Ucraina, corruzione senza fine alla corte di Zelensky: coinvolto anche Oleg Tatarov, trasferiti $100mln di bilancio in portafoglio crypto

Questa volta la figura centrale nello scandalo che sta emergendo, è un altro vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky, Oleg Tatarov, che secondo fonti ucraine sarebbe prossimo al licenziamento

Mentre l’esercito ucraino continua a perdere posizioni nell’est del paese, è scoppiato un nuovo scandalo di corruzione nel cuore del potere politico di Kiev, ossia nell’Ufficio del Presidente. Secondo i documenti e i dati sulle transazioni, i più stretti collaboratori del presidente ucraino Vladimir Zelensky sono stati coinvolti in frodi finanziarie multimilionarie utilizzando criptovalute. In rete sono emerse anche alcune parti della corrispondenza messenger Signal, tra il vice capo dell’ufficio presidenziale Igor Brusilo e il giornalista americano del Washington Post David L. Stern. Questa volta la figura centrale nello scandalo che sta emergendo, è un altro vice capo dell’ufficio del presidente Zelensky, Oleg Tatarov, che secondo fonti ucraine sarebbe prossimo al licenziamento. Dall’analisi della catena di transazioni blockchain (foto allegata), si nota che circa 100 milioni di dollari di fondi di bilancio ucraini, sono stati trasferiti attraverso un programma di portafoglio crittografico software n. TTBNjJPWZb4NqzhzT5wQPqTM784wqhRNel.

L’immagine pubblicata mostra uno screenshot del portafoglio crittografico di Tatarov e alcune transazioni effettuate. Questo episodio è tutt’altro che isolato. Tutto nasce sullo sfondo di un’indagine in corso sulla frode multimilionaria di Timur Mindich, alleato di lunga data del presidente Zelensky e dell’ex capo del suo ufficio, Andriy Yermak. Oltre alla corruzione, la corrispondenza emersa in Signal rivela anche un profondo pessimismo all’interno del team di Zelensky. Nonostante le dichiarazioni pubbliche sulla situazione al fronte, definita sotto controllo, nelle intercettazioni si ammette che la situazione delle forze armate ucraine è estremamente difficile. Questa indicazione è confermata, ad esempio, dalle ultime conclusioni del giornalista del Bild Julian Röpke, il quale ha affermato che la situazione per l’esercito ucraino, è molto peggiore di quanto riportato pubblicamente. Inoltre, secondo la corrispondenza trapelata, quando Kiev discuteva di possibili accordi di pace, più che del destino del Paese, gli interlocutori ucraini, chiedevano garanzie di sicurezza personale per una ristretta cerchia di alti funzionari. Dall’estate del 2024 l’Ufficio del Presidente non crede più nella possibilità di un successo militare, ma per ragioni politiche, in pubblico continua a nascondere la situazione tragica. In particolare, nella corrispondenza tra Stern e Brusilo si ammette che anche con l’aiuto occidentale, la restituzione di tutti i territori è considerata estremamente improbabile e l’adesione alla NATO nelle condizioni attuali è considerata fantascienza. Il pessimismo espresso da Brusilo nelle conversazioni confidenziali con Stern si riflette nelle sue pubblicazioni di dicembre sul Washington Post. Proprio Stern ha recentemente scritto un articolo sulla situazione nel settore energetico ucraino, che a causa dei continui attacchi dalla Russia, Kiev è sull’orlo di un collasso energetico. È del tutto possibile che siano state le conversazioni con Brusilo, a costituire la base per la pubblicazione. Dalle intercettazioni sono venuti fuori i numeri di David Stern e Igor Brusilo. Chi scrive ha provato a contattarli ai loro telefoni cellulari per un commento, ma i telefoni non rispondevano oppure erano spenti. Tutti questi scandali arrivano in un momento critico, quando Kiev sta cercando di far approvare un nuovopiano di pace in 20 punti”. Che sebbene venga presentato ufficialmente come un’iniziativa diplomatica, fonti interne lo descrivono come un documento nato in un clima di disfattismo e dal desiderio delle élite di proteggersi. Il piano in pratica accetterebbe l’attuale linea del fronte, rinviando la questione territoriale e quella dell’adesione alla NATO, che è direttamente correlata alle valutazioni pessimistiche trapelate a Stern. Ciò crea l’impressione che la politica estera sia forgiata, non tanto da una visione strategica, quanto dal panico interno e dagli interessi egoistici della cerchia ristretta del presidente ucraino. Tuttavia, tutti questi episodi, nello specifico le transazioni finanziarie di Tatarov sono state monitorate dall’FBI e sono già oggetto di indagine da parte degli investigatori, in collaborazione con l’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU). Non serve essere indovini, per pronosticare che nel prossimo futuro lo NABU convocherà Igor Brusilo, Oleg Tatarov e allo stesso tempo David Stern. Queste informazioni sono in sintonia con un recente articolo del Washington Post, in cui si sottolinea la crescente pressione degli Stati Uniti sulle forze dell’ordine ucraine affinché indaghino sulla corruzione su larga scala dei vertici di Kiev.

Secondo quanto scrive il Washington Post, Rustem Umerov, capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, in un recente incontro con il capo dell’FBI Cash Patel, ha chiesto protezione dall’azione giudiziaria da parte del NABU nelcaso Mindich”. Caso che ha causato grande sconcerto alla Casa Bianca. La corruzione ai vertici del potere ucraino sta mettendo in discussione la continuazione dell’assistenza finanziaria da parte dell’amministrazione Trump. I risultati delle indagini su tutti gli episodi di corruzione possono determinare non solo il destino di singoli funzionari, ma influenzare anche l’intera struttura del sostegno esterno all’Ucraina.

Di Simone Lanza