Digital Service Act, la censura dell’informazione nel provvedimento UE, no della Lega, sì di FdI, FI, M5S e PD – NOMI
Il provvedimento UE che mette a rischio la libertà di informazione, è entrato in vigore ieri ma è stato approvato in parlamento europeo nel 2022 con il benestare degli europarlamentari di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Pd: la Lega unico partito contrario
È entrato in vigore ieri il Digital Service Act, il nuovo provvedimento UE per il controbilancio del potere delle Big Tech.
Tra gli obiettivi del provvedimento c’è la lotta alla disinformazione online, la protezione dei diritti fondamentali degli utenti e l’introduzione di nuovi obblighi più stringenti per le piattaforme con oltre 45 milioni di utenti; norme che, se violate, prevedono sanzioni pesanti.
Il pacchetto di regole prevede la velocizzazione delle procedure di rimozione di contenuti illegali o di disinformazione, obbligando le aziende a potenziare i loro team di moderatori per esaminare le segnalazioni degli utenti.
Digital Service Act, nuove regole per social e marketplace
Per quanto riguarda i social, gli utenti potranno vedere nel loro feed solo i contenuti di persone che seguono, bypassando l’algoritmo.
Per le piattaforme marketplace, come Amazon, Zalando e altre, saranno imposti filtri per tracciare i venditori e scongiurare vendite di articoli contraffatti.
Norma estesa a tutti i siti europei dal 2024
La norma sarà estesa a partire dal febbraio 2024 a tutti i siti europei, tra cui anche quelli di informazione che saranno sotto la stretta lente per quanto riguarda hate speech, la violenza di genere o il turbamento dei processi elettorali tramite la diffusione di fake news.
Il provvedimento entrato in vigore ieri 25 agosto, è stato approvato al Parlamento Europeo un anno fa e ha visto tra i favorevoli esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, mentre voto contrario è arrivato dalla Lega.
I voti favorevoli di Fratelli d’Italia
Tra gli europarlamentari di Fratelli d’Italia che hanno votato a favore del Digital Service Act, figurano:
- Raffaele Fitto
- Carlo Fidanza
- Pietro Fiocchi
- Nicola Procaccini
- Raffaele Stancanelli
- Vincenzo Sofo
I voti favorevoli di Forza Italia
Tra gli europarlamentari di Forza Italia che hanno votato a favore del Digital Service Act, figurano:
- Antonio Tajani
- Isabella Adinolfi
- Andrea Caroppo
- Fulvio Martusciello
I voti favorevoli del Movimento Cinque Stelle
Tra gli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle che hanno votato a favore del Digital Service Act, figurano:
- Fabio Massimo Castaldo
- Laura Ferrara
- Mario Furore
- Dino Giarrusso
- Sabrina Pignedoli
I voti favorevoli del Partito Democratico
Tra gli europarlamentari del Partito Democratico che hanno votato a favore del Digital Service Act, figurano:
- Pierfranco Majorino
- Alessandra Moretti
- Pina Picierno
- Simona Bonafè
- Andrea Cozzolino
- Pietro Bartolo
- Brando Benifei
- Elisabetta Gualmini
- Camilla Laureti
- Franco Roberti
- Irene Tinagli
- Patrizia Toia
- Paolo De Castro
- Massimiliano Smeriglio
- Caterina Chinnici