killer adolescenti
Il gioco del killer, una rete di apprendisti assassini attraversa l'Europa, adolescenti allo sbaraglio che passano dal videogioco alla realtà, senza alcun problema morale
Si tratta di un video gioco, dove alcuni galantuomini spingevano bambini o adolescenti a compiere delitti. Veri. Veri, concreti, con tanto di manuale di istruzioni per trovare l'arma o per effettuare l'omicidio et similia. "puoi sparargli alla porta o se preferisci alla testa"
Il gioco del killer. Una rete di apprendisti assassini attraversa l'Europa, adolescenti allo sbaraglio che passano dal videogioco alla realtà, senza alcun problema morale.
Sembrava una fake news, tra le tante che ammorbano la rete, e ci costringono a confrontarci con una realtà diffusa e multiforme che ci appare sempre meno accettabile, ma esiste, cresce, si moltiplica, diventa metastasi sociale, senza alcun controllo.
Si tratta di un video gioco, dove alcuni galantuomini spingevano bambini o adolescenti a compiere delitti.
Veri.
Veri, concreti, con tanto di manuale di istruzioni per trovare l'arma o per effettuare l'omicidio et similia. "Puoi sparargli alla porta o se preferisci alla testa" e molti mini-sicari rispondevano semplicemente "alla testa".
Quest'orrore contemporaneo ha spinto l'asticella della nostra deriva ancora più in basso, e non sappiamo esattamente quanti di questi novelli bounty killer, abbiano effettuato "il lavoro", ne sappiamo quali fossero le tariffe.
Probabilmente è la notizia più terrificante mai riportata, e non conosciamo la rete quanto fosse diffusa e capillare, e in quali stati, ma sono convinto che avremo degli sviluppi da horror puro.
La sempre meno civile Svezia, è al centro di questa tentata macelleria, capace di superare anche le peggiori e vischiose presenze dell'ormai gettonatissimo dark web, dove è possibile comprare qualsiasi cosa, basta che sia illegale, da un passaporto falso, ad un bambino, da una Glock con matricola abrasa, ed ora anche la vita di qualche ignaro sconosciuto.
Il canale Telegram, famoso anche per altri orrori ha dato asilo al gruppo di mini-assassini, che era formato da oltre diecimila(sic!) persone, pronte a festeggiare col sangue questa nuova attività.
Non sarà possibile analizzare moralmente un piccolo esercito di ragazzini pronti a compiere atti efferati, e per fortuna sventati, e capire se lo slittamento del virtuale al reale sia ormai una metodologia che riguarda ogni categoria dell'esistenza dei nostri sconosciuti adolescenti. Sesso, morte, e denaro (facile) esistono senza soluzione di continuità dallo "schermo alla vita", perché quello che succede nello schermo equivale all' esistenza, fino a non riconoscerne le differenze.
Il gruppone di psicologi, psichiatri e compagnia cantando, è pronta a stigmatizzare questo orrore, ma non ci spiegheranno mai perché abbiamo accettato (noi adulti), la continua erosione del principio di autorevolezza, tutto è premesso e tutto è legale, bisogna farsi furbi, per non diventare "sfigati".
L'immagine della società, dalla scuola alla politica, non aiuta a dare un'indicazione sul nostro, e loro futuro, e i giovani non li conosciamo anzi, preferiamo non capire, giustificare, e si comincia picchiando i professori, dopo una nota, o facendo la lista degli stupri potenziali, o iscrivendosi al club degli omicidi, perché tanto la vita non è mai veramente reale, se diventa virtuale.
Uccidere è solo il tassello finale di quello che consente questa società delle finte libertà, ma nessuno riuscirà ad accusare i mezzi che l'hanno permesso e che ci hanno resi impotenti, rispetto a quell'enorme potere dell'homo tecnologicus.
Questi sventurati rispondono solo agli istinti digitali imposti da uno schermo, dove uccidere o violentare o rubare, sono solo attività ludiche che "i grandi" continueranno a non capire.