Mauro Masi, "per la tutela del copyright conta il contenuto creativo"
"Siamo stati tra i primi in Italia a trattare il tema delle conseguenze giuridiche e istituzionali dello sviluppo dei sistemi di AI (intelligenza artificiale). Volendo semplificare al massimo, si può dire che oggi l'atteggiamento dei regolatori va da un approccio "light" come quello delle autorità inglesi, che tendono ad applicare le regole già esistenti alle nuove fattispecie comprese quelle dei sistemi AI, a un approccio, diciamo, "hard", che è quello che sta ipotizzando la Commissione Ue, che prevede nuove e specifiche norme di legge e un controllo molto stringente anche e soprattutto sui sistemi AI". Lo scrive il professor Mauro Masi, delegato italiano alla proprietà intellettuale, in un saggio pubblicato su Italia Oggi. C'è poi "la grande questione del rapporto tra AI e diritto d'autore/copyright che, in realtà, è il tema più caldo del momento con conseguenze già ben visibili (dagli scioperi a Hollywood di autori e sceneggiatori ai molti processi accesi nei tribunali americani e, più di recente, anche europei). Pochi giorni fa si è avuta in proposito una prima pronuncia da parte del giudice federale di Washington DC che ha respinto le istanze di un imprenditore che chiedeva la tutela del copyright alle opere prodotte con un sistema AI di sua proprietà. Il giudice ha ritenuto che le opere in esame fossero carenti di adeguato contenuto creativo. Questo è, a mio avviso, il punto dirimente dell'intera questione. E anche qui il mondo degli addetti ai lavori, e non solo, è diviso tra chi ritiene che le opere che vengono realizzate dai sistemi AI nascano comunque da un input umano e tali sistemi non siano altro che degli strumenti e pertanto non si vede perché non debbano essere tutelate dal diritto d'autore".
"Ora - scrive tra l'altro Masi - se a tutto ciò aggiungiamo che il più visionario e innovativo dei grandi imprenditori della Rete, Elon Musk, non fa altro da mesi che ammonire sui rischi dello sviluppo incontrollato dei sistemi AI (in particolare di quelli di machine learning) abbiamo abbastanza segnali che il salto di discontinuità che stanno portando le nuove tecnologie AI debba essere accompagnato da uno sforzo regolamentare adeguato e proporzionale. Altrimenti i rischi paventati da Musk (nonché da molti altri) potranno divenire, presto o tardi, realtà".