Venezuela, "Hegseth violò leggi di guerra e autorizzò 2° raid per uccidere i narcos", Leavitt: "Ammiraglio Bradley ordinò l'attacco secondo legge"

Secondo un'esclusiva del Washington Post, il 2 settembre scorso la Marina Usa compì due attacchi "cinetici" contro un'imbarcazione dov'erano a bordo 11 persone "terroriste". Al primo raid però sopravvissero 2 uomini, subito uccisi con un secondo bombardamento mirato, ordinato dall'ammiraglio Bradley e autorizzato da Hegseth

Non fu uno l'"attacco cinetico letale" che il Capo del Pentagono Pete Hegseth autorizzò, lo scorso 2 settembre, contro una presunta imbarcazione di narcotrafficanti al largo delle coste venezuelane, bensì duedue i raid che colpirono la barca, di cui il secondo sferrato con l'obiettivo preciso di uccidere.

Venezuela, "Hegseth violò leggi di guerra e autorizzò 2° raid per uccidere i narcos", Leavitt: "Ammiraglio Bradley ordinò l'attacco secondo legge"

È quanto rivela un'esclusiva del Washington Post dello scorso 28 novembre, secondo cui alcuni funzionari statunitensi hanno riferito che quel giorno, 2 settembre, il Segretario alla Guerra Hegseth emise un ordine verbale disponendo esplicitamente di "ucciderli tutti". Il riferimento era alle 11 persone a bordo dell'imbarcazione, "terroristi" che vennero uccisi con quello che fu il primo di una lunga serie di "attacchi cinetici letali in acque internazionali". Ciò che però non torna, e su cui il Washington Post è riuscita ad indagare, è il modo in cui tutti i presunti spacciatori siano stati uccisi. Pare infatti che dopo il primo bombardamento da parte del SEAL Team 6, due "narcoterroristi" fossero rimasti miracolosamente vivi, aggrappati al relitto in fiamme. Sarebbe stato a quel punto che la Marina Usa avrebbe mirato una seconda volta per eliminare deliberatamente i superstiti.

Il secondo attacco autorizzato da Hegseth per impedire che i sopravvissuti chiedessero aiuto e recuperassero il carico, sarebbe stato ordinato dall'Ammiraglio Mitch Bradley, capo dello Special Operations Command, apparentemente violando così le leggi della guerra. Circostanza confermata anche dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, che però ha subito precisato: "L'Ammiraglio ha operato nel pieno rispetto della sua autorità e della legge, dirigendo l'operazione per garantire la distruzione della nave e l'eliminazione della minaccia per gli Usa". Mentre però alcuni repubblicani sono intervenuti sulla vicenda chiedendo spiegazioni sulla ricostruzione del fatto, Pete Hegseth ha risposto respingendo le accuse.

"Come sempre, le fake news stanno fornendo un resoconto fabbricato, infiammatorio e denigratorio per screditare i nostri incredibili guerrieri che combattono per proteggere la patria" ha scritto su X il Capo del Pentagono, prendendo poi subito dopo le parti di Mitch Bradley. "Chiariamo le cose in modo cristallino: l'ammiraglio Bradley è un eroe americano, un vero professionista, e ha il mio appoggio al 100%. Sono al suo fianco e sostengo le decisioni che ha preso in combattimento, nella missione del 2 settembre e in tutte le altre successive" ha concluso Hegseth.