ChatGPT: privacy a rischio e l’azienda fa marcia indietro, OpenAI blocca la condivisione pubblica delle chat

L’allarme relativo alla privacy per quanto riguarda le chat con ChatGPT è stato sollevato da Fast Company. Poco dopo, la ricercatrice Luiza Jarovsky ha pubblicato su X alcuni esempi concreti in cui le conversazioni contenevano delle confessioni personali, paure, dei racconti di molestie ecc… che, sicuramente, gli utenti non avrebbero voluto condividere in pubblico

OpenAI, l’azienda madre di ChatGPT, uno dei modelli IA più noti e utilizzati, ha annunciato la rimozione e la cancellazione di una funzione che rendeva pubbliche le chat dei singoli utenti con il modello stesso.

In sostanza, ogni qual volta che abbiamo interagito con ChatGPT, la nostra conversazione con essa, poteva essere resa pubblica e visibile nei risultati di ricerca online; questo, sicuramente, ha reso la gestione della privacy ancor più complessa e ha fatto storcere il naso a numerosi utenti.

ChatGPT: un passo indietro che aumenta la privacy delle chat

La funzione, quella di rendere visibili le varie chat, era stata introdotta in via sperimentale come opzione attivabile manualmente. Secondo Dane Stuckey, Chief Information Security Officer di OpenAI, si trattava di un esperimento di breve durata che doveva avere una funzione informativa: l’intento era quello di rendere pubbliche le chat con la stessa ChatGPT (a discapito della privacy) per far emergere le conversazioni più utili avvenute con il modello d’intelligenza artificiale.

Tuttavia, il rischio che gli utenti spuntassero la casella che avrebbe poi permesso tale operazione, anche per errore, era fin troppo ampio, così come era ampio il rischio che tali utenti non comprendessero fino in fondo cosa sarebbe accaduto.

ChatGPT: Fast Company solleva l’allarme per la privacy delle chat

L’allarme relativo alla privacy per quanto riguarda le chat con ChatGPT è stato sollevato da Fast Company. Poco dopo, la ricercatrice Luiza Jarovsky ha pubblicato su X alcuni esempi concreti in cui le conversazioni contenevano delle confessioni personali, paure, dei racconti di molestie ecc… che, sicuramente, gli utenti non avrebbero voluto condividere in pubblico.

Nonostante la pubblicazione avvenisse con la censura del nome dell’utente, molti di essi si sono detti preoccupati che qualcuno potesse condividere dati e informazioni sensibili senza rendersene conto. OpenAI, dunque, alla luce di tutto ciò, ha confermato che la rimozione della funzione sarà completata per tutti gli utenti in pochi giorni.