Traffico di droga dal Nord Europa a Liguria e Toscana, la Dda chiede condanne per oltre cento anni

I narcos facevano arrivare la cocaina dall'Olanda e rifornivano le province di Genova, La Spezia e Massa Carrara. Indagine partita da una morte per overdose

Centodieci anni di carcere. È la richiesta fatta dal pubblico ministero Federico Manotti per dodici persone accusate di avere importato droga dall’estero e di aver fatto parte di un cartello di trafficanti. Tra loro anche Davide Masala, conosciuto come Davidino, tifoso del Genoa e nome noto della gradinata Nord (per lui il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia ha chiesto una pena di 8 anni e 8 mesi).
Il processo, con rito abbreviato, continuerà il 16 luglio, quando il giudice Paola Faggioni dovrebbe emettere la sentenza. Nelle scorse settimane, invece, era già stato condannato a 18 anni Abdelghani Bei Aloua, cittadino di origine marocchina di 42 anni, considerato dalla Dda di Genova il boss del cartello di narcotrafficanti che importavano hashish e cocaina da Spagna e Olanda verso la Liguria e la Toscana.

Oltre a Masala – di recente assolto nel processo sulle presunte estorsioni dei tifosi rossoblù alla dirigenza del Genoa quando il presidente era Enrico Preziosi – gli altri imputati sono Hicham Bel Aloua (fratello del boss Abdelghani), per lui il sostituto procuratore ha chiesto una pena di 10 anni, Mariyan Manolov (10 anni), Paolo Gerbi (14 anni), Francesco De Masi (10 anni e 8 mesi), Abdelkaoui Tebbaa (4 anni), Elena Ussi (10 anni e 8 mesi), Ylenia Palmeri (8 anni e 8 mesi), Daniela Fercovici (8 anni e 4 mesi), Luca Pelizza (8 anni e 4 mesi), Jaouad Akachkach (8 anni e 4 mesi) e Sofyane El Onsri (8 anni). Questi ultimi due erano stati raggiunti da mandato di cattura internazionale perché residenti all’estero.
Un cartello organizzato
La banda, secondo l’accusa, era organizzata come un cartello, dove ognuno aveva il proprio ruolo: c’erano i corrieri dotati di telefoni criptati per non farsi intercettare, i custodi della droga e poi i pusher. Gli investigatori, dopo mesi di indagini e appostamenti, avevano scoperto l’importazione di oltre 350 chili di hashish dalla Spagna e di oltre 10 chili di cocaina dall’Olanda. L’operazione era partita dopo la morte per overdose – il 28 luglio del 2021 – di una donna in un parco della Spezia.
La polizia aveva voluto approfondire la vicenda e aveva individuato un gruppo di pusher di piccolo calibro che spacciava cocaina. Grazie ai successivi accertamenti disposti dalla Procura della Spezia e della Direzione distrettuale antimafia di Genova, gli inquirenti erano riusciti a ricostruire la rete di fornitori, che faceva capo a un cittadino marocchino (Bel Aloua). Con un meticoloso lavoro investigativo è stato possibile contestare parecchi episodi di trasporto, detenzione, cessione e importazione di hashish dalla Spagna e cocaina dall’Olanda.