Crescita occupazione, Italia seconda in Europa nel 2023, +1,5% rispetto al 2022 dopo abolizione reddito di cittadinanza
Va ricordato come questo dato sia probabilmente favorito dall'abolizione del reddito di cittadinanza. La mossa del governo ha spinto buona parte di popolazione della fascia d'età 20-64 anni a cercare lavoro. Il dato italiano è infatti il migliore dopo quello di Malta (+1,6%)
La crescita dell'occupazione in Italia nel 2023 è evidente secondo gli ultimi dati Eurostat. "In Italia, nel 2023, cresce il tasso di occupazione della fascia d’età 20-64 anni (+1,5 punti percentuali) che si attesta al 66,3%. Il tasso di occupazione aumenta di più per la componente femminile della popolazione e nel Mezzogiorno, ma gli squilibri di genere e territoriali rimangono molto forti". Va ricordato come questo dato sia probabilmente favorito dall'abolizione del reddito di cittadinanza. La mossa del governo ha spinto buona parte di popolazione di quella fascia d'età a cercare lavoro. Il dato italiano è infatti il migliore dopo quello di Malta (+1,6%).
Crescita occupazione, Italia seconda in Europa nel 2023, +1,5% rispetto al 2022 dopo abolizione reddito di cittadinanza
Dai dati Istat riguardo la crescita dell'occupazione dell'Italia, si evince che "nel 2023, i dipendenti a tempo determinato diminuiscono, così come la loro quota sul totale dei dipendenti, che scende da 16,8% a 16%. Nonostante il calo sia maggiore nel Mezzogiorno (-1,4 punti percentuali), la quota di dipendenti a tempo determinato resta molto più elevata nelle regioni meridionali (21,5%)".
L'Italia è seconda dopo Malta (+1,6) in questa particolare classifica, ma ultima come media degli occupati in Ue, che si attesta al 75,3%.
"Diminuiscono, nel 2023, tutti gli indicatori che misurano la disoccupazione e la mancata partecipazione al mercato del lavoro. In particolare, si riduce il tasso di disoccupazione (-0,4 punti percentuali) e in misura maggiore quello di mancata partecipazione (-1,4 punti percentuali); in calo anche il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni e la quota di disoccupati di lunga durata".
"Gli indicatori relativi al mercato del lavoro confermano lo svantaggio del Mezzogiorno: in particolare, il tasso di mancata partecipazione è quasi quattro volte quello del Nord-Est".
"Nel 2021, il lavoro irregolare, seppure in calo dal 2016, riguarda ancora l’11,3% degli occupati, con incidenze più alte nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni".
I ministri Calderone e Roccella: "Merito del governo"
I dati dell'Eurostat secondo il governo Meloni sono la conferma del buon operato dell'esecutivo. "Ancora una volta i numeri smentiscono chi cerca di colorare la realtà secondo i propri interessi politici. Eurostat ha certificato che nel 2023 l'Italia ha fatto registrare il secondo più alto aumento percentuale della occupazione (+1,5 punti percentuali), oltre il doppio della media Ue" sottolinea la ministra del Lavoro, Marina Calderone.
Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità: "Alle speculazioni politiche, alle strumentalità, alle parole di chi per anni ha governato (male) e ora improvvisamente pensa di avere in tasca tutte le soluzioni, il governo Meloni continua a rispondere con i fatti e con i numeri che li certificano. I dati dell'Eurostat sull'occupazione e sulla povertà sono doppiamente significativi, perché ci dicono da quale situazione partivamo e quanti passi avanti il nostro governo è riuscito a compiere. Dimostrano, soprattutto, che la disoccupazione e la povertà non si combattono con le ricette assistenziali di coloro che proclamavano di averle abolite, ma con lo sviluppo e con la solidarietà reale".