mondo del vino inizia nel 2006 quando rileva l’azienda di famiglia e, rivolgendosi ad esperti e qualificati primo tra tutti Renzo Cotarella, fa sì che la Certosa di Belriguardo, costruita nel 1348 da monaci cattolici, cominci ad essere annoverata tra le aziende agricole più interessanti della zona. Nel 2018, a seguito dell’incontro con Oscar Farinetti, la Certosa entra a far parte della distribuzione 100 Vini Fine Italian wines ed inizia così un nuovo corso. La Certosa di Belriguardo, con i suoi 75 ettari, di cui 8 coltivati a vigneto, sorge a 7 km da Siena, nel cuore della zona del “Chianti dei Colli Senesi”. Focus principale dell’azienda è il sangiovese, il vitigno più rappresentativo della zona e da sempre nel DNA di queste terre. L’attenzione e la cura meticolosa delle viti è resa possibile proprio grazie alla limitata estensione dei vigneti, interamente potati e vendemmiati a mano.
La giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana è stata l’occasione per annunciare i dati dell’export del vino Toscano che, secondo una ricerca di Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, cresce e aumenta il valore. Nonostante l’annata trascorsa non abbia garantito un'elevata produzione in termini di quantità, il bilancio del 2021 per il vino Made in Tuscany è in positivo. Le etichette toscane certificate DOP hanno ottenuto incrementi addirittura superiori a quelli del settore vino nel complesso, che già evidenziava il miglior dato degli ultimi dieci anni. In volume, infatti, sono stati superati gli 800mila ettolitri (+7,4%), mentre i 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) hanno messo a segno un incremento del 15% su base annua raggiungendo il più alto livello di sempre. Tra i maggiori importatori di vino Made in Tuscany resistono in vetta alla classifica gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Canada, Svizzera e Gran Bretagna. Più in basso Francia, Paesi Bassi e Giappone, mentre si riscontra un notevole balzo della Corea del Sud.
Per quanto riguarda la produzione, secondo i dati raccolti da Artea sulla vendemmia 2021 la Toscana ha prodotto 2,04 milioni di ettolitri di vino, il 7% in meno rispetto all’anno precedente: una cifra che colloca la produzione toscana 2021 tra le più basse rispetto agli ultimi 5 anni. La flessione è da imputare in primo luogo alle gelate primaverili e alle scarse precipitazioni estive, e fa i conti con una produzione nazionale tendenzialmente invariata rispetto all’anno precedente. La Toscana rappresenta una parte importante della produzione di vini DOP: con 1,3 milioni di ettolitri di vino DOP imbottigliato, nel 2020 la Toscana ha rappresentato l’8% del totale italiano, (16,5 milioni di ettolitri). La quota toscana sale all’11% in termini di valore del prodotto imbottigliato. Le prime elaborazioni sui dati 2021, peraltro, danno un’indicazione molto positiva perché il prodotto imbottigliato è cresciuto nelle DOP dell’8% circa rispetto al 2020 attestandosi sopra 1,4 milioni di ettolitri. Il Chianti da solo rappresenta circa la metà del totale del volume imbottigliato, seguito da Chianti Classico con 20%.
A dominare la scena c’è il Sangiovese. La Toscana si conferma infatti terra di vini rossi (87%) e di vini a denominazione di origine protetta, che nel 2021 hanno raggiunto il 70% della produzione totale, contro una media nazionale pari al 45%. Le superfici vitate si fermano sotto la soglia dei 60mila ettari, di cui 20mila in provincia di Siena e 16mila circa in provincia di Firenze. Il 96% della superficie è destinato a vini a denominazione, una percentuale molto superiore a quella nazionale, che si colloca attorno al 62%. Tra i vitigni domina il Sangiovese, che occupa oltre il 60% delle superfici coltivate (36mila ettari). Seguono a grande distanza, vitigni internazionali quali Merlot (4.834 ettari), Cabernet Sauvignon (3.766 ettari), e vitigni autoctoni come il Trebbiano Toscano (2.344 ettari), il Canaiolo nero (1.160) e la Vernaccia di San Gimignano (810). Su 52 Denominazioni, di cui 11 DOCG Chianti e Chianti Classico rivendicano rispettivamente il 31 e il 21% della superficie.
Circa un terzo dell’intera superficie a vigneto regionale è coltivato secondo il metodo dell’agricoltura biologica, il 17% della superficie a bio in Italia. Sono circa 350mila gli ettolitri bio made in Tuscany, il 15% dei 2,2 milioni di ettolitri prodotti a livello nazionale. Il fenomeno bio è sempre più marcato in Toscana: dopo un avvio incerto negli anni ’90, negli ultimi 10 anni ha registrato un forte incremento, conquistando le denominazioni più prestigiose e le realtà imprenditoriali più rappresentative della regione. Nel 2007 in Toscana erano presenti 500 aziende biologiche, oggi sono oltre 5000. Un andamento che ha portato alla crescita della qualità, oltre che della quantità: il vino biologico toscano ha oggi un buon riscontro anche sul fronte dello sfuso, con un prezzo di media superiore dal 10 al 30% rispetto allo stesso vino prodotto in modo convenzionale. A interessarsi maggiormente a questo segmento sono Nord America, Nord Europa e Regno Unito.
Per quanto riguarda i prezzi, dopo la battuta d’arresto del 2020, il 2021 ha segnato una ripresa delle quotazioni: i vini al vertice della piramide di qualità crescono del 3% in termini di prezzi sul mercato. Vanno meglio i bianchi (+3,5%) dei rossi (+2,5%). Il trend si conferma anche nei primi mesi del 2022. A far registrare la miglior performance in termini di prezzi, tra le principali denominazioni, il Chianti.
La Settimana delle Anteprime di Toscana inizia domenica 20 marzo con “Chianti Lovers & Rosso Morellino” a cura del Consorzio vino Chianti e Consorzio a tutela del vino Morellino di Scansano; prosegue lunedì 21 e martedì 22 marzo “Chianti Classico Collection” a cura del Consorzio vino Chianti Classico; martedì 22 e mercoledì 23 marzo è in programma “Anteprima della Vernaccia di San Gimignano” a cura del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano; mercoledì 23 e giovedì 24 marzo “Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” - a cura del Consorzio vino Nobile di Montepulciano Toscana, venerdì 25 marzo “Anteprima L’Altra Toscana” a cui partecipano il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano, Consorzio Chianti Rufina, Consorzio vini delle Colline Lucchesi, Consorzio di tutela dei vini D.O.C. Cortona, Consorzio tutela vini della Maremma Toscana Consorzio tutela vini Montecucco, Consorzio del vino Orcia, Consorzio tutela vini Terre di Casole, Consorzio vini Terre di Pisa, Consorzio vini D.O.C. Valdarno di Sopra.