Sicurezza sul lavoro: il Decreto-Legge 159/2025 ridisegna la prevenzione tra controlli, formazione e incentivi

Ogni otto ore un lavoratore perde la vita in Italia. Quale soluzione a tale mattanza?

Una riforma strutturale per fermare una strage silenziosa

Ogni otto ore un lavoratore perde la vita in Italia. È la cifra drammatica che ha spinto Governo e Parlamento a varare il Decreto-Legge 31 ottobre 2025, n. 159, frutto dell’iniziativa congiunta del Ministero del Lavoro, della Protezione Civile e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento, concepito come intervento urgente e organico, mira a ridurre infortuni e morti sul lavoro attraverso tre leve principali: prevenzione, formazione e premialità per le imprese virtuose, accompagnate da un rafforzamento dei controlli ispettivi e da una gestione più razionale delle risorse pubbliche destinate alla sicurezza.

Il nuovo ruolo dell’INAIL e la cultura della sicurezza

Elemento cardine del decreto è la ridefinizione del ruolo dell’INAIL, che da semplice ente assicuratore diventa motore di prevenzione attiva. All’Istituto viene affidato il compito di promuovere campagne informative, sviluppare programmi educativi nelle scuole e gestire, dal 1° gennaio 2026, un sistema premiale contributivo per i datori di lavoro. Le imprese con basso tasso di infortuni potranno beneficiare di sconti sui premi assicurativi, mentre quelle con carenze sistemiche saranno penalizzate. Si tratta di un modello meritocratico, ispirato al principio di responsabilità economica, che coniuga tutela dei lavoratori e sostenibilità finanziaria del sistema.

Badge digitale e trasparenza negli appalti

Uno degli aspetti più innovativi del DL 159/2025 è l’introduzione del badge digitale di cantiere, una tessera elettronica con codice univoco anticontraffazione, obbligatoria per tutti i lavoratori impiegati in appalti e subappalti pubblici e privati. Sperimentato nei cantieri dell’area metropolitana di Roma Capitale, il badge consente di tracciare presenze, regolarità contributiva e identità dei lavoratori, integrandosi con la piattaforma SIISL. Questo strumento non solo rafforza la lotta al lavoro nero, ma rappresenta anche un passo verso una PA digitale e trasparente, in cui i dati diventano elemento di controllo e responsabilità amministrativa.

Agricoltura e cantieri sotto osservazione

Il decreto dedica particolare attenzione ai settori ad alto rischio, come agricoltura e edilizia, introducendo un meccanismo selettivo per l’accesso ai fondi pubblici. Le aziende agricole potranno accedere alle risorse INAIL solo se non avranno registrato condanne o sanzioni in materia di sicurezza nei tre anni precedenti, requisito indispensabile anche per aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità. Sul fronte edilizio, vengono previsti monitoraggi prioritari, obblighi di tracciabilità e una maggiore integrazione tra ispettorati e forze dell’ordine, con l’obiettivo di rendere gli appalti pubblici più sicuri e competitivi.

Formazione continua e gestione dei “near miss”

Il DL 159/2025 rafforza l’obbligo di formazione e aggiornamento periodico dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), estendendolo anche alle microimprese. Ogni azienda, indipendentemente dalla dimensione, dovrà garantire la presenza di un referente formato e aggiornato, in linea con i nuovi standard definiti dall’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025. Per la prima volta la normativa introduce anche la gestione dei “near miss”, ossia gli incidenti mancati: tutte le imprese con oltre 15 dipendenti dovranno tracciare, analizzare e segnalare questi episodi per migliorare la prevenzione.

Tutela sanitaria e fondi per la prevenzione

Un ulteriore fronte d’intervento riguarda la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro. Il decreto consente al datore di lavoro di richiedere visite mediche straordinarie in caso di sospetto uso di alcol o sostanze stupefacenti, specialmente in attività ad alto rischio. Sul piano finanziario, si introduce una clausola di destinazione vincolata: le somme riscosse dalle ASL per sanzioni amministrative dovranno essere reinvestite esclusivamente in attività di prevenzione, formazione e potenziamento dei servizi SPRESAL. In questo modo, la finanza pubblica diventa strumento di politica attiva della sicurezza, superando la logica punitiva per costruire un sistema di reinvestimento virtuoso.

Un nuovo equilibrio tra impresa e tutela

Il Decreto-Legge 159/2025 segna una svolta culturale e istituzionale: abbandona la visione meramente sanzionatoria e promuove una sicurezza partecipata, dove imprese, lavoratori e pubblica amministrazione condividono responsabilità e obiettivi. È una riforma che parla di Stato moderno, capace di coniugare legalità, innovazione e sostenibilità finanziaria, e che rafforza la credibilità delle istituzioni nel tutelare il bene più prezioso del sistema produttivo: la vita umana.